A Vancouver, una nuova stagione era ormai giunta e Diana cominciò a pensare che da quando era arrivata alla fattoria, sembrava come se il tempo scorresse più velocemente
<<Ti rendi conto che è già primavera, Laurencia? Le serate d'agosto che ho vissuto al mio arrivo sono così lontane, eppure sembra ieri la notte in cui ho dedicato il tempo ad ammirare il cielo punteggiato di stelle al chiaro di Luna, mentre venivo accarezzata da quel venticello fresco che al suo passaggio, è capace di mettere ordine anche nelle teste più frastuonanti. La vita è veramente troppo breve. È da un po' di tempo che non vado al cimitero, oggi pomeriggio potrei andare a portare dei fiori a Vincent e a farmi una bella chiacchierata coi miei genitori, sono sicura che il grande pino mi darà sicurezza. Non ringrazierò mai abbastanza la signora Stewart per avermi spedito l'orologio, mi sento molto più a mio agio adesso che so che lì giace sepolto il più grande tesoro di Rachele e Frederic Bennett e, a dirla tutta, credo di sentirmi anche un po' più a casa. Beh, sarebbe assurdo non sentirsi a casa in un posto come l'isola, ma sapere che ora queste terre hanno qualcosa che è appartenuto ai miei genitori, mi fa stare meglio. Adesso devo andare, o farò tardi e non riuscirò a raggiungere Corinne al sentiero. Ultimamente ci capita di entrare dopo il suono della campanella e mi duole ammetterlo, ma temo che in parte sia colpa mia. Beh, c'è da dire che Corinne non ha un ritmo di camminata molto veloce, motivo per cui dovrei evitare di essere un'ulteriore distrazione. Hai ragione Laurencia, durante il tragitto verso scuola devo resistere alla tentazione di aggrapparmi alla fantasia, non posso permettermi di ammirare alcun fiore, o qualsiasi altra cosa figlia di Madre Natura. Scusa, la primavera mi mette allegria. Mamma diceva sempre che l'estate è la mia stagione, ma io credo di amarle tutte incondizionatamente>>
<<Diana! Non hai mangiato niente, sei sempre troppo impegnata a chiacchierare, il cibo si fredda e non mandi giù nulla. Prepara la tua cartella e mangia un po' di pane per la via, vedi di finirlo prima di scontrarti con Corinne>>
Accociò velocemente i capelli e poté scappare dal volere di Laurencia che li sistemasse in due grandi trecce a causa del poco tempo a disposizione. Quindi, poté lasciare che gli altri ammirassero la sua chioma dorata, forse uno dei suoi unici punti di forza
Anche se aveva dato la parola di non fermarsi lungo il sentiero che portava a scuola, decise comunque di prendersi un po' di tempo per scovare la margherita perfetta che qualche minuto dopo avrebbe incastrato con delicatezza tra i capelli, in prossimità dell'orecchio.
Tuttavia, rimproverò Corinne di avviarsi se non avesse voluto fare tardi, ma lei decise di unirsi alla ricerca e scovò una piccola margherita anche per sé, che infilò tra il nastro che ogni giorno le teneva ordinatamente legata la chioma in una coda medio-alta
<<Se Laurencia lo sapesse, non sarebbe contenta. Sai com'è, abbiamo una filosofia di vita abbastanza diversa, sono sicura che troverebbe sciocco infilarsi un fiore tra i capelli, io penso sia un tocco di classe capace di cambiare completamente la prospettiva che abbiamo sulle persone>>
<<Quindi, se adesso ti dicessi che Archie potrebbe star infilandosi tra i capelli la foglia caduta da un albero, con quale prospettiva lo prenderesti in considerazione?>>
Era l'ora di una pausa, gli orari scolastici erano rigidi ed irremovibili, ma ciò non significa non venisse concessa agli studenti, l'opportunità di riposarsi e sgranocchiare qualcosa.
Eppure, nonostante il tempo fosse relativamente poco, era proprio durante quest'arco di svariati minuti che avvenivano le interazioni sociali capaci di racchiudersi in un'intera giornata di gossip
<<Avrebbe sicuramente potuto evitare. Se mi piacesse un ragazzo, perché non sono innamorata di nessuno e mai lo sarò, ma se mi piacesse un ragazzo non oserei mai ad essere tanto sfacciata da copiargli ogni minimo gesto e fornirgli ogni minima attenzione. Corinne, guardalo! Sembra disperato all'idea di non poterti avere, è romantico... Ma forse lo è fin troppo, persino per me>>
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Una vita di sogni - Illusioni di una (im)perfetta esistenza
General FictionDiana Izabelle Bennett ha solo 10 anni quando, a seguito di un tragico incidente col fuoco, rimasta orfana, è costretta a trasferirsi da S. Francisco a Vancouver, in una piccola zona di campagna, ospitata da una lontana zia vedova di cui, fino a que...