Il giorno seguente andai a lavoro e in men che non si dica sembrava essere tutto tornato alla normalità o quasi,
Certo, i quotidiani attacchi di panico di Cey Cey continuavano e le mie continue ansie non mi abbandonavano, ma sembrava essere tutto normale, forse perché Can era ritornato in agenzia o forse perché l'hacker era stato sgamato.
Ma l'unica di cui ero realmente certa era che la giornata si stava prospettando in modo perfetto e che niente e nessuno sarebbe riuscito a rovinarla...o forse no.
Il signor Can era appena arrivato e subito dopo aver dato il buongiorno ai suoi dipendenti si diresse verso il suo ufficio.
Successivamente Can inizó a cercarmi "Cey cey hai visto Sanem?" Disse Can e il dipendente rispose dicendo " è in archivio gliela chiamo subito".
Successivamente fra tanti libri e scartoffie mi venne a chiamare Cey cey dicendomi di saliare ed andare in ufficio da Can.
Ovviamente prima di entrare in quella stanza mi diedi una sistematina e no perché il mio capo era l'uomo più bello, bravo, buono, gentile e fantastico che potesse esistere...ma era solo per darmi una sistemata.
Detto ciò entrai, aprí la porta e... "buongiorno Signor Can ecco il suo te, dato che mi ha chiamata ho subito pensato che era per il te o forse è per lavoro?" dissi io non rendendomi conto di star dicendo una miriade di parole a vanvera senza neanche prendere fiato.
Quando ad un tratto, vidi il Signor Can ridacchiare così mi fermai e dissi con aria piuttosto irritata " eh allora perché mi guarda così, e perché continua a ridere, insomma!!" lui mi guardò continuando a ridere e dopo una breve esitazione disse " ma ti sei vista?, Sanem rilassati, era ovvio che ti avevo chiamato per te.... c'è volevo dire per il te non per te, non che a me non faccia piacere vederti, ansi tutto il contrario io amo vederti" disse Can entrando completamente nel panico.
Ed io dissi "beh ora che fai mi imiti, mi sa che attualmente quello a doversi rilassare è proprio lei" dissi io scatenando una risata contagiosa che ci fece straliapare entrambi dalle risate.
Ad un tratto però l'aria cambiò, e divento sempre più tesa.
Il signor Can si alzò dalla sedia e si avvicinò sempre di più, sempre di più a me "forse dovrà prendere qualche catalogo per lavoro nella libreria posta alle mie spalle" pensai io fra me e me.
Ma evidentemente no, perché mi si fermò proprio davanti con uno sguardo fisso ed un espressione agghiacciantecosì in preda alla ansia dissi" sta bene, perché mi guarda così, ho forse qualcosa che non va?, un capello in disordine? o magari mi è di nuovo finito il rossetto sopra i denti?, sapevo di non doverlo mettere!"
" beh si, in effetti hai qualcosa, sei molto bella...le cose belle vanno guardate, giusto?"
a quella sua domanda diventai più che imbarazzata e lui capendolo si scansó ed iniziò a lavorare facendomi un sorrisetto.
Non sapendo più che fare uscì subito dall'ufficio e mi diressi nella sala principale pensando al perché Can fosse diventato improvvisamente così gentile e diretto verso i miei confronti, quando ad un tratto arrivò Guliz.
"Buongiorno" disse lei tutta pimpante e successivamente iniziammo a parlare del più e del meno fin quando non le posi una domanda.
Guliz sai per caso chi era presente al gran galà dell' agenzia?... Quella domanda mi era molto utile dato che avevo ancora intenzione di scoprire la vera identità dell'uomo misterioso che io avevo soprannominato Albatros.
Successivamente Guliz rispose alla domanda portando però l'argomento completamente in un altra direzione, iniziando a parlare così dell'abbigliamento degli ospiti di quella serata fin quando non Diesse una frase che mi lasciò a dir poco sconcertata: " la fidanzata del sognor Can era davvero bellissima quella sera, non trovi?"
"C-c-cosa!!, La fi-fidanzata di chi!?"
"Del signor Can" disse Guliz"
"Come sarebbe a dire, il signor Can da quando ha una fidanzata?" Dissi facendo intravedere un pizzico di gelosia, " beh, stanno insieme da molto ormai ma sono così carini, lei è davvero bellissima eui anche fanno davvero una bella coppia" rispose Guliz.
Non potevo assolutamente crederci, ero stata presa in giro dall'uomo più affascinante di tutta Istanbul, la mia dignità se ne era praticamente andata!!. "Che stupida che sono" pensai io.
Successivamente come fanno un po' tutte le ragazze in un pieno dilemma semtimentale presi informazioni su questa strana ragazza che sarebbe dovuta essere la ragazza di Can.
E mi resi conto tramite le informazioni trovate, che questa ragazza era la stessa donna che incrociai lungo il corridoio centrale durante il l'evento aziendale.
Passarono diverse ore nelle quali lasciai otto chiamate perse e circa trentacinque messaggi senza risposta ad Ayhan nella speranza che lei mi potesse dare conforto, fin quando il signor Can mi venne a cercare insospettito del perché non mi fossi fatta viva durante tutto il giorno.
Ovviamente non gli diedi conto dato la rabbia e la malinconia ma ansi fui molto fredda e distaccata,a quanto pare però non serví dato che Can non sembrava affatto volesse capire che non mi andava di parlare con lui in quel momento, così me ne andai e mi nascosi in modo che non potesse più disturbarmi con il suo continuo farneticare.
Successivamente mi cerco per tutta l'agenzia con un aria piuttosto infastidita mentre io assistevo a tutto spiandolo silenziosamente.
Arrivati alla fine della mia giornata lavorativa tutto ciò che era iniziato bene si concluse in peggio e devo dire che il rapporto fra me e Can non era per niente migliorato così dopo un ulteriore litigio ognuno se ne andò per la sua strada con mille pensieri malinconici e il cuore a pezzi.
Ma c'era ancora qualcosa che mi tormentava in questa situazione così arrivata circa a metà strada decisi completamente di cambiare direzione e dirigermi verso l'abitazione di Can per sfogarmi ancora una volta con lui ma soprattutto per capire se fosse veramente fidanzato.
Arrivata davanti l'ingresso di casa la voglia di incontrare Can e chiarire la situazione era talmente tanta che iniziai a pensare che si trattasse tutto di un malinteso e che Can non fosse fidanzato o che si fosse già lasciato, così mi feci coraggio e suonai alla porta.
All'aprirsi della porta però vidi due gambe lunghe e un volto familiare, alzai la testa e vidi una donna, "POLLIN!"pensai io
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LE ALI DEL SOGNO
ChickLitSanem è una giovane ragazza un po' ingenua, che sogna di diventare una scrittrice. Troverà un impiego presso un'agenzia pubblicitaria dove incontrerà l'amore