Chapter 3

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Najwa's P.O.V.

Sono sul set. Odio questa scena, odio doverla fare, odio dire addio a Zulema..
Sono con il copione in mano vicino ad Iván che è intento a farmi capire come il mio personaggio verrà sfracellato da mille proiettili, come se non l'avessi inteso. Sento una pacca sulla spalla e mi volto per notare Maggie con un sorriso stampato sulla faccia. Io ricambio

"Heyy"

Le sussurro, sentendo ancora la sconfitta nelle mie vene.
Il suo gesto mi stupì un po', mi abbracciò come ne se non mi vedesse da un'epoca.
Percepii il suo profumo forte e la presa sicura attorno al mio collo.

"Tutto okay?"

Mi chiese una volta sistemata da questo momento d'insolita estasi.

"Tutto okay..tu?"

"Non mi lamento. Un po' stanca."

Io annuii e caddi di nuovo in uno strano stato di trance pensando al fatto che oggi dovrò abbandonare una storia che mi ha formata per anni. Maggie lo capì, ovviamente. Mi poggiò una mano sul braccio accarezzandomi. Un po' mi manca ciò che avevamo una volta, prima di quella cazzata del camerino, lo schiaffo e le nostre intere vite troppo diverse ed occupate. Scossi la testa, evitando di rientrare in uno di quei mille momenti in cui era sempre lei a prendersi cura del malato.
La squadrai un po'. Iván rimaneva troppo vicino ai paraggi per far sì che una delle nostre magiche conversazioni iniziasse.

"Ti vedo in forma eh"
Le dissi. Chissà da dove cazzo mi fosse uscita.

"Anch'io.."
Mi sorrise, facendo lo stesso.

Il mio tentativo fu apparentemente invano, notò nuovamente il mio silenzio e mi prese dal braccio portandomi dietro uno dei camper per il trucco.

"Najwa..non posso immaginare come ti senti, ma ti conosco e so che puoi superare anche questa."

Le sue mani tenevano le mie braccia. La guardai e vidi quanta potenza avesse dentro. Anche oggi era pronta a farmi da mamma, ma non me la sentivo questa sera. Cercai di allontanarmi delicatamente e non lasciare il suo sguardo. Poteva capire davvero? Quello che stavo lasciando cadere nell'abisso sapendo che non potrò tornare indietro?..
È che sono stanca morta, sono sfinita..e forse il mio personaggio lo è allo stesso modo. È come se questa volta non volessi la sua pena e la sua compassione, questa era un'altra questione..non c'entrava un cazzo. Altre volte lo facevo probabilmente per qualche particolare voglia di attenzioni, ma ora non avevo bisogno di tutto questo, sono indipendente ed adulta. Solo io decido come sentirmi. Questo nessuno me lo toglie dalle mani.

"Non sono disperata, Maggie. Grazie..ma so cavarmela"

Guardai a terra. Lei sbuffò e rise. Mi dà fastidio..ho sbagliato io a farmi vedere così da lei. I suoi sistemi sono così prevedibili. Voglio solo finire tutto questo e sdraiarmi sulle lenzuola fresche.

"Seriamente, Najwa?..ancora a fingere di stare super pimpante?..sono mesi che ti comporti in modo strano e prima d'ora non ti sei fatta sicuramente problemi a mostrarlo davanti a me."

"Quello che succede nella mia vita non c'entra un cazzo con come sono con te"

"Ma a chi vuoi prendere in giro?..Ogni volta c'ero io. Ad ogni schizzo sbagliato della tua giornata c'ero io e onestamente non so che cazzo sia successo. Se non è una cosa della tua vita dimmi cosa altro può averci influenzate allora."

"Smettila, Maggie..non ora"

Cercai di andare via ma mi afferrò dal polso.

"Non puoi risolvere così le cose, lo sai?"

Mi aveva stremata. La fissai stringendo le labbra e poggiai la schiena sul retro del camper incrociando le mie braccia sul petto.

"Non c'è un cazzo da risolvere.."
Sospirai.

Mi avvicinai poco a lei evitando di perdere quel potere che sembrava svanire dal mio animo.

"Nulla da spiegare o chiarire. Quello che è successo forse doveva succedere. È normale..capita, no?"

Quasi come una scena girata dai nostri personaggi, lei fece ancora un passo verso di me con il volto duro e severo, come una pietra.

"Niente?"

Finsi chiaramente di ridere, la mia lingua schioccò.

"Nada"
Risposi. Avevo cercato di mostrare un orgoglio fittizio. Lo sentivo che non mi apparteneva, non era il mio solito.

"Posso andare a far suicidare il mio personaggio ora?"

Lei oscillò la testa, come se si stesse aspettando sicuramente una frase così. Però decise di non rimproverarmi, né di controbattere. Sorrise. Sorrise normalmente. Quella pena che volevo evitare si era fatta strada in lei..senza alcun problema.

"Va bene.."

Andai per uscire da quell'angolo buio, quando mi chiamò di nuovo e mi girai..cercando di imitare uno sguardo quasi stufo.

"Che"

"Caffè dopo?"

Un'altra volta era stata lei la psicologa. Era stata lei a salvare quello che era rimasto di noi, facendo finta che le mie parole cattive non valessero, come in un gioco. Era stata lei a risolvere la mia mente pazza. Forse la necessitavo davvero come una volta, ma l'avrei ammesso?.
La osservai soltanto ora, ora che l'avevo più simpatica di prima. Indossava una T-shirt bianca e dei jeans aderenti che la rendevano il fondoschiena ben evidente. I suoi capelli erano sciolti, già pronti nel loro stile Maca. Il naso perfetto e le labbra lucide. Non esitai a scannerizzarla mentre aspettava la mia risposta.
È inevitabile dopo l'intimità che abbiamo vissuto.. nella serie come anche in quel camerino, tramite un mio gesto stupido e impensabile che ancora ora mi fa sentire in imbarazzo. Ma c'era stato..penso...almeno per me.

"Ci sto..a dopo"

Le mandai un occhiolino, con un'ennesima pagina voltata e la lasciai lì, mentre lei si sentiva probabilmente grata di avermi resa più attiva di prima.

Mi mancava, mi mancavano la Maggie e la Najwa di pochi mesi prima.

AmmettiloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora