"Sbrigati o giuro che ti prendo per l'orecchio e ti trascino con tutta la forza che ho dentro."
Quanta delicatezza, come sempre..
"Non lo so.." dissi incerta.
Non è che abbia paura di entrare nel centro commerciale, più che altro ho paura di chi dovrebbe esserci all'interno.Si esatto. Hyunjin.
Ovviamente gli altri non devono farsi chissà quali idee, rimane sempre uno sconosciuto, e io lo ignorerò come se non fosse mai successo niente.Ma a chi vuoi prendere in giro, idiota.
Ecco, ho paura.
L'ho detto ormai, ho paura.
Ho paura di vedere quel ragazzo, ho paura che anzi che esser io ad ignorarlo, sia lui ad ignorare me.
E non so perché, ma oltre a suonare strano il fatto che non sia io ad essere fredda con qualcuno, suona strano anche il fatto che io sia così tanto scombussolata. Ci sarà anche altra gente insieme a noi, ci saranno i miei due migliori amici, ci sarà Seungmin, e ci saranno altri sei ragazzi di cui ancora non so molto, ma che sembrano simpatici, e io sono qui a preoccuparmi di LUI.Ed è proprio questo il problema, non riesco a fare a meno di pensarci, non riesco a fare a meno di pensare ancora a quell'incidente alla festa, a ciò che mi era successo quando lo avevo visto, a quelle cose meschine che sono uscite dalla sua bocca questa mattina, a quando ho sentito la sua voce al telefono, e a quanto sia stato dolce ad insistere per ottenere il mio perdono.
E anche a quanto io sia stupida in questo momento.
Mi sono promessa di non cedere.
Non posso farlo dannazione."Pronto!? Vuoi venire o rimani impalata lì? Sono già tutti arrivati!" sentii urlare alla mia biondina.
"Arrivo.." dissi quasi in un sussurro, forse neanche era riuscito a sentirlo, ma stavo camminando verso di lei, e dalla faccia sollevata che fece capii che aveva smesso di urlarmi contro."Oh guarda ecco Minnie!" disse cominciando a camminare verso il suo ragazzo, seduto su una panchina insieme agli altri.
Io non diedi retta a lei, e camminando lentamente e nascondendomi nelle maniche della mia felpa enorme, mi diressi verso Kai per abbracciarlo.
"Sorellinaa!" disse alzando lo sguardo dal display del suo cellulare, vedendo che mi stavo avvicinando insieme ad Amaya.
"Heyy" dissi piano.
"Tutto apposto? Mi hai fatto preoccupare tantissimo!" disse precedendomi nell'abbracciarmi.
"Si, tranquillo." dissi, staccandomi dall'abbraccio e guardando il suo sorriso.Contieniti.
"Non mi saluti neanche?"
Quella voce...
Mi girai verso il ragazzo biondo, che come al solito raccoglieva i suoi capelli in un codino. Era vestito in modo diverso rispetto a come lo era oggi.
Aveva un paio di jeans neri, una maglia grigia che aderiva perfettamente alle sue spalle, e-Smettila di guardarlo, diamine.
"Ciao." risposi fredda, per accontentare la sua richiesta.
Lui mi fece un cenno con il capo, seguito da un sorriso, cosa che invece io non ricambiai."Hey Kasumi!"
Voltai lo sguardo verso Chan.Devo ammettere che non mi aspettavo un saluto da parte sua, non avevamo mai parlato da quando ci eravamo presentati la scorsa sera.
Subito il resto del gruppo mi sorrise, salutandomi con la mano."Ciao." dissi.
Stavolta ricambiai il sorriso che mi fece Chan, gesto che Hyunjin guardò con un'espressione un tantino schifata.Ma che..
I miei pensieri vennero interrotti però dalla suoneria di un telefono. Il suo telefono.
Lo vidi rispondere, senza neanche guardare chi era che stava chiamando.
"Arrivo."
Ma dove?
Aish smettila di farti i cavoli suoi!
"Ragazzi io sto andando a prendere Yeji, ha avuto un imprevisto e chiede un passaggio." disse lui, e poi, senza neanche aspettare risposta si alzò dalla panchina e cominciò a camminare verso l'uscita.
Yeji..
"La sua ragazza." disse Felix, guardandomi negli occhi, come se fosse morto qualcuno.
Ha la ragazza..
Che stupida che sono stata. Certo che mi ignorerà, c'è la sua ragazza qui con noi, cavolo.
"Kasumi.." iniziò la mia migliore amica.
"Mh?" risposi.
"Vuoi rimanere o non te la senti?"
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Spread my wings.
FanfictionLui si stava innamorando di lei. Lei stava bene quando era con lui. Lui amava vederla felice. Lei doveva ancora capire che era lui a renderla così felice. Era tutto iniziato per caso. Tutto iniziato da una porta aperta per sbaglio, da un odio profon...