TATTO.

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Mi sono sempre concentrata sui miei sentimenti per Marco.
Sul suo viso, la sua voce, le sue mani e i suoi gesti.
La cosa che amavo di più, sono le sue espressioni, così spontanee e dolci.
Ma scoprii che era il suo tocco quello che desideravo ricevere, sentirlo accanto a me, anche solo sfiorandomi la pelle.
Sentii la sua mano scostarmi i capelli dalla spalla, raggruppandoli tutti dietro la schiena.
Con un dito mi accarezzó la pelle, lo fece scivolare dal collo, seguendo il lineamento, passando dalla spalla per arrivare fino alla mano.
Sentii un brivido crescere su tutta la schiena.
Era così delicato eppure aveva un effetto devastante su di me.
Forse voleva solo soddisfare la sua voglia di fare sesso con me.
Mi morsi il labbro, sperando che non era per quello.
Io volevo di più.
Mi prese la mano e intrecciò le dita con le mie.
Io la strinsi forte, come se stesse per scivolarmi via.
Fece scivolare il braccio sinistro sotto il cuscino, allora io mi abbassai leggermente, in modo da poter appoggiare il mio viso sul suo braccio che era sotto di me.
D'un tratto mi ritrovai fra le sue braccia e sentii il cuore in pace dopo tanto tempo.
Rimanemmo in silenzio, una quiete piena di rumori.
Avrei voluto dirgli tante cose in quel momento.
Però mi bastava questo istante, questo attimo in cui mi sentivo di nuovo al sicuro accanto a lui.
Appena chiusi gli occhi sentii la sua bocca avvicinarsi al mio orecchio.
"Mi manchi da morire."
Mi sussurra dolcemente, provocandomi un altro brivido.
Sorrisi, anche se lui non poteva vederlo.
"Anche tu."
Risposi io, sempre mantenendo un tono di voce basso.
Ci addormentammo così, con la consapevolezza che in questo mondo, eravamo amati da qualcuno.

[...]

Appena aprii gli occhi, cercai la mano di Marco, ma mi accorsi subito che non era più accanto a me.
'Bene, si torna alla orribile vita di tutti i giorni.'

"Buongiorno Summer."
Dice Marco entrando in camera con un vassoio pieno di dolci, insieme ad una tazza di caffè.
"Colazione a letto, davvero?"
Dissi incredula.
Lo appoggiò sulle mie gambe e io mi dirai su con la schiena.
"Ti va di pranzare insieme?"
Mi chiede.
Annuii velocemente, come se avesse potuto cambiare idea da un momento all'altro.
Lui sorride capendo il mio entusiasmo.

"Grazie per aver dormito con me."
Gli dico un po' imbarazzata.
Non era un sogno vero?
"Potremmo rifarlo, se non ti dispiace."
Rimasi in silenzio per qualche secondo.
Non poteva essere vero.
"No, cioè, non mi dispiace affatto."
Mi affrettai a dire.
Lui si mise a ridere per la mia goffaggine.
Si sedette accanto a me, e mi rubò qualche biscotto.
"Domani mattina mi piacerebbe andare al mare."
Confessa.
"Andiamoci."
Risposi io.
"Ti va?"
Che domande! Certo che mi va! Mi va tantissimo.
"Si può fare."
Dissi cercando di non mostrare troppa emozione, ma lui capii e scoppiò a ridere.
"Non prendermi in giro!!"
Esclamai sorridendo.
Perché? Cosa è cambiato da ieri!?
Forse sto ancora sognando, cosa gli ha fatto cambiare idea?!
Era tutto così strano e assurdo, ma sono così felice, questa volta non perderò tempo a farmi domande.
Voglio vivermelo fino in fondo.

SARÒ IL TUO GUERRIERO. || MARCO MENGONI. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora