Capitolo X

18 2 0
                                    

Io e Droca ci guardammo un attimo confuse e poi scoppiammo a ridere.
"Ma chi cazzo è sta coliona HAHAHAHAHAHAH"
"Ma io cazzo ne so ceh AHAHAHAHAHA"
"Ma poi guarda che capelli del cazzo che ha, l'attaccatura dei capelli parte qui e finisce a Ogsmeid AHAHAHAHHAHAHA"
"Ma hai visto la faccia? Pare una pista d'atterraggio per le zanzare HAHAHHAHHA"
"AHAHAHAHAHAHAHAHA Droca, ma te l'ho detto che sei quasi simpatica quanto me?"
"Come vi permettefe di ridere così di me, io sono Fenrira Greyback e vi mangerò il culo se non la smettete subito" batte (forte, sempre) un piede a terra.
Ehi, la tipa era molto incazzata allora.
"Allora scusa eh, noi ce ne andiamo" e tranquillamente ci alzammo e ci avviammo verso la foresta.
"Eh no, sarete voi cena mia" 
"Più che cena, spuntino di mezzanotte" rispose Droca.
"Ora basta! Se vi prendo sono cazzi vostri" sfoderò le zanne e gli artigli e si mise a correre verso di noi.
Droca si mise a correre e io dietro di lei.
Non vi dirò che è stato facile scappare da Fenrira.
Non vi dirò quanto Droca si stava cagando sotto in realtà.
Non vi dirò quanto mi stava facendo ridere la situa.
Non vi dirò quante volte avrà imprecato Droca che il madre glielo avrebbe messo in culo se solo la sfiorava.
Non vi dirò quante volte Fenrira ci è arrivata vicino.
Non vi dirò nemmeno quante volte ho rischiato di morire ma sicuramente non era superiore alle volte in cui Serpentina ha cercato di uccidermi.
"Basta correre o non avrò forze per mangiarvi" si gettò a terra e tirò fuori la lingua per bere da una pozzanghera.
"Droca, secondo te il confine tra cane e lupo l'ha superato?"
"Oh sicuramente" crollò anche lei e anche io ritenni giusto farmi un riposino.
Forse era mezz'ora che correvamo nella foresta.
"Bene bene, buonasera, buonasera"
A parlare era stata una donna sotto un lungo mantello nero. Per tutta la durata della conversazione non aveva abbassato il cappuccio e non vidi mai come mamma l'aveva fatta però avevo capito perfettamente chi non era. E se era lì, allora Droca aveva tutto il diritto di cagarsi in mano.
"Mia signora, come vedete ho quasi portato a termine il compito"
"Sisi lo vedo proprio ma ora sta zitta. Devo parlare con Errina Poterova"
Ecco, ora un po di ansietta l'avevo anche io. Chi cazzo era questa vacca e come faceva a sapere il mio nome cyka blyat?
"Vedi, Poterova, tu stai rovinando i miei affari a ogsmeid. Perciò sarebbe molto meglio se sparissi casualmente o morissi...ecco."
"Casualmente?"
"Si, almeno capisci. Non sei come quella troia di tua madre che pippava ebbasta"
"Quindi, conoscevi mia madre?"
"Purtroppo sì, vedi sarebbe molto semplice se raggiungessi quel maialone di tuo padre ma ecco non voglio problemi perché ti sei fatta qualche amico ed eliminarti comprenderebbe far fuori la tua attività da quattro soldi e quelle dei tuoi amichetti"
"Ma io non ho nessun amico, sono sola come un cane" quanta verità signore e signori.
"Non è vero, hai me baby" ci interruppe Droca.
"Zitta Malfoy o tua madre lo prenderà al culo seriamente sta volta"
"Vedi Poterova, tu stasera morirai per un grave incidente e forse solo Silenziosa lo sospetterà ma non sarò io a sporcarmi le mani"
"Lo farò io" disse Greyback rialzandosi.
"Non lo hai fatto fino a mo e ti aspetti che ti crediamo? AHAHAHAHAHAHAH"
"Poterova, tu non mi sfuggirai un'altra volta, stasera tu morirai in un modo o nell'altro con la coca al naso come quella sporca babbuina di tua madre e ora... adieu" e si smaterializzò e rimanemmo nuovamente io, my beautiful Droca e Fenrira, la nostra nuova compagna di giochi.
"Allora, iniziate a correre" esordì Fenrira.
"Naaah, siamo troppo stanche per correre" rispose Droca.
"In effetti hai ragione però devo uccidervi, questa meravigliosa serata finirà qui"
Si avvicinò con la zanne sfoderate e la bava che colava incessantemente dalla bocca. Mi ricordava qualcuno.
Fu allora che mi venne una fantastichissima idea e la sussurrai al mio amore, che capì e si mise a sghignazzare.
"Cosa c'è? Perché ridete?!" implose Fenrira.
"Niente, buona serata" dissi.
Io corsi da una parte e Droca dall'altra. Fenrira aveva un ordine preciso, perciò si mise ad inseguire me (shit).
Ad un certo punto mi fermai e tirai dalla tasca la pistola che avevo preso che sicuramente era più efficace della bacchetta. Non avevo pallottole di argento anche se dubitavo che avrebbero funzionato. Perciò le sparai due colpi e vidi chiaramente che con uno le avevo preso la spalla. L'altro probabilmente non era andato a segno.
Approfittai del momento di confusione per seminare Fenrira, nella speranza di raggiungere Droca nel punto stabilito.
Arrivata al capannone di Arghrida, mi fiondai sulla porta e quasi la buttai giù. Inciampai su qualcosa e andai addosso a Droca che stava poggiata sul tavolo. Il tavolo si ribaltò da solo, credo. Tanto qui è tutto molto magico.
"Allora, sei sicura di farlo?" dissi.
"Certo love, quando vuoi" rispose Droca ammiccando.
Ebben sì, io e Droca ci siamo godute la serata sul tavolo ribaltato. Fenrira ululuva e con il ricordo delle sue zanne e dei suoi artigli molto calini calini, vi auguro una magica buonanotte e soprattutto di vederle a distanza ravvicinata.

Dalla Russia con furoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora