Capitolo 1

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"... Impegantevi, soprattutto tu Lucia, ci vediamo stasera, vorrò sapere come è andata oggi."
"Sì mamma tranquilla, ci vediamo stasera" le rispose Filippo.
"Ciao mamma" sbuffai io.
Filippo prese il suo violoncello dal baule mentre la mia arpa già stava a scuola.
Così ci incamminammo verso scuola che dista dieci minuti a piedi da casa mia.
Ero vestita con una maglia larga annodata su un fianco e dei jeans strappati, mio fratello una camicia corta bianca e dei jeans scuri, i capelli castani con un po' di gel.
Arrivati all'entrata vedemmo tantissimi altri ragazzi dagli undici anni in su, io mi sedetti sul muretto a sinistra dell'entrata cercando con lo sguardo il viso di Matilde. Dopo cinque minuti la vidi arrivare: abbastanza alta, capelli biondi e lisci lunghi fino al seno, occhi castano chiaro. Indossava una giacchetta di jeans sopra la maglietta bianca corta e la gonna rosa pallido a fisarmonica. Portava il suo flauto traverso nella custodia scura.
La salutai abbracciandola e ci avviammo attraverso il corridoio verso l'aula di classe.
Appena entrati, ecco che vidi Samantha. Una ragazza bassa, truccata molto pesantemente, capelli rossi ricci lunghi fino al sedere. Stava seduta su un banco in ultima fila, circondata da ragazzi tra cui anche Nicola. Chissà come mai, lei sapeva della mia "cotta" per Nicola e faceva di tutto per tenerlo lontano da me.

***

Il professor Demarco richiamò l'attenzione e così andai a sedermi accanto a Filippo e Matilde in seconda fila.
"Ragazzi sedetevi per favore." Il docente aspettò che tutti ci fossimo seduti e cominciò a spiegare le solite cose inutili che tutti sanno, come dove si trovava il bagno eccetera.
"Questo anno per voi sarà molto importante, poiché avrete gli esami e dovrete poi scegliere che strada prendere per i prossimi tre anni,...".
Dopo dieci minuti mi accorsi che non stavo più ascoltando nulla da un po', ma tanto erano tutte cose che ci ripetevano da sei anni oramai e ce le avrebbero ripetute per il resto dell'anno. Così presi un foglio e cominciai a colorare i quadretti con gli evidenziatori.
Dopo un'ora di interminabili informazioni inutili, il professore arrivò al punto che mi interessava maggiormente: i banchi.
In sei anni non ero mai capitata con Matilde o Filippo, né tantomeno con Nicola. Ero sempre finita con qualche altro ragazzo o ragazza della mia classe, ma per fortuna neanche mai con Samantha. Così sperai con tutto il cuore che mi andasse bene quest'anno.
"Lucia, vieni in prima fila, quest'anno voglio tenerti d'occhio." Io sbuffai, presi le mie cose e mi spostai nel banco indicato, in attesa di scoprire chi sarebbe stato il mio compagno.
"Nicola anche tu vieni in prima fila, da questa parte". Inutile dire che mi balzò il cuore in gola ma subito rimasi delusa quando vidi il dito del professore puntare ad un posto di distanza da me. Così continuai ad ascoltare per scoprire chi sarebbe stato la candela tra noi due.
Il professore aveva assegnato tutti i posti, e Matilde era esattamente dietro di me, accanto a Filippo. Mancava solo un nome: Samantha. Ebbene sì, proprio lei doveva finire accanto a me, e come se non bastasse era in mezzo tra me e Nicola.
In quel momento odiai con tutto il cuore il professor Demarco.
Poi finalmente suonò la campanella e io mi fiondai fuori sul muretto ad aspettare Filippo e Matilde che uscirono con calma chiacchierando tra loro.
"Certo che sei proprio sfortunata Lucia" dissero i due quasi simultaneamente. "Peggio di così non poteva andare" risposi amareggiata.
Rimasimo fuori a chiacchierare fino a che non suonò nuovamente la campanella che annunciava l'inizio dell'ora dopo. Saremmo andati nell'aula centoquarantatré, l'aula più piccola della scuola, se non quella più noiosa da raggiungere per via del fatto che stava in fondo al corridoio del terzo piano.
Salimmo le scale ed entrammo nell'aula. I banchi erano disposti allo stesso modo in tutte le aule, tralasciando l'aula magna, e quindi ci sedemmo ai posti stabiliti l'ora prima dal professor Demarco.
Avevamo Storia della musica, ovvero la materia più noiosa in assoluto, io volevo suonare o fare teoria musicale, non me ne era mai importato di storia.

***

"Come è andata oggi?" Ci chiese nostra madre appena entrammo in casa.
"Abbastanza bene" rispose Filippo.
"Uno schifo" dissi invece io.
"Come mai?" mi chiese mia mamma.
"Sono finita di banco con Samantha..."
"È la ragazza con cui non vai d'accordo vero?"
"Sì" non accenai al fatto che fosse in mezzo tra me e Nicola, e Filippo mi lanciò un'occhiata.

***

Quella sera ero intrattabile, al punto che anche Filippo mi stette lontano. Carlotta invece approfittò per usare la sua arma letale:
"Hey Lucia, cosa ti è successo? Sembra quasi che ti abbiamo fregato il ragazzo."
Io non risposi e le chiusi semplicemente la porta in faccia.

Spazio autrice
Hey come state? Ecco il primo capitolo di questa storia. Vi piace? Lasciate una stellina se vi va.
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
A venerdì con il prossimo capitolo.
Bye😘
Sara

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