L'orologio da taschino

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Lettera per Diana, da parte della signora Stewart 

Cara Diana, se è vero che sei uguale a tua madre, allora sarai felicissima di ricevere la tua prima lettera. Susy è ancora un po' scossa, ma sappi che ti è vicina. Spero tu ti stia comportando bene all'isola di Vancouver, non farti montare la testa e credi sempre agli ideali con cui tua madre ti ha cresciuta. La tua mamma mi manca e credo manchi anche a te, facciamoci forza e andrà tutto per il meglio. Rachele Bennett è sempre stata una donna rispettabile e se fosse qui vorrebbe lo stesso per sua figlia. Spero non ti prendano in giro per la tua corporatura scheletrica, alla fine ognuno è bello a modo proprio! Susy sta diventando sempre più alta ed il suo fisico assomiglia sempre più a quello di una donna. Della tua vecchia casa rimangono poche cose belle da vedere, ma Dio ha voluto farti un regalo ed io mi sono occupata di fartelo ricevere, si tratta di quel vecchio orologio da taschino con cui i tuoi genitori hanno sempre voluto commemorare il loro matrimonio. Non capisco come si faccia a dare  tanta importanza ad un oggetto di così poco valore, è mediocre e malmesso, ma è comunque qualcosa per cui vale la pena ricordare. Susy andrà all'uniersità, immagino tu non abbia in mente di continuare gli studi e finirai per fare la contadina. Andare a vivere in campagna è stato un brutto affare, ma almeno hai un tetto sopra la testa. Sai, ti avrei presa con me ma non ci sarebbe stato spazio per te a casa mia e poi, non avrei avuto i soldi per mantenere  dignitosamente te, Susy e il resto dei miei figli più piccoli.

Ti saluto calorosamente, Lorene Stewart 
Ps. Come vanno le tue lentiggini? Ancora non sei riuscita a mandarle via?

L'amicizia tra Lorene e Rachele, era il frutto di numerosi anni di conoscenza e reciproco aiuto, per cui le due donne finirono per considerarsi amiche perché non c'era altro che potesse dare un titolo al loro rapporto. 

Diana fu sinceramente felice di aver ricevuto la sua prima lettera, proprio come Lorene aveva intuito, ma fu meno felice di leggere righe all'interno delle quali si sottintendeva una sorta di disprezzo verso la sua immagine e verso quella che era la sua nuova casa. 

Lettera per Lorene Stewart, da parte della piccola Diana Izabelle

Cara signora Lorene, la ringrazio per avermi scritto e spedito lo splendido orologio dei miei genitori. Sa, lei l'ha definito un oggetto discretamente commemorativo, ma io sono riuscita a dargli il giusto valore. Lei non conosce l'isola ed è giusto che non sia capace di farsi un'immagine di quella che è, ma mi creda se le dico che è bellissima. Ho portato l'orologio al cimitero, forse avrei dovuto tenerlo con me ma non gli avrei dato la giusta importanza. Ai margini  del cimitero c'è un grande pino, non so se lo sa ma io amo gli alberi, così ho deciso di dare un posto di commemorazione anche a mamma e papà e sono andata a seppellirlo lì. No, non ho potuto dedicargli alcuna frase celebrativa e non ho potuto indicare che quello fosse il loro posto con la scritta a caratteri cubitali dei loro nomi, ma quello che conta è che io so che lì c'è qualcosa che è sempre appartenuto a Rachele e Frederic Bennett e continuerà ad essere così. Immaginerò che quell'albero sia cresciuto lì non per caso e che dove ho seppellito l'orologio ci siano i corpi addormentati dei miei genitori, mentre le loro anime sono poco più su del grande pino, si tengono per mano e stanno vivendo la felicità paradisiaca che a S. Francisco gli è stata privata troppe volte. Per sua informazione, sono cresciuta di 3 centimetri e mi sono arrivate le mestruazioni! All'inizio mi sono spaventata un po', ma Laurencia mi ha spiegato a cosa servono e che devo tenerlo nascosto, io le ho detto che se è una cosa che capita a tutte le ragazze non ci si dovrebbe vergognare e lei è stata d'accordo con me, ma dice che è meglio non farlo sapere... Oh, spero non stia commettendo uno sbaglio nel dirlo a lei. Le lentiggini ci sono ancora, ma anche Nate Dubé ce le ha, le sue sono molto poche ma quel che conta è che non mi prendano in giro, menomale che qui lo adorano tutti! Sbaglia a pensare che lascerò gli studi, vivere in campagna non significa non ricevere un'istruzione ottimale. La fattoria è bellissima e ogni tramonto è sempre così diverso dall'altro da lasciare spazio, ogni volta, a emozioni diverse. La casetta dei Dubé è una sorta di paradiso terrestre, soprattutto in determinate ore. Tra i sentieri di campagna c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e soprattutto, ci sono molti più spunti per l'immaginazione di quanti ce ne fossero a S. Francisco, fantasticare è molto più facile quando si vive in un posto in cui anche senza servirsi della fantasia, tutto  sa essere sorprendentemente magico. Ho una migliore amica e tante persone che mi vogliono bene. Mi saluti Susy ed il resto della famiglia, trascorrete un buon Natale nella vostra monotona S. Francisco e non stia in pensiero per me, non sarei potuta stare meglio di così. 

Una vita di sogni - Illusioni di una (im)perfetta esistenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora