Capitolo 8:Una meravigliosa giornata

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Non riuscivo ancora a capire se il sentimento che provavo fosse ricambiato ,ma nonostante ciò sommersa dai sensi di colpa mi promisi di non mentire più al signor Can nonostante io non sapessi se lui provava dei sentimenti nei miei confronti.
Era martedì ventuno luglio, e ricordo ancora questa giornata come una delle più belle,la mattina come al solito mi svegliai ancora assonnata e con la voglia di andare a lavoro pari a zero, ma con il lato positivo che avrei incontrato il signor Can, iniziai a fare colazione ed in fretta e furia mi diressi a lavoro per poi arrivare ugualmente in ritardo.
Beh detta così non sembra proprio una bella giornata, ma aspettate di sentire il continuo.
Entrata nella sala pubblicitaria salutai i miei colleghi in particolare Guliz e Cey Cey, andai a preparare il solito te che portavo e porto ancora oggi al Signor Can ed aiutai il signor Can a sbrigare delle faccende di lavoro.
Vidi che si stava dando da fare per la ricerca di una modella, ma non mi immischiai più di tanto dato che avevo già abbastanza da pensare con le continue lamentele lavorative della Signora Deren e  gli attacchi di panico di Cey Cey, così poggiai il te sul tavolo e me ne andai ma appena chiusi la porta il Signor Can mi venne a rincorrere dicendomi: "perché vai via così presto Sanem,saresti potuta restare con me ancora un pochino"
Ed io risposi dicendo "non posso mi scusi ma ho tanto lavoro ancora da svolgere"
Nel frattempo l'ansia si faceva sentire dentro di me, insomma non è così facile parlare a tu per tu con il tuo capo specialmente quando ti senti le farfalle nello stomaco per ogni sua parola, movimento o addirittura espressione.
Tentai in tutti i modi di andarmene ma niente, non  riuscì a convincerlo, inizia addirittura a barbettare frasi prive di senso e lui ad avvicinarsi sempre di più

Tentai in tutti i modi di andarmene ma niente, non  riuscì a convincerlo, inizia addirittura a barbettare frasi prive di senso e lui ad avvicinarsi sempre di più

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quando ad un tratto, mi guardo dritto dritto negli occhi, mi sorrise e..."Can devi subito venire in riunione" disse urlrando la signora Deren...ahh!! Che fastidio che mi da, aveva appena rovinato tutto, e pensare a tutta quell'ansia per niente.
Successivamente il signor Can andò in riunione "con la signora Deren",
Ed io continuai il mio lavoro all'agenzia aiutando Guliz con alcune faccende da sbrigare.
Verso le dieci e mezza mi dissero di portare un fascicolo al signor Can che era uscito poco prima verso l'edificio dove si sarebbe dovuto mettere d'accordo per la selezione delle modelle per il lavoro da lui svolto.
Così presi il fascicolo,e dopo aver avuto una piccola divergenza con l'autista dell taxi  riuscì finalmente a raggiungere il signor Can.
Ma... successe qualcosa di inaspettato, provate ad indovinare, beh il migliore amico del signor Can, nonché l'avvocato dell'agenzia mi propose di essere io la modella per il lavoro, che consisteva nella costruzione di cartelloni pubblicitari.
No, assolutamente no risposi io,...non avrei  mai potuto sfoggiare per una pubblicità, no proprio no.
"Perché dici così Sanem" disse lui con un un'aria piuttosto convincente
"No, non  posso proporio, questo tipo di cose non fanno per me" risposi io in modo molto deciso sperando di convincerlo a lasciarmi stare, ma a quanto pare con vani risultati, ed è proprio per questo che dopo un lungo discorso fatto di una miriade di "No" che poi passarono a forse ed infine diventarono si, io accettai definitivamente.
Ma c'era ancora una cosa da risolvere, ossia ME...non avevo mai fatto niente del genere prima d'ora, non sapevo come comportarmi, come muovermi e tantomeno come sconfiggere l'imbarazzo data dal fotografo, che io come da patto stabilito non conoscevo in modo tale da non stare in ansia per il pensiero che potesse venirmi a scattare le foto il signor Can, che come passione aveva sempre avuto quella della fotografia.
Avevo appuntamento alle quattro per lo shouting fotografico...e non vedevo l'ora di arrivare, ma allo stesso tempo avevo una sorta di  paura.
Appena arrivata mi trovai in un luogo bellissimo, molto grande pieno di oggetti, e qualche vestito per gli eventuali cambi di look.
Sembrava tutto perfetto e a dir il vero non vedevo l'ora di iniziare o almeno fin quando non realizzai che era il signor Can a dovermi scattare le foto
"Quel bugiardo dell suo amico, mi aveva mentito per farmi venire a scattare le foto" uff...uff...

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