Capitolo 12

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12.


Se l'apparizione di Mæb li sorprese, le sue parole li mandarono in totale confusione. E fecero nascere l'ansia nei loro cuori.

Poggiata al suo bastone pomellato, lo sguardo torvo e l'aria seriosa, osservò i gemelli e i loro compagni, asserendo con sicurezza: «Avete spezzato la catena, e questo non è affatto piaciuto a mia madre.»

«L'avevamo notato, zia» borbottò Summer, appoggiata al corpo imponente di J.C., che le avvolgeva protettivo la vita col braccio tatuato.

Mæb osservò la coppia con una certa ironia, replicando divertita: «Sei sfacciata come tua nonna ma, per lo meno, tu non hai una mente oscura come la sua.»

«Che intendi dire, zia?» si informò Winter, accigliato.

La donna lo ignorò per un istante per sorridere a Malcolm, che la osservava eccitato e serio al tempo stesso.

Orgogliosa, gli sfiorò il viso con una mano e mormorò: «Avete tirato su un bravo ragazzo. E il suo potere è davvero grande, ma non è ancora il tempo che prenda su di sé il peso del suo Elemento.»

Mal si accigliò immediatamente e il padre, nell'avvolgergli le spalle con un braccio, disse sommessamente: «Non hai ancora dieci anni, Malcolm. E' normale che sia così.»

«Ma mi sento pronto.»

Mæb ridacchiò, annuendo al ragazzo, e replicò gentile: «L'anno prossimo io ti Inizierò, giovanotto, ma ora dobbiamo affrontare un pericolo troppo grande per te, che non saresti in grado di gestire con le tue sole forze. Aiuterò io i miei nipoti, anche se non sono la loro Quinta Punta, perché aborrisco ciò che mia madre sta facendo.»

«Cos'ha in mente, di preciso?» si informò ancora Winter.

L'Anziana Guardiana, stavolta, prestò orecchio a Winter e l'uomo fissò quei chiari occhi nocciola, in tutto simili a quelli che erano stati del padre.

Pur non essendo vecchia, Maeb portava su di sé i segni della morte di Camille ed Anthony.

Quando ciò era avvenuto, Maeb aveva avuto un crollo nervoso e fisico e, per mesi, era stata tra la vita e la morte, controllata a vista dai medici e preda di un contraccolpo psichico che le aveva quasi distrutto i gangli nervosi.

Percepire la morte del fratello e della sua amata consorte l'aveva quasi fatta impazzire e, da quell'evento, ne era uscita con una parziale paresi alla gamba destra e la vitalità in parte prosciugata.

Ugualmente, Maeb si era fatta forza per riprendersi e, senza far pesare in alcun modo la propria condizione ai nipoti – loro avevano saputo delle sue reali condizioni solo anni dopo – aveva ripreso la sua vita, portando i segni del dolore con orgoglio.

Nessuno di loro sapeva se, in futuro, avrebbe potuto avere ulteriori problemi di salute legati a  quel contraccolpo psichico ma, Maeb per prima, preferiva non pensarci.

Rispondendo finalmente a Winter, disse: «Vuole invertire il processo di passaggio delle consegne. Sente che il suo Elemento la sta abbandonando del tutto, per passare nelle mani di Summer che, già di per sé, è la più forte Dominatrice che la storia ricordi.»

Nel dirlo, sorrise alla Guardiana del Fuoco, che la omaggiò con un cenno del capo.

«E' possibile compiere un'opera simile?» domandò Spring, cullando tra le braccia una Sunshine addormentata e tranquilla.

«A quanto pare, ha trovato il modo di farlo ma, senza di me, le è difficile metterlo in pratica. Per questo, avete solo ricevuto dei contraccolpi energetici, e non la perdita dei vostri doni» spiegò loro la Guardiana, picchiando in terra una sola volta il suo bastone.

Strong as a Storm - Volume 4 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora