Capitolo 15

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 15.


Il mausoleo della famiglia Hamilton si trovava nel più antico cimitero di Dublino.

In quel luogo di riposo, tre giorni dopo la tragica - quanto improvvisa - morte di Shayna Elianor O'Reilly Hamilton, si tenne il suo funerale in pompa magna.

Ogni membro del Clan si presentò per l'evento e, a officiare il rito, pensò il più alto Prelato della Chiesa Cattolica presente su suolo Irlandese.

Di comune accordo, non vi furono fiori, ma la famiglia si premurò di chiedere donazioni ad associazioni caritatevoli ed enti benefici.

Nessuno domandò nulla in merito all'improvvisa scomparsa della loro guida all'interno del Consiglio e, senza alcuna sorpresa, gli Anziani membri rinunciarono alle loro cariche.

Più o meno spontaneamente, ma lo fecero.

Era ormai chiaro che, quanto accaduto al castello fosse di dominio pubblico – almeno per quel che riguardava il Clan della Ruota – perciò non era stato necessario aggiungere altro. Sapere che la dea stessa si era scomodata per infliggere una simile pena, era bastato per far scendere il silenzio anche sui membri più riottosi.

Winter, in gran segreto, ne fu sollevato, pur se non lieto per come si fosse arrivati a quelle dimissioni, così come a quella cessione delle armi da parte delle famiglie maggiormente legate a Shayna.

Non aveva mai desiderato la morte della nonna, né aveva sperato di poter giungere alla fine delle loro tribolazioni con un simile, tragico risultato.

La dea – ma più di tutto il comportamento folle di Shayna – aveva deciso per tutti loro, ma a quella decisione finale avrebbe dovuto fare i conti ogni membro del Clan.

Quando infine le celebrazioni terminarono, e i capifamiglia si diressero all'unisono verso il castello degli Hamilton per la prima riunione con il nuovo Direttivo Consigliare, Winter si prese un istante per rimanere accanto al nonno.

Piegato dal dolore fin dall'istante della morte della donna che, per quasi sessantasette anni, aveva camminato al suo fianco, non aveva però mosso parola alcuna contro i nipoti. Fin da quando li aveva visti giungere alle porte del maniero, Angus aveva sentito prepotente nel suo animo l'abbraccio della dea, e lui aveva compreso che le azioni della moglie si erano spinte troppo oltre.

Quella volta, non vi sarebbe stata redenzione, per lei, e Angus l'aveva accettato come un dato di fatto. Ineluttabile.

In quel momento, fermo a pochi passi dai cancelli ottonati del mausoleo entro cui erano state deposte le spoglie mortali di Shayna, l'uomo osservava perso le insegne di famiglia incise sul blasone di metallo.

A poca distanza dall'anziano e da Winter, Colin e Miranda attendevano con il loro bambino che la coppia tornasse sui suoi passi per raggiungere a loro volta Hamilton Manor.

Una mano poggiata sulla spalla del nonno, il nipote primogenito mormorò: «Mi spiace non ci siano stati altri modi per fermarla.»

«Ha deciso di se stessa nel momento in cui ha levato la mano contro Spring... o forse ancora prima, quando ha tentato di usurpare il vostro posto nel mondo» sospirò Angus, scuotendo il capo. «Già quello che aveva tentato di fare era grave, ma addirittura andare contro la propria nipote... ma cosa aveva per la mente? Cosa?»

Winter annuì mesto, sapendo perfettamente quanto fossero vere quelle parole, e quanto dovesse pesargli la follia della moglie.

Era chiaro quanto, perdere i suoi poteri – sia mistici che sul Clan stesso – fosse stata una richiesta troppo alta da sopportare, per Shayna. Se avesse semplicemente atteso il Giorno dell'Apice, avrebbe avuto gioco facile ma, a quel punto, li avrebbe già persi tutti. Le cose erano andate troppo avanti, e lei aveva tentato l'intentabile.

Strong as a Storm - Volume 4 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora