«You are a great deal too apt, you know, to like people in general. You never see a fault in anybody. All the world are good and agreeable in your eyes. I never heard you speak ill of a human being in your life»
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«Tu sei troppo propensa a pensare bene degli altri, questo si sa. Non trovi mai un difetto a nessuno. Per te sono tutti buoni, tutti cari. Dacché sono al mondo, non ti ho mai sentito parlare male di una persona»➤ Champagne - Taylor Swift
Evitamento.
C'è una piccola parte del meccanismo contorto e intricato delle fobie che si chiama evitamento. Una misura di difesa attuata in previsione di stimoli dolorosi. Non se ne dovrebbe fare un uso sconsiderato ma, in quel momento, Astrea ne sembrava completamente dipendente.
Faticava a farne a meno mentre osservava i rivoli di cioccolato sul gelato quasi sciolto.
Provava quasi vergogna a mangiare di fronte a qualcuno perché si sentiva costretta a chiedersi di continuo cosa le persone avrebbero pensato. Se persino avrebbero fatto caso alle quantità, come se la gente avesse anche il tempo di guardare te, Astrea.Era svilente come non esistessero mai mezze misure nella sua testa, c'era sempre una scusa, sempre una giustificazione per sminuire qualcosa ed era dannatamente brava a trovarle tutte.
Erano condanne sulle spalle quelle che provavano i prigionieri degli standard elevati, delle sottomissioni e delle inadeguatezze. Lei non aveva mai visto nessuno redimersi da quelle pene.
E tutta quella timidezza, tutt'altro che leggera e delicata, si riversava sulle pupille bieche, le sclere arrossate e sulle iridi intinte di danni. Occhi rigorosamente nascosti dagli sguardi attenti e curiosi di Val.
Il ragazzo aveva provato a sgualcire in tutti i modi quei veli di apatie e chiusura, ma sebbene riuscisse a infilarsi talvolta in cuciture sfatte, queste si ricucivano con fili più resistenti dei precedenti. Era un enigma Astrea, non importava quanto riuscisse a starle vicino, era impossibile afferrarla.
Le labbra della ragazza si pressarono recuperando il dolce sapore del gelato sulla superficie, patinata dallo zucchero e dal gusto piacevole del cioccolato; le sue mani raccolsero le ciocche di capelli scivolate sul suo viso per appuntarle dietro le orecchie mentre era costretta ad agonizzare sotto gli occhi di Val che studiavano ogni suo singolo movimento.
Il moro fece scivolare la schiena sulla spalliera della sedia rilassando i muscoli del dorso, inclinò il busto lateralmente chinandosi a raccogliere qualcosa che aveva precedentemente adagiato per terra. Riportò all'attenzione di Astro la cartellina blu che si era portato dietro.
Nel giro di un microsecondo un ricordo fece capolinea nella mente di Astrea, ricordando di aver personalmente consegnato quella cartellina ad Heathen solo alcuni giorni prima, dopo averla ritirata in segreteria.
Val notò la scintilla che saettò da un'iride all'altra negli occhi della bruna e il sorriso gli comparve naturale sulle labbra mentre lo sguardo di lei era ancora incollato sulla plastica bluastra. Quasi arrossì quando l'ennesimo spiraglio di luce, dalle nuvole grigie, attraversò il vetro della finestra e colpì la cartellina. Il colore cobalto, tenue e fievole, si riflesse sugli zigomi e sulla bocca del ragazzo, agli occhi di Astrea appariva davvero come il più bello tra gli uomini che avesse mai incontrato.
«Non ho avuto modo di ringraziarti per questa» le dita di Val scivolarono dai bordi della cartellina verso il suo centro. «Avevo chiesto ad Heathen di occuparsene, spero non ti abbia arrecato disturbo prendertene carico» spiegò.
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𝐂𝐎𝐍𝐓𝐀𝐂𝐓𝐋𝐄𝐒𝐒
RomanceCi sono cose che desideri così tanto, che quando finalmente arrivano, alla fine, ti preoccupi solo di trovare un modo per farle andare via. «È perché sei delicata come una farfalla?» © hevbrun