Il Natale era alle porte, le strade dell'isola di Vancouver si erano dipinte di bianco e le menti dei ragazzi erano sempre meno concentrate ad impegnarsi nello studio.
Quella mattina di dicembre in particolare, il rumoreggiare della grandine alla finestra impediva agli alunni di cimentarsi con diligenza sui compiti che gli erano stati assegnati e che avrebbero dovuto svolgere prima del suono della campanella
<<Non trovi che ci sia qualcosa di affascinante nei pezzetti di grandine che piovono dal cielo? Sembrano così piccoli ed insignificanti... Eppure riescono ad attirare la nostra attenzione solo provocando qualche rumorino nell'infrangersi al suolo, sul tetto, o battendo contro la finestra. Sembra una musica infinita, prova ad ascoltare con attenzione e te ne accorgerai. Non riesco a studiare se nel frattempo ho le gambe che freneticano di compiere passi di danza. In realtà non so ballare, ma quando viene voglia di farlo diventiamo tutti un po' più bravi. Che po->>
<<Diana Izabelle Bennett! Mi auguro abbia validi motivi per cui ignorare la lezione e chiacchierare con la signorina Tremblay>>
Che la professoressa Baker interrompesse le fantasie di Diana non era certo una novità, ma quella mattina aveva una voce così scorbutica e afflitta, che la ragazza pensò fosse meglio stare zitta per davvero ed evitare di esprimere ulteriori considerazioni che avrebbero potuto recare disturbo ai propri compagni e, ancor di più, alla signora Selene
<<Ho saputo che sta avendo qualche piccolo disagio economico, mi piacerebbe fare qualcosa per aiutarla ma non vedo come sia possibile, mia madre dice che Selene Baker non è il tipo da lasciarsi aiutare>>
Nate stava percorrendo un tratto di sentiero assieme a Corinne e Diana come ogni giorno, così le informò del perché la loro insegnante sembrasse tanto diversa nell'ultimo periodo
<<Natasha ha ragione. Diana, tu non puoi saperlo ma i Baker hanno sempre avuto qualche problemino di soldi durante il periodo natalizio, la notizia che si trovino in una situazione un po' disagiata non è nuova, ma non hanno mai accettato alcun aiuto e alla fine sono sempre riusciti a cavarsela, sarà così anche quest'anno>>
<<Ho sentito dire dalla signora Clear che lo fanno solo perché sperano che qualcuno sia tanto benevolo da invitarli al pranzo di Natale. Però, non mi pare che abbiano mai accettato... Beh, come hai detto tu io non posso saperlo. Hanno mai accettato?>>
<<Nemmeno una volta. Mia madre, prima che papà si ammalasse, ha tentato più volte di riceverla come ospite>>
<<Papà invece crede che la loro famiglia sia stata colpita da una sorta di maledizione. Spero che i Tremblay non verranno mai colpiti da alcun incantesimo oscuro, non potrei sopportarlo>>
Corinne imboccò il sentiero che l'avrebbe portata a casa propria, Nate e Diana avevano ancora un po' di strada da fare prima che si dovessero separare
<<Laurencia mi ha detto che passerete il Natale alla fattoria. Mi farà piacere trascorrere una giornata così importante con tua madre, le voglio molto bene >>
<<Credevo che il tuo entusiasmo derivasse dal fatto che anch'io sarò presente, pensavo di contare abbastanza per te da poterti far ammettere che sei felice di ricevermi come ospite durante il tuo primo Natale alla fattoria >>
I due ragazzi si lasciarono alle spalle gli impicci di campagna e cominciarono a fantasticare su quanto sarebbe stato divertente trascorrere insieme il 25 dicembre.
Nel momento in cui le loro strade si separarono, ci volle poco prima che Diana riuscisse a scorgere la lucina soffusa del portico che era stata rimasta accesa da Laurencia
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Una vita di sogni - Illusioni di una (im)perfetta esistenza
Genel KurguDiana Izabelle Bennett ha solo 10 anni quando, a seguito di un tragico incidente col fuoco, rimasta orfana, è costretta a trasferirsi da S. Francisco a Vancouver, in una piccola zona di campagna, ospitata da una lontana zia vedova di cui, fino a que...