Diana si era sempre riconosciuta nell'immagine di una ragazzina estremamente disordinata e combina guai
<<Io commetto innumerevoli errori senza neanche accorgermene, ma se solo sapessi come, eviterei di provocare così tanti danni. Alla fine però, sono consapevole dei miei sbagli, credo che le persone che non si rendono conto dei propri errori, siano estremamente tossiche. Ti sembro una persona tossica? Io non credo di esserlo>>
Il periodo scolastico stava per giungere al termine e la distrazione provocata dai numerosi esami da dare, era così tanta che Diana sembrava essere più sbadata del solito.
La preoccupazione di Laurencia che queste sue condizioni potessero portarla a compiere un pasticcio grosso, si rivelò fondata dal momento in cui Diana fu tanto irresponsabile da far scappare una mucca dalla fattoria, in piena notte
<<Volevo essere pronta per oggi perché sono sicura che verrò interrogata e non posso assolutamente permettere che Nate-che qualcuno- vada meglio di me, sai quanto ci tengo a mantenere il titolo della miglior studentessa. So che avrei dovuto concentrarmi a studiare di pomeriggio, l'ho fatto ma non è bastato, mi sono addormentata senza neanche accorgermene e alla fine non ho assimilato le informazioni necessarie per un'esposizione ottimale alla classe. In cameretta non riuscivo a concentrarmi, c'erano troppi spunti per l'immaginazione a distrarmi, non potevo recarmi in alcun angolo della casa perché ero sicua mi avresti sentito. Per un momento ho pensato di arrampicarmi sull'albero e starmene a studiare lì, ma ho realizzato quanto fosse entusiasmante ed ero sicura che avrei cominciato a fantasticare dimenticandomi di studiare. Effettivamente, il mio abete non dovrebbe essere sprecato come un luogo qualunque, ma deve essere la postazione dei miei pensieri, voglio che sia così >>
<<Diana, va' dritta al punto. Ho i nervi a fior di pelle, vedi di non peggiorare la situazione>>
<<Ho deciso di andare a studiare al capannone in modo che lì la mia immaginazione potesse essere limitata ed ha funzionato in un primo momento, poi il sonno ha preso il sopravvento e mi sono addormentata senza accorgermene, proprio come era successo di pomeriggio, la pecca è stata aver lasciato la porta del capanno aperto. Non immaginavo che le mucche fossero nella condizione di uscire, non me ne ero minimamente accorta>>
<<Harry, pensi si possa ritrovare?>>
Alla fine il garzone, assieme all'aiuto di Albert, riuscì a riportare la mucca alla fattoria.
Tuttavia, Laurencia era amareggiata ed estremamente delusa dalla poca accortezza che Diana aveva avuto
<<Ti rendi conto dello spavento che mi hai fatto prendere stamattina? Pensavo te ne fossi andata, che ti fosse successo qualcosa di grave. Non riesco a credere al fatto che tu abbia un sonno così pesante, abbiamo cercato tanto per poi scoprire che ti sei addormentata insieme agli animali>>
Diana stava venendo lentamente divorata dai sensi di colpa, temeva di aver deluso Laurencia, non poteva sopportare di aver voltato le spalle ad una parte di se stessa a cui aveva fatto la promessa di non tradirla.
Perché sì, Diana credeva che deludere Laurencia, significasse rinnegare una parte di sé
<<A volte mi chiedo se non sia sbagliato volerle così bene. Ho paura di non meritare tutta la sua gioia, vorrei che ne preservasse un po' più per se stessa, vorrei che non la esaurisse prima ancora di diventare adulta, prima ancora che io muoia. Non potrei mai sopportare di vedere Diana terminare le forze per permettersi di immaginare una vita da sogno, voglio morire vedendole il sorriso stampato sulle labbra. Sì Albert, sono stata dura, ma ho avuto così tanta paura quando sono andata a svegliarla, che per qualche minuto ho pensato di essere pazza, mi sono chiesta se effettivamente fosse mai esistita, poi mi sono detta che una come lei sarebbe stata impossibile da immaginare. Non puoi neanche lontanamente provare a sentire il sollievo che ho avuto nel vederla dormire nel capanno, abbracciata a se stessa. Era così bella, ma avrei voluto urlarle contro tutta la rabbia che mi si era accumulata. È stato orribile, ma mi è stata data l'ennesima prova del fatto che io abbia bisogno di Diana, più di qualsiasi altra cosa. Prima non lo sapevo, oppure fingevo di non sapere, ma lei è proprio ciò di cui necessito. È una luce di speranza, non mi stupirei se venissi a sapere che è un angelo mandato dal cielo, ma forse è un po' troppo impetuosa per esserlo. Un angelo non scombussolerebbe mai la vita di una vecchia zitella in questa maniera>>
STAI LEGGENDO
Una vita di sogni - Illusioni di una (im)perfetta esistenza
Genel KurguDiana Izabelle Bennett ha solo 10 anni quando, a seguito di un tragico incidente col fuoco, rimasta orfana, è costretta a trasferirsi da S. Francisco a Vancouver, in una piccola zona di campagna, ospitata da una lontana zia vedova di cui, fino a que...