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"Che ci fai qui?" chiese la ragazza, rimasta ferma sull'entrata, come se avesse paura di fare anche un solo passo.

A dire il vero lei non aveva mai visto Hyunjin in questo stato. Sembrava triste, arrabbiato...frustrato.
La cosa la confondeva abbastanza, perché fino a quella mattina il ragazzo era tranquillo, e oserebbe dire anche felice.

"Nulla...pensavo." rispose lui, ributtando la sua schiena sul letto e sbuffando.
"Sicuro di star bene?" chiese poi lei, non ottenendo nessuna risposta dal biondo che era immobile nella stessa posizione.

"Puoi venire, non ti mangio mica.." ridacchiò lui, alzando leggermente la testa per incontrare gli occhi di lei.

"S-si.." rispose lei, prima di avvicinarsi lentamente al letto, e poi sedersi a gambe incrociate di fronte alla sua figura.

"Domani sarà il primo giorno di scuola." disse lui.
In realtà non gli interessava più di tanto, lo aveva solo detto per cambiare argomento.

Non che non volesse rispondere alla domanda di Kasumi, ma preferiva evitare l'argomento, almeno per il momento.

La ragazza annuì semplicemente, facendo capire perfettamente a Hyunjin che della scuola non gliene importava nulla.

Già, perché anche se non voleva darlo a vedere, a lei interessava lo stato del biondo, e le interessava anche tanto. Sapeva benissimo che il giorno dopo sarebbe iniziato l'ultimo anno del loro liceo a Seoul, ma non ne era così tanto entusiasta.

Hyunjin sbuffò, prima di schiarirsi la voce, e dire qualcosa.

"Sai Kasumi.." iniziò
"Cosa?" alzò lo sguardo dal suo grembo.
"Non penso di essere una buona persona da frequentare." disse, con un tono tranquillo, che era allo stesso tempo inquietante alle orecchie della ragazza.

"Che vuoi dire?" chiese confusa.
"Che quando qualcosa inizia, è ovvio che sia destinata anche a finire." rispose, con lo stesso tono, ma stavolta si era alzato, mettendosi nella stessa posizione di Kasumi, di fronte a lei.

"Non ti capisco.."
Lui ridacchiò di nuovo.

"Penso che per esser stato trattato in un certo modo, io abbia fatto di rimando qualcosa di sbagliato, no?"

"Trattato come?"
Lei ancora non capiva.

"Yeji." rispose lui, per poi farsi cadere nuovamente a peso morto sul letto.

"C-cosa?" chiese Kasumi, i suoi occhi erano spalancati.

"Già, le cose finiscono mia cara." sospirò lui.

Lei non sapeva davvero che dire.
Non era mai stata in una situazione del genere, o almeno non aveva mai provato felicità in una notizia del genere.

Esatto, lei in quel momento stava provando felicità, era davvero contenta che quella storia fosse finita, ma non sapeva come aiutare lui, che in quel momento probabilmente aveva solo bisogno di qualcuno con cui parlare.

"E perché dovresti essere una brutta compagnia?" cercò di capire lei.

"Penso che la prima impressione che tu ti sia fatta di me, in quel bagno, la sera della festa, sia stata quella che sono un puttaniere, un donnaiolo, non è vero?"

"Questo non significa nulla." ribattè lei.
"E perché non dovrebbe significare nulla?"

"Perché io in te non vedo quel tipo di ragazzo." rispose lei, decisa.

Hyunjin non riuscì a trattenere il sorriso che presto di fece spazio sul suo volto, all'udire di quelle parole.

"Davvero?" chiese, come se fosse la cosa più carina che gli avessero mai detto.

E infondo era vero, perché anche se ogni giorno riceveva milioni di complimenti e veniva inseguito da tutte le ragazze della sua scuola, nessuno, neanche la sua ragazza, le aveva mai detto una cosa così sincera.

Lui sapeva che Kasumi fosse sincera, e lo sapeva perché quei pochi giorni in cui si conobbero furono giorni felici per lui. Si sentiva come se avesse finalmente trovato qualcuno con cui poteva essere se stesso.

"Si, ora scendiamo a mangiare, ho fame." rispose lei, con un broncio sul volto.

"Adorabile" pensò lui, poi si alzò e la seguì giù per le scale.

In quel momento Yeji non era più il centro dei suoi pensieri, come era stato fino a qualche minuto prima.

In quel momento il suo pensiero fisso era la ragazza che stava scendendo i gradini in legno davanti a lui.

Spread my wings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora