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-Pov's Hyunjin-

Sto uscendo per raggiungere la caffetteria, ci starò due minuti dato che sono rimasto a casa di Kai con gli altri perché volevano "ascoltare" la chiamata con Kasumi.
Intanto sono nel panico, non so cosa dirle arrivati lì. È strano che una ragazza veda questo mio lato, di solito non mi scuso mai con nessuno.
Eppure non so perché stavolta non sto andando da quella ragazza per ciò che mi ha detto la sua amica, ci sto andando di mia volontà.

Non so come sia potuto accadere, ma da ieri all'incidente nel bagno, un po' tutto di lei mi ha cominciato ad attirare. Poi quella tipa con cui me la facevo in bagno, non la conoscevo neanche. Va sempre a finire così, qualcuno mi comincia a venire dietro e io mi lascio andare.

Non so neanche perché stamattina le ho detto quelle cose, anzi sarei tanto voluto essere al posto di Kai e poterla stringere tra le mie braccia. Amavo com'era vestita, forse non era come le ragazze che mi vengono sempre dietro, che mettono cose di taglie cento volte più piccole, ma a me il suo stile piace.
Mi sono fatto trasportare troppo dalla mia ignoranza e ho finito per ferirla. Ma ora no, adesso vado a rimediare.

Senza neanche rendermene conto sono già arrivato davanti alla caffetteria, solo che ancora di lei non c'è traccia.
Che mi avrà preso in giro? Non credo, anche se era fredda il suo tono mi ha detto che sarebbe venuta.
Penso che aspetterò qualche minuto, infondo dalle sue condizioni le ho dato solo dieci minuti..

Che idiota.

Ad un tratto la voce di qualcuno mi fa girare, era lei.
Trattenni un sorriso quando vidi che aveva tenuto i vestiti di prima, ne ero contento, non volevo cambiasse per colpa di qualcosa che avevo detto senza neanche pensare.
"Ciao." disse, nonostante avesse provato a sistemarli si vedevano ancora gli occhi rossi per il pianto.
"Hey.." risposi guardandola, cosa che lei non fece perché il suo sguardo era puntato a terra.
"Entriamo?" chiesi per spezzare il silenzio che si era un po' creato.
Lei annuì soltanto.
Dai Hyunjin puoi farcela.

-Pov's Kasumi-

Entrammo nella caffetteria e Hyunjin mi fece sedere in un tavolo insieme a lui.
Era gentile, e un po' mi inquietava la cosa, ma ho deciso di non farci molto caso.
Non appena ci sedemmo il silenzio calò nuovamente, ma io stavolta lo stavo guardando, anche se i miei occhi non mostravano alcuna emozione.
"C-cosa dovevi dirmi?" balbettai.

Smettila di balbettare.

"Mi dispiace.." rispose lui con un tono sempre più basso.
Io non riuscii a trattenere un ghigno soddisfatto, quindi lo stuzzicai un po'.
"Cosa? Non ti sento se parli così piano"
Questo incontro cominciava a piacermi.
"Sono venuto per scusarmi non per essere preso in giro" disse alzando lo sguardo stavolta e guardando i miei occhi.
A quel contatto improvvisamente diventai rossa, cosa che lo fece ridacchiare.
"Sei carina quando ti imbarazzi"
"Vai al punto."

Sospirò, ma poi ricominciò a parlare.
"Mi dispiace per come mi sono comportato ieri sera alla festa, so che non lo avevi fatto apposta ad entrare, e mi dispiace anche per questa mattina.."
Io lì sorrisi.
Era proprio questo quello che volevo sentire.
"Non pensavo davvero ciò che ho detto, anzi penso totalmente il contrario. Sei una ragazza carina, hai uno stile che pochi hanno, e non voglio che tu soffra per le cazzate che ho detto oggi..."
Queste parole senza neanche saperlo mi stavano facendo del bene.
Nessuno a parte la mia migliore amica mi aveva mai apprezzata così.

"Quindi posso avere il tuo perdono?" chiese infine, vedendo che stavo in silenzio.
"V-va bene."
Lui sorrise.
Poi disse qualcosa che mi fece rimanere immobile.
"Comunque la tua amica da schiaffi forti..."
Spalancai gli occhi.
"Ti ha dato uno schiaffo?" disse non riuscendo a trattenere le risate.
Lui non rispose, si toccò solo la guancia che gli faceva ancora male, per poi parlare.
"A quanto pare.."
Io continuai a ridacchiare.
"Hey!"
"Scusa ma, mi è impossibile pensare che Amaya possa averti schiaffeggiato sul serio" dissi divertita.
"Okay meglio cambiare argomento."
"Mh va bene.." dissi tornando seria.
"Io penso di dover andare" dissi poi, ricordandomi di dover chiamare la mia amica.

Stavo per alzarmi quando una mano mi afferrò il polso, facendomi girare di scatto.
"Aspetta" disse il ragazzo guardandomi negli occhi.
"S-si?"
"Oggi verrai all'uscita?" mi chiede poi.
"Quale uscita?" chiedo confusa, poi mi ricordai dell'appuntamento al centro commerciale.
"Ah si, penso che verrò, ora chiamo Amaya e ci mettiamo d'accordo."
"Fantastico!" disse lui, alzandosi dal tavolo insieme a me per uscire.
"Allora a dopo?"
"Okay.." risposi, per poi andare via.

Sembrava davvero sincero stavolta, ma non potevo cedere così facilmente, era solo una tregua.

Non dovevo cedere.

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