Capitolo XIV

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Forse non ero stata particolarmente carina a lasciarla così nella foresta proibbbbita, ma che dovevo fare? Era meglio tenerla fuori da questa storia, no? In moye serdtse non mi pentivo di nulla... moya Droca
Camminavo velocemente, quasi corrrrrrevo. La tentazione di tornare lì era grande quanto la Rossiya. Avevo anche rischiato di rompere gamba sulle scale vechie di oguorts. Che scuola di merda.
"Bene bene, Poterova" mi bloccai nel sentire quella vocetta del cazzo. Mannaggia alla putrocola. Dovevo solo svoltare l'angolo per trovarmi il quadro della vecchia grassa ed entrare nella torre di grifongiorgio. "Ben tornata dalla scampagnata. Il cestino te lo sei mangiato come fece quella cinghiale di tua madre anni fa con quel porco di tuo padre poteroff?"
Beh, ormai scapare non potevo, quindi mi girai per vedere quella faccia da cazzo con nasone più lungo di un cazzo. Serpentina si avvicinava lentamente, zopicava, chisa perché. La risposta la stava seguendo. Severina era seguita da un mago con dei lucenti capeli gialli, mantelo nero e occhi grigi. Quegli ochi grigi che avevo gia visto da qualche parte, quei belisimi orchi grigi...
Probabilmente zopicava perché il padre della mia amata ielo aveva meso in culo, sì.
"Profesorrrrressa, vuole qualcosa da me?"
"È ora dell'ispezione, Poterova" rispose invece quello che potrebbe diventare mio suocero. E che suocero mhhh. Aveva una voce di merda pure lui. "Sappiamo che sei una drogata di merda, perciò esci la tua roba e fammi tornare a casa"
"Perché, non le dispiacerebbe rimanere un'altra settimana ad ispezionare i sotterranei della professoressa Serpentina?" chiesi, tanto pegio di così non poteva andare, o sì?
"Come osi lurida mezzosangue? Lo sai chi c'è là fuori nelle foreste in questo preciso istante? Ti osserva da settimane, mesi, pronta a distruggerti"
"Quindi Poterova pensa bene alla tua vita perché Silenziosa non potrebbe essere nei paraggi a pararti il culo quando verrà a romperti il culo"
Ma i miei pensieri non erano rivolti al mio bellissimo culo, ma alla mia bellissima Droca...

Dalla Russia con furoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora