«But I have that within which passeth show»
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«Ma io ho dentro ciò che va oltre la mostra»➤exile - Taylor Swift (feat. Bon Iver)
C'era un non so che di rassicurante nel rumore copioso delle gocce d'acqua che infrangevano l'asfalto pregno di fumo e sporcizia. Una sorta di nenia che smontava le paure che Astrea nutriva nei confronti del temporale.
Si, perché mai lo avrebbe ammesso ad altri e tantomeno a se stessa, ma era terrorizzata dal boato terrificante che si sentiva ogni qualvolta un fulmine squarciava in due i cieli grigi e tetri.
È più facile immaginare che sia Zeus in collera con un altro dio, pensò fissando con nervosismo le cifre che quantificavano i litri di carburante che aumentavano all'interno del serbatoio dell'auto. Le gocce d'acqua le appannavano la vista mentre scivolavano dai capelli alle ciglia, per poi piombare sulla punta del suo naso e arrecarle fastidio.
Teneva le mani strette sulla pompa di benzina inspirando più che poteva l'odore aromatico del benzene, infischiandosene altamente dei danni collaterali. Sarà un mio problema quando aprirò il libro di Anatomia Patologica si bisbigliò in mezzo a tutti quei pensieri che le ronzavano come vortici nella testa.
Sperava di tornare in fretta al dormitorio del campus per concludere quella che era l'esempio perfetto di una pessima giornata.
Aveva passato il pomeriggio chiusa in biblioteca a studiare, ritrovandosi ad uscire a tarda sera con il forte acquazzone alle porte; era una vera fortuna che Joey le avesse prestato la sua auto, se solo non fosse che l'aveva lasciata quasi a secco in mezzo alla strada durante il ritorno.Ripose le mani, pregne dell'odore per cui andava matta, lungo i fianchi scontrando i vestiti completamente zuppi. Avrebbe volentieri immaginato una romantica scena d'amore sotto la pioggia ma la verità era che al momento di romantico non c'è proprio un cazzo, pensò sbattendo bruscamente lo sportello dell'auto alla ricerca disperata delle chiavi.
Sprofondò con la schiena sul sedile odiando la sensazione del tessuto umido e fradicio dei vestiti appiccicato sulla sua pelle. Aveva bisogno di prendere fiato, perché le era preso il panico negli ultimi cinque minuti quando l'intensità della pioggia era aumentata con la paura che non sarebbe riuscita a ritornare all'università tutta intera.
Accese il motore dell'auto cercando disperatamente il tasto dei riscaldamenti per un briciolo di calore sapendo bene quanto odiasse l'odore nauseabondo che emanavano. Tuttavia avrebbe dovuto trovare un compromesso tra ciò che non le piaceva e ciò che poteva esserle utile, ma non è più poi così difficile quando lo fai per tutta la vita.
Alzò di parecchi toni il volume della radio quando le note del ritornello di Angie vennero fuori coprendo il rumore meccanico dei tergicristalli sul parabrezza. Spense completamente il cervello quando si mise a cantare come una bambina per evitare di inveire contro il traffico.
Perché effettivamente questo era, poco più di una bambina. Quindi poco importava che frequentasse l'università, chi la conosceva bene avrebbe sempre affermato il contrario.
Il problema era chi. Servivano anche meno delle cinque dita di una mano per elencare i pochi fortunati che potevano arrogarsi il diritto di dire di conoscerla veramente bene.
Astrea poteva essere brava in molte cose, tranne che con le persone. Troppo timore di mettere due parole di fila con il tentativo di rispecchiare ciò che la sua mente pensasse e quasi sempre faceva il contrario.
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𝐂𝐎𝐍𝐓𝐀𝐂𝐓𝐋𝐄𝐒𝐒
RomanceCi sono cose che desideri così tanto, che quando finalmente arrivano, alla fine, ti preoccupi solo di trovare un modo per farle andare via. «È perché sei delicata come una farfalla?» © hevbrun