2. Psyche

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«I'd rather die a hundred times than lose the supreme joy of our union. For I love and adore you, whoever you are, like my life»

«Morirei cento volte piuttosto che rinunciare a questa dolcissima unione con te. Chiunque tu sia, io ti amo, ti adoro come la mia anima»

Better - ZAYN

La distanza tra il foglio a righe del quaderno e gli occhi di Astrea aveva rotto tutti i canoni della compostezza.

Le ciocche di capelli scure erano riverse sulla carta e finivano talvolta sotto la punta della biro ad inchiostro blu. Si spargevano in mezzo alle parole poco illuminate.

Neanche lo sapeva cosa stesse scrivendo. Cercava di appuntare quanto più possibile, senza tralasciare neanche un dettaglio. Non impiegava nemmeno un secondo per sollevare la testa dal foglio e magari dare un'occhiata alle slide della presentazione in proiezione. Avrebbe perso tempo.

Inclinò il foglio tentando di guadagnare spazio sul minuscolo appoggio che veniva definito banco; desiderava provare a cambiare posizione sulla sedia avvertendo un dolore nella regione lombare della schiena, ma non poteva fermarsi.

Una singola pausa e avrebbe detto addio per sempre al filo della lezione.

Si fece prendere dallo spavento quando nel posto vuoto al suo fianco si materializzò la figura di Heathen e la sua voce sussurrò alle sue orecchie per non arrecare disturbo agli altri studenti.

«Da quando mi dai buca per una cena?»

Si fermò, con la punta della penna puntata sul foglio e la mente in subbuglio perché non riusciva a ricordare l'ultima parola della professoressa e nel frattempo la lezione proseguiva e tutto era andato a puttane.

Posò la biro accanto al quaderno e prese a massaggiarsi il polso dolorante lanciando una pessima occhiata al suo amico.

Heathen e Astrea si erano conosciuti al liceo. Avevano frequentato la maggior parte dei corsi insieme e il più delle volte erano stati compagni di banco.
Si definivano due partner in crime, a loro piaceva passare i pomeriggi a parlare di attualità e cibo o a darsi consigli su nuove serie tv da guardare.
Era come un fratello per lei.

«Da quando frequenti il corso di Fisiologia?» bisbigliò sarcastica.

Erano come due puntini irrilevanti in mezzo alla gigantesca aula universitaria, nessuno avrebbe fatto caso a loro.

«Dal momento in cui rifiuti di venire a cena stasera – spostò l'astuccio delle penne di Astrea per far spazio al libro che lo avrebbe tediato per il prossimo semestre – e da quando frequentare Economia non sembra poi più così allettante».

«Si, certo» cantilenò la ragazza abbandonando definitivamente i tentativi di prestare attenzione alla sua lezione. Odiava il fatto che avrebbe dovuto rivedere quella parte del programma dal libro, ma era anche troppo orgogliosa e timida per chiedere gli appunti a qualche altro studente.

«Joey mi ha detto che non saresti venuta, hai da fare?» gli occhi del ragazzo sfiorarono il profilo del suo viso mentre il suo sguardo si concentrava sul susseguirsi delle slide sullo schermo.

«Può darsi» mormorò incrociando le braccia al petto.

«Stronzate».

Astrea sollevò gli occhi al cielo senza sapere bene cosa avrebbe dovuto inventarsi per convincerlo, conosceva Heathen, non gliel'avrebbe data a bere facilmente.

«Andiamo Astro, ci tenevo a presentavi questo mio amico – fece una pausa prima di tirare fuori l'asso nella manica – anche Leah e Robb ci saranno».

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