In biblioteca

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Quando Lily arrivò in biblioteca, scoprì di essere l'ultima. Pennywise, doveva essere apparso a ognuno di loro, perché il tavolo era coperto di alcolici: bourbon, vodka, birra, Wild Turkey, gin. Sembravano tutti sotto shock.

Nessuno si era ancora seduto. Ben si guardò intorno sorridendo e inspirando a pieni polmoni l'odore dei libri.

- Me la ricordavo più g-g-grande – disse Bill.

- Eravamo più piccoli noi – rispose Lily.

- Accomodatevi – disse Mike togliendosi la giacca. – Lì c'è dell'acqua, se volete.

Si sedettero: Ben su una poltroncina, Lily su uno scaffale, Beverly sul tavolo rettangolare coperto di bottiglie, libri e fogli e gli altri sulle sedie intorno, tranne Mike che rimase in piedi a un capo del tavolo. Nessuno pareva interessato all'acqua.

- Cos'avete visto? – chiese Mike.

- Vorrei dimenticarlo – disse Beverly. Lanciò un'occhiata in tralice a Lily.

Pensava che fossi tu, la informò allegramente Pennywise, nella sua mente. E in un certo senso lo eri.

Lily scelse di non approfondire.

Ben guardava Beverly, meditabondo. Si rabbuiò quando Bill le passò un braccio intorno alle spalle.

- Adesso ricordate – disse Mike. – Ricordare è la chiave di tutto.

- Sì, ricordiamo – disse Bill – e c-c-c-credo che d-d-dovremmo a-a-a-andarcene. E di c-c-c-corsa. It c-ci ha r-r-r-riportato qui p-p-per ucciderci. E ce la farà, Mike. Non abbiamo nessuna speranza. N-n-nessuna.

Lily si chiese cos'avesse visto per ridurlo in quelle condizioni.

Oh, disse Pennywise nella sua mente, ho solo rimesso in scena una delle nostre vecchie avventure.

Nella mente di Lily, si formò l'immagine della Casa degli Specchi. Lei rabbrividì. Non voglio sapere.

Tanto so che lo immagini. Adesso smetti di pensare. Non sento cosa dicono i tuoi amici.

- No, una speranza ce l'abbiamo – disse Mike trionfante. – It non sa che io so!

- Cosa sai? – chiese Eddie.

Lily lo guardò e notò in quel momento che aveva la maglia coperta di una sostanza nera e vischiosa. – Cos'è quella roba?

-It mi ha vomitato addosso – disse Eddie, straordinariamente calmo.

Nella mente di Lily, Pennywise ridacchiò.

- Cos'è successo? – chiese Beverly sbalordita.

- Niente! Sto bene. Allora, Mike?

- It non sa che ho scoperto come ucciderlo! – esclamò Mike.

Lily sussultò e Pennywise, dopo un attimo di sbalordimento, ricominciò a sghignazzare. Be', adesso lo so.

-Dobbiamo eseguire un rituale...Il rituale di Chüd. Bisogna formare un cerchio di potere e chiudere It...-. Mike frugò sotto il tavolo e mise qualcosa sopra una pila di libri, accanto a Beverly. -...Qui dentro.

Tutti fissarono l'oggetto. Era un contenitore di terracotta a sezione piramidale, con la parte superiore aperta. I lati erano incisi con simboli e glifi. Richie si chinò in avanti per osservarlo meglio e Lily notò che aveva abbandonato le lenti a contatto per tornare agli occhiali.

- Riconosco questi disegni – disse Richie in tono spento. - Sono...

- L'arrivo di It sulla Terra, sì. Quello che abbiamo visto con la cerimonia del fumo, ventisette anni fa. Ti ricordi?

Richie bevve un sorso di birra. - Sì, credo di sì.

- Dove l'hai preso? – chiese Lily.

- Me l'hanno dato gli indiani che abitano in questa zona.

Non gliel'hanno dato, disse Pennywise, furioso. Non l'avrebbero mai fatto. Hanno troppa paura di me. Gliel'ha rubato!

Se era così arrabbiato, pensò Lily, era perché il rituale di Chüd funzionava

No che non funziona, Lily, disse Pennywise. Non funzionerà affatto, questo te lo posso garantire.

Lily sbuffò.

È la verità.

Lily non gli badò. Le era venuta in mente un'altra cosa. - Scusa, Mike – disse – ma quand'è che l'avresti preso? Perché non ne sapevo niente?

-Oh – disse Mike – ehm...

Lily lo guardò in faccia e capì. – Non ti fidi di me? – chiese, sbigottita. – Pensavi che Pennywise l'avrebbe saputo attraverso di me?

-Lo pensavo, ma adesso non più – la rassicurò Mike in fretta. – Altrimenti non saresti qui, no?

-Infatti. Sappiamo che non hai più un legame con Pennywise – disse Beverly. La fissò. – Vero?

-Io...certo...no – balbettò Lily.

Lily, su, cerca di essere un po' più convincente, protestò Pennywise.

Sta' zitto, pensò Lily, furiosa. È colpa tua se sono in questa situazione!

Mi permetto di dissentire! Quante volte te lo devo ripetere? Hai fatto tutto da sola.

-Va bene – disse Ben. – Come funziona? Come si...inizia? -. Allungò distrattamente una mano sul tavolo e, per sbaglio, sfiorò la gamba di Beverly. Ritrasse immediatamente la mano e la mise sotto il tavolo. Beverly non se ne accorse, ma Bill guardò da lui a lei con una strana espressione.

-Ognuno di noi deve sacrificare un oggetto – disse Mike – ed ecco perché vi ho chiesto di prenderne uno durante il vostro giro.

- L'oggetto di Stan? – chiese Beverly.

- L'ho preso -. Lily tirò fuori la cuffia che aveva recuperato dai Barren e la mise sul tavolo.

Pennywise ringhiò.

Oh, piantala, sbottò Lily. Non sarà certo questo a fare la differenza.

-Vado a prendere altra birra – disse Mike, e andò nel suo ufficio.

Un attimo dopo, lo sentirono cacciare un urlo agghiacciante. Scattarono in piedi e lo raggiunsero.

Mike era paralizzato davanti alla porta aperta del frigorifero. Dalla sua gola usciva un suono strozzato e intermittente. Lily lo affiancò e urlò anche lei.

Accanto alla confezione da sei di Bud Light, c'era la testa di Stan Uris undicenne. La bocca era spalancata e imbottita di pompon arancioni. Alla base del collo, si allargava una pozza di sangue coagulato.

La testa aprì gli occhi d'argento di Pennywise.

Ventisette anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora