Capitolo 13

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13.


Sperare di trovare bel tempo in Irlanda, era come pensare di veder sorgere il sole a ovest.

Ma, quando i quattro gemelli si ritrovarono sotto un autentico diluvio, Autumn mugugnò torvo: «Forse, avrei dovuto dare un'occhiata migliore alle previsioni. Almeno, avremmo evitato di inzupparci come pulcini.»

«Perdi colpi, fratello. Pensavo non ti servisse accendere il canale meteo» ironizzò Winter, aprendo il suo ombrello per recarsi, assieme agli altri, in direzione dell'auto che avevano preso a noleggio tramite la Europcar.

«Ero un po' distratto, prima di partire» sottolineò per contro il gemello, fissandolo bieco. «Sai com'è... baci, abbracci, esami del sangue. Cose così.»

Spring e Summer ridacchiarono nel sentirli battibeccare e i due fratelli, nell'osservarle con identiche espressioni accigliate, dissero in coro: «Beh, che vi prende?»

A quel punto Summ esplose in una chiassosa risata, e Spring si unì a lei un attimo dopo, portando Winter e Autumn ad adombrarsi ancor di più in viso.

Per nulla turbata dal loro cipiglio, la fulva gemella esclamò sarcastica: «Scusate, eh, ma dopo cinque anni di silenzi e stridore di denti, potremo pur ridere un po', visto che ora siete culo e camicia!»

I due gemelli si fissarono scettici e Spring, per dare man forte alla sorella, aggiunse: «Insomma, ammettetelo, una cosa del genere non ce l'aspettavamo di certo. Siete passati in un solo giorno dal non parlarvi affatto, al colloquiare candidamente come se nulla fosse successo. Potremo pur essere un po' sconcertate!»

Nuovamente, i due uomini si fissarono come se non comprendessero la loro confusione e a quel punto Summer, puntando le mani sui fianchi morbidi, esclamò: «Beh... ma ci state prendendo per i fondelli, o che?»

Con un mezzo sorriso carico di indulgenza, Winter riprese a camminare e disse con semplicità: «Sono le donne a essere vendicative e complicate. I maschi non si fanno di questi problemi. Risolto il dilemma, risolto tutto.»

«Cioè... così? Su due piedi? Senza... 'dovrò pensarci', o 'è una cosa difficile da accettare'?" esalò Spring, senza parole non meno della gemella.

«Come ha detto Win, siete voi a complicare le cose, non certo noi» sottolineò Autumn, scrollando le spalle.

Le due sorelle si esibirono in identiche smorfie di disappunto e Summer, sbottando, mugugnò contrariata: «Cioè... noi vi abbiamo sopportato per tutto questo tempo, non ci siamo impuntate per puro rispetto verso di voi, quando sarebbe bastato semplicemente mettervi l'uno di fronte all'altro?!»

Autumn a quel punto sorrise mesto e scosse il capo, e così pure fece Winter.

«Serviva Melody» dissero poi in coro, quasi senza neppure accorgersene.

Summ sbottò, levando in aria le braccia con espressione esasperata e Spring, nello scuotere il capo, borbottò: «Non vi sarete presi a pugni, ma strani li siete davvero.»

I due fratelli risero sommessamente e, quando Win si mise al posto di guida, Autumn si accomodò sul sedile del passeggero, lasciando alle sorelle quelli posteriori.

Spostandosi verso la periferia, dove si trovava il castello di roccia grigia e bianca di proprietà della famiglia, il silenzio si impadronì dell'abitacolo, e per un buon motivo.

Le battute che li avevano accompagnati fino all'auto, erano servite per stemperare un poco l'ansia di tutti ma, man mano che si avvicinavano alla loro destinazione, i nervi presero a vibrare.

Strong as a Storm - Volume 4 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora