Capitolo 9

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 9.


Doveva davvero loro più di una spiegazione sommaria, visto il mezzo tornado che si era scatenato nel giardino.

Era anche fortunato che gli unici due testimoni oculari fossero prima di tutto suoi amici. Figurarsi se ci fosse stato anche qualche vicino di casa, a testimoniare quella sua davvero singolare unicità.

Nel rientrare in casa assieme a Storm - che lo fissò preoccupato - Melody e Robin, Autumn raccolse mentalmente le idee, ma nulla lo aiutò a chiarirsele.

Forse, perché il contraccolpo psichico era stato maledettamente forte, e il suo cervello faceva ancora fatica a riprendere un ritmo normale.

Ma che diavolo aveva combinato, la nonna? E c'erano di mezzo anche gli altri vecchi Guardiani? Zia Brigidh sarebbe riuscita a parlare con Shayna, o l'avrebbero buttata fuori a calci dal castello?

Non lo sapeva, ma era ancora troppo stordito per cercare di mettere in piedi anche una sola congettura sensata.

«Sedetevi, per favore, perché non sarà una cosa semplice da sopportare, o credere» mormorò a quel punto Autumn, crollando letteralmente sulla sua poltrona preferita.

Melody lo fissò turbata e sì, ansiosa.

«Sicuro di non aver bisogno di nulla? Sei ancora così pallido!»

«E' il flusso di potere che ritorna nella norma» borbottò lui, reclinando indietro il capo per poggiarlo contro lo schienale arrotondato. «L'Elemento dell'Aria è al mio soldo, ne detengo il potere assoluto e, grazie a ciò che ho nel sangue, io lo governo.»

Ciò detto sospirò, si passò una mano sul viso stanco e proseguì nel suo racconto.

«I miei antenati hanno nomi che si perdono nella notte dei tempi, e hanno origine divina quanto ancestrale. La mia famiglia è stata beneficiata del dono del governo degli elementi e, in ogni tempo, esistono sempre quattro guardiani di tali Forze. Nel nostro tempo, noi gemelli deteniamo il governo delle Elementali di ogni genere. Inoltre, mio nipote Malcolm è la quinta punta del Pentacolo di Potere, è il Guardiano dello Spirito, colui che detiene il governo dell'Anima.»

Melody e Robin si guardarono confusi e vagamente preoccupati, forse credendolo pazzo o pericoloso, ma Autumn non vi fece caso. Max non l'aveva presa meglio, quando Summer gli aveva raccontato tutto.

Eppure, era riuscito a cavarsela egregiamente, ed era sicuro che anche loro avrebbero potuto assimilare quella scomoda verità. Dopo un po' di tempo e tranquillanti, almeno.

«Discendiamo dai Tuatha de Dannan, una stirpe di antiche semi-divinità guerriere di origine celtica. Arianrhod, colei che regge la Ruota del Destino, è la nostra guida e protettrice, e a Lei noi dedichiamo le nostre preghiere."

Si interruppe un attimo, levò una mano per interrompere qualsiasi loro replica e, muovendo le dita come se stesse suonando, mormorò: «Questo è un esempio di quello che posso fare.»

L'arpa nell'angolo del salone prese a suonare, e le corde si mossero in assonanza con i movimenti di Autumn, ancora fermo sulla poltrona.

Melody sobbalzò sconvolta, mentre Robin diventava pallido come un cencio, forse pronto a darsela a gambe.

Il Guardiano, però, non smise di suonare la dolce, straziante melodia che stava ammorbando l'aria. Era vitale che capissero... che vedessero.

Mel, allora, balzò in piedi, raggiunse l'arpa e la osservò con aria ammirata, incredula e affascinata assieme.

Strong as a Storm - Volume 4 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora