8.
Si era portato a letto Melody.
No, a voler essere del tutto onesti, l'aveva divorata.
In barba a tutte le sue bellissime regole di comportamento, ora evidentemente inutili, aveva fatto sesso sfrenato con la sua coinquilina. Ed era più che certo che, se Robin lo fosse venuto a sapere, l'avrebbe evirato.
Cristo! Si era portato a letto sua nipote!
Ma, per quanto ci pensasse, per quanto si sentisse un idiota, per quanto fosse tornato col pensiero a quei momenti per capire dove avesse sbagliato, sapeva benissimo che avrebbe rifatto ogni cosa avvenuta in quella strana notte.
Il suo profumo, la sua voce, il suo comportamento, tutto gli era entrato nel sangue giorno per giorno, come un lenitivo contro il dolore, come una droga somministrata sottopelle un po' alla volta.
Niente di lei gli ricordava Erin, eppure sentiva per Melody un trasporto, un coinvolgimento tali da offuscare i ricordi dell'unica donna che lui avesse mai realmente amato.
Certo, nella sua scapestrata gioventù universitaria c'erano state molte donne, ma nessuna l'aveva mai veramente toccato.
Quando poi si era trasferito a Tulsa, aveva preferito fare vita monastica, dedicandosi unicamente al lavoro. E a fare il cavalier servente, come lo aveva simpaticamente accusato Melody.
Sospirò tremulo al solo pensare al suo nome, lei che ora stava dormendo placida e accoccolata nel suo letto, avvolta dalle lenzuola sfatte e il copriletto colorato su cui l'aveva presa la prima volta.
Si era alzato presto per farsi una doccia e schiarirsi le idee ma, quando l'acqua bollente aveva sfiorato la sua pelle, il profumo di gardenia di Melody si era levato dal suo corpo, a ricordo di ciò che avevano condiviso.
La sensazione di sollievo provata all'idea di fare un bagno caldo, era stata sostituita dall'ansia di tornare da lei, tra quelle lenzuola, a condividere i suoi spazi e la sua aria.
Il suo profumo.
Passandosi una mano tra i corti capelli scuri, Autumn si chiese cosa diamine gli fosse successo. Da quando in qua perdeva la testa per una ragazzina?
Certo, sette anni di differenza non erano un dramma, visto che erano entrambi maggiorenni e vaccinati, ma gli sembrava quasi di avere abusato di lei.
Coda di paglia, brontolò la sua vocetta interiore, sapendo bene da dove venissero quegli scrupoli.
Teneva così tanto all'amicizia di Robin da temere che, quel fatto apparentemente increscioso, potesse rovinarla per sempre.
Ma non resisteva proprio a starle lontano, ora che aveva scoperto ogni parte di lei, ogni suo più intimo segreto.
O quasi.
C'erano cicatrici sul suo corpo che, durante l'amplesso, aveva solo vagamente notato ma che ora, a mente lucida, lo incuriosivano.
Certo, con tutti gli sport estremi che aveva sul suo carnet, era probabile che più di una volta avesse visitato il pronto soccorso. Ugualmente, voleva sapere cos'aveva combinato.
Voleva sapere tutto di lei.
«Dio, Erin... che sto facendo?» sussurrò lui, uscendo dal box doccia in una nuvola di vapore.
Le scure e lucide mattonelle erano opacizzate dal vapore, in quel momento... ma nulla avrebbe potuto ricreare naturalmente ciò che gli si parò innanzi in quell'istante.
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Strong as a Storm - Volume 4 "The Power of the Four"
Paranormal(Categoria Contenuti: Yellow Flag) Autumn Hamilton, Guardiano dell'Aria e fratello ribelle del clan guidato dal serioso Winter, vive ormai stabilmente a Tulsa, la patria dei Tornado. A guida di un gruppo di Cacciatori di Tornado, studia il sistema p...