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-Narratore esterno-

Kasumi si svegliò il mattino seguente, erano le 9.00 di domenica mattina.
Subito riconoscendo che quella non fosse camera sua, si mise seduta sul letto stropicciandosi gli occhi, per poi rendersi conto di essere nella camera del suo migliore amico, Kai.
"Ma che..."
Non le fu dato nemmeno il tempo di rispondere che qualcuno bussò alla porta, ma la ragazza era troppo confusa per riuscire a rispondere, quindi si ributtò sul letto a peso morto senza interessarsi di chi ci fosse fuori da quella porta.

"Pronto!? Kasumi posso entrare?"
Subito la ragazza prese un infarto nel sentire da dietro la porta la voce della sua migliore amica, cosa ci faceva lì?
"Entra" rispose lei con quel suo solito tono freddo, che non faceva intravedere nessuna emozione.
"Oddio sei svegliaa" disse la maggiore precipitandosi sul letto per abbracciarla.
"A quanto pare..." rispose lei, ma poi ricambiò l'abbraccio immediatamente.
"Mi hai fatto prendere un infarto, e anche agli altri!" la rimproverò Amaya, staccandosi dall'abbraccio per guardarla male, ma per poi subito dopo scoppiare a ridere.
"Va bene, ora che ho visto il tuo ennesimo tentativo di arrabbiarti con me fallito, andiamo giù che ho fame?" chiese lei ignorando totalmente la conversazione precedente. Voleva dimenticarsi del giorno precedente ad ogni costo.

"Certo, gli altri sono già giù, aspettavamo tutti il tuo risveglio per mangiare!"
Quelle parole fecero pietrificare Kasumi.
"Gli altri?" chiese con uno sguardo glaciale.
"Certo! Gli amici di Seungmin e Kai ovviamente." rispose lei come se fosse una cosa del tutto normale.
"Io non vengo vai tu, mi è passata la fame.." disse la ragazza dai capelli neri, per poi dirigersi verso il letto in cui stava qualche minuto prima.
"Eh no! Stavolta non mi scappi." disse Amaya prendendola per il polso e facendola girare.
La sua espressione fece deglutire Kasumi, era forse la prima volta che la sua amica si arrabbiava davvero.
"Cosa c'è? Ho detto che non ho più fame!" rispose guardando verso il basso.
"No, adesso mi racconti cosa sta succedendo perché non sto capendo nulla. È da quando Seungmin ci ha presentato i ragazzi che sei strana. Non che di tuo non lo sia già, ma con loro particolarmente. Insomma vogliono solo essere gentili, cosa non capisci?" sputò fuori Amaya, come se fossero cose che vuole dire da anni.

"Siediti e ti racconto.."
La maggiore fece come detto e aprì bene le orecchie per ascoltare la sua amica.
"Beh e-ecco...ieri h-ho per sbaglio fatto una figuraccia c-con uno di loro.."
L'espressione di Amaya cambiò, sembrava quasi divertita perché queste cose non accadevano spesso.
Le fece segno con una mano di continuare.
"Non so chi sia, Jinnie mi sembra di aver capito.."
A quelle parole Amaya scoppiò letteralmente a ridere.
"Che c'è? Perché ridi?" chiese irritata.
"Si chiama Hyunjin, comunque va avanti" disse trattenendo un'altra risata per l'imbarazzo della sua amica nel raccontare tutto ciò.
"Dovevo andare in bagno, e non pensavo ci fosse qualcuno dentro, ma quando ho aperto la porta l'ho visto a fare cose con una ragazza, solo che appena mi ha vista se n'è andato sbattendo la porta, come se ce l'avesse con me..."

"Oh..ora capisco perché ti ho trovata in bagno." disse l'amica, pensando a cosa dire per convincerla a scendere giù con loro.
"ASPETTA-" disse poi
"Mh?"
"Non dirmi che sei svenuta perché lo hai visto nei divanetti..."
A quella domanda Kasumi abbassò lo sguardo, cominciando a giocare con le sue dita..
Non era per niente brava a mentire.

"Va bene, ho capito. Ma perché dovrebbe interessarti così tanto di lui?" chiese.
Kasumi alzò lo sguardo verso di lei.
Era vero...perchè le interessava così tanto di uno sconosciuto?
"ODDIO" urlò Amaya, facendo prendere un colpo alla sua amica.
"Potevi dirlo prima che ti eri presa una cotta per lui eh!"
A quella affermazione Kasumi cominciò a tossire fortissimo.
"Che cosa dici!? No." disse fulminandola.
Lei si che faceva paura quando mandava questi sguardi.

"Sto scherzando, forse.."
Con quella frase Amaya si guadagnò un cuscino in faccia. Non poteva crederci però.
"Okay okay allora, scendiamo e se dice qualcosa che può metterti a disagio giuro che lo sistemo io, va bene?" chiese poi con sguardo implorante.
"Come vuoi.."

Dio spero che mi ignori.

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