Chapter eleven

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Bakugou's pov

Kirishima:- ohi Kat, che ne dici se mi parlassi di che hai fatto in questi anni e quello a cui alludevi prima quando hai parlato con Dino?-

PANICO.

SUPER PANICO.

Cosa dovrei rispondergli?
Si, sai, sono innamorato di te da sette anni ma non so nemmeno se tu sia etero o meno. Che diamine.

Bakugou:- allora, da dove posso iniziare? -

prendo un respiro profondo e inizio a raccontare tutto mentre Eijirou di posizione meglio nel letto davanti al mio

-Dopo la morte dei miei, Dino mi adottò, a quanto pare i miei vecchi glielo fecero promettere. Non so se loro sapessero del suo essere mafioso, in realtà non gliel'ho mai chiesto.
Lui in tutta risposta si è presentato a me e mi ha detto:"tu, piccolino, oggi stesso partirai per l'America dove verrai educato a diventare un boss perfetto"... insomma ho avuto un'infanzia bellissima.
Mi mandò in America, non mi fece nemmeno salutare il mio migliore amico, cioè tu, e lui nemmeno venne, rimase qui in Giappone.
È venuto da me solo una volta, in sette anni, ed è stato quando mi ha presentato i genitori di Uraraka e Uraraka stessa.
In oltre conosco Hinata solo perché lo ha mandato per spiegarmi come funzionasse alla mafia Corsa, praticamente facevo casa-palestra/palestra- casa perché anche lo studio era privato.
Non sai che odio.
Non mi ha mai permesso di avere Instagram o Facebook, l'unico numero che avevo era quello di Dino ed ere sul telefono fisso. Insomma, tolto Hinata, ero completamente fuori dal mondo.
Una volta ho provato a inviarti una lettera, all'indirizzo che ricordavo, poi ho scoperto perché non mi rispondesti-
dico ridacchiando amaramente
-lo stronzo aveva detto a quello che mi teneva d'occhio, ed abitava con me, di distruggere la lettera, per evitare che mi affezionassi a qualcuno che non fosse appartenente alla mafia.
Bella merda vero?
I nostri contatti quindi erano o via telefono, fisso, o via mail.
Mi sento così in colpa per non aver cercato di contattarti in altri modi ma non sapevo davvero come fare. Quando mi disse che ai miei 17 anni sarei tornato in Giappone per iniziare a capire come dovevo atteggiarmi io ho letteralmente urlato.
Ero così felice.
Sapevo che potevo rivederti, perché ti avrei cercato sicuramente, invece non ce n'è nemmeno stato bisogno dato che, praticamente, sei stato tu a trovare me. Quindi, la persona a cui alludevo prima parlando con Dino, non è nessun altro che te, Eijirou-
alzo lo sguardo da terra per vedere la sua reazione, mi sono praticamente dichiarato. Ha gli occhi sgranati e la bocca aperta, è stupito, ed io che pensavo lo avesse già capito, più o meno.

Ho il terrore di sapere a cosa sta pensando lui in questo momento.

Ho il terrore che lui mi abbandoni, anche se me lo meriterei dato che, anche se non lo avrei voluto fare, io sette anni fa ho fatto lo stesso.

Ho il terrore di perderlo, magari non è nemmeno gay o bisex, che so io, spero di non aver rovinato tutto.

Ho il terrore che io non riesca a farlo felice, di rovinare tutto.

Di non essere abbastanza.

Che lui si possa stufare di me e dei miei modi di fare, insomma avrà ancora tutta la pazienza che aveva da piccolo?

E se fosse già fidanzato con qualcuno migliore di me? Con un carattere più semplice e meno esplosivo? Dio che figura di merda in questo caso.

Ti prego fa che vada tutto bene.

I miei pensieri vengono interrotti da Eijirou che mi si fionda addosso abbracciandomi, portandomi a stendere sul letto con lui sopra di me, con tutto il suo peso, la testa tra l'incavo del mio collo e la testa, con lui che struscia il naso sul mio collo.

𝙼𝚊𝚏𝚒𝚊 𝚗𝚎𝚟𝚎𝚛 𝚏𝚊𝚕𝚕𝚜 𝚊𝚜𝚕𝚎𝚎𝚙 •••ˢʰⁱⁿ ˢᵒᵘᵏᵒᵏᵘ•••Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora