La punizione di Lily

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Sentì la sua voce prima di vederlo.

-Lily...Dove credi di andare?

Fu travolta da un mare di palloncini rossi spuntati dal nulla. La disorientarono, le premevano addosso, la soffocavano. Lottò per districarsi dal groviglio e, quando ci riuscì, lui era lì davanti a lei. Lily frenò appena in tempo per non finirgli addosso.

Si fissarono, poi Pennywise scattò avanti. Nella fretta di scansarsi, Lily perse l'equilibrio e cadde all'indietro. Scalciò contro il cemento, si rialzò e si tuffò nel Derry Mall, mentre Pennywise la inseguiva latrando, ringhiando, ridendo e sbavando.

Lily varcò le porte...E scoprì che il Derry Mall non c'era più.

Si trovava nelle vecchie Ferrerie Kitchener. La fabbrica in disuso ormai da anni, dopo l'esplosione che aveva ucciso tutti quei bambini, la Pasqua di tanti anni prima.

-Aiuto! – strillò Lily, ma, ovviamente, non arrivò nessuno.

-Dove stai andando, Lily?

Lily si voltò di scatto e Pennywise l'afferrò per un gomito.

- Bel tentativo – disse lui.

- Pennywise...

- Zitta! Hai provato a fermarmi, eh? Hai tentato di rimangiarti la tua parola? -. Esplose nella sua risata folle. – Te ne pentirai. Oh, se te ne pentirai!

-Pennywise...

Ma lui era già sparito.

Lily rimase immobile per qualche minuto, in attesa, col fiato sospeso. Proprio quando iniziava a pensare che Pennywise stesse solo minacciando a vuoto, e che si sarebbe accontentato di averle fatto prendere un gran bello spavento come monito, si sentì chiamare.

-Lily?

Lily gelò. Il suo cuore smise di battere.

Era la voce di sua madre.

E veniva dalle scale che portavano al piano interrato.

Lily chiuse gli occhi. No. Non farò il suo gioco. Non è mia madre. Mia madre è morta.

- Lily! Tesoro! Vieni, ti prego, aiutami!

Era così reale...La sua voce era così intrisa di disperazione...E se si fosse sbagliata? Se sua madre era viva? Se era lì? Se aveva bisogno di lei?

- Mamma? – sussurrò Lily, riaprendo gli occhi per fissare le scale.

- Lily, aiutami, presto! LILY, TI PREGO!

Lily scese lentamente le scale. Si fermò in fondo. – Mamma? Mamma, dove sei?

-Sono qui! Lily, aiutami...Presto, aiutami...FA MALE!

Lily attraversò un corridoio, tra due scaffalature ricolme di scatoloni alti fino al soffitto che non degnò neanche di un'occhiata, e girò un angolo. Davanti a lei, adesso, c'era l'auto sfasciata di sua madre. Quella in cui era morta.

Sua madre era lì dentro. Lily vedeva la sua sagoma attraverso il finestrino crepato. Vedeva i capelli...La faccia coperta di sangue...Ma era viva, anche se in trappola...Era viva e lei poteva salvarla...

-Lily, aiutami, presto!

Lily fece un passo, poi un altro, poi un altro ancora. Le luci sfarfallavano. Calpestò vetri rotti e insanguinati, sussultò, si scansò e urtò un pesante macchinario di metallo. Era gelido. Scivolò sui vetri.

- Che ci fai qui? – bisbigliò.

- Perché ci metti tanto? – urlò sua madre.

- Non lo so...Perché sei qui? -. Lily si fermò a cinque metri dalla macchina. – Mamma?

- Sta arrivando! Devi portarmi via!

- Chi sta arrivando?

- Lily! -. Sua madre fissava oltre il parabrezza spaccato. Lily seguì il suo sguardo e vide un'enorme ombra nell'angolo davanti a lei. Un'ombra con gli occhi d'argento, che si avvicinava lentamente.

- Lily!

- Mamma...-. Lily fissava gli occhi di Pennywise che passavano lentamente dal blu al giallo, senza muoversi.

No. Non era reale. Non era vero. Se si fosse avvicinata ancora, chissà cosa sarebbe successo. Era una trappola e Lily non avrebbe dato a Pennywise la soddisfazione di cedere, per di più come punizione perché, per una volta nella sua vita, aveva avuto il coraggio di fare la cosa giusta.

Le urla di sua madre si fecero frenetiche. - Sta arrivando! Mi ucciderà! Lily! Lily!

Lily urlò a sua volta. Con uno sforzo sovraumano, fece un passo indietro e si tappò le orecchie. Non riusciva a respirare. – No. Non è vero. Non è vero. È un'illusione. Solo un'illusione -. Si coprì gli occhi con le mani e sobbalzò quando sentì delle enormi mani guantate calarle sulle spalle.

-Cosa c'è, Lily? – sussurrò Pennywise.

Lily tenne le mani premute sul volto.

Dalla macchina, sua madre continuava a chiamarla. - Lily! Lily! Cosa stai facendo? Lily! Ti prego, aiutami! Mi prenderà! Mi prenderà!

- Non ci riesco – strillò Lily.

- Tu non vuoi che la mamma soffra, amore. Aiuta la mamma!

Lily cercò di arretrare, ma Pennywise la trattenne.

- Lo sapevo che mi avresti abbandonato, Lily! – urlò sua madre.

- Oh, Lily – disse Pennywise – non è così che si trattano i parenti.

- Aiutami, tesoro! Aiutami!

- Cosa c'è che non va, Lily? – sghignazzò Pennywise.

Lily era incapace di parlare e muoversi.

- Lily, aiuta la mamma!

- Quella non è mia madre -. La voce di Lily era strozzata, la gola così chiusa che non riusciva a respirare.

-Lily, aiutami! Tu non vuoi che io muoia! Salvami, o morirò!

Lily sarebbe caduta in ginocchio se Pennywise non l'avesse tenuta.

– Basta!

Pennywise rinsaldò la presa su di lei. – Perché? Non te lo meriti, forse? Non era abbastanza chiaro cosa sarebbe successo, se avessi cercato di remarmi conto?

Lily si coprì il viso con le braccia, cercando d'ignorare lui e le suppliche di sua madre, ma non ci riuscì.

Con uno scatto fulmineo, Pennywise afferrò Lily per il collo, spalancò la portiera della macchina, buttò Lily sul sedile del passeggero e la richiuse. Poi rimase a sorriderle dall'altro lato del finestrino.

Lily si ritrovò in una trappola di vetro e metallo. Vedeva sua madre con la coda dell'occhio, vedeva il sangue che sporcava tutto il cruscotto, e pregò che sua madre non si girasse, non si girasse...Ma sua madre iniziò a voltare lentamente la testa verso di lei.

Lily si aggrappò alla maniglia della portiera, spinse e tirò fino a farsi male.

-Non farlo, piccola. Non scappare, non lasciarmi qui. Non perdermi di nuovo.

Lily si premette il più possibile contro la portiera, cercando di allontanarsi da quell'illusione che somigliava a sua madre, ma non era lei...Doveva solo resistere finché non finiva...

Una mano le raggiunse una guancia. Era gelida, molle e viscida. Lily strillò, sbattendo le mani contro il vetro finché i palmi non divennero insensibili. Si gettò sulla schiena, urtando la leva del cambio e, mentre le mani morte si facevano sempre più pesanti su di lei, prese a calci la portiera. Scalciò e strillò finché quella non si spalancò, e allora Lily cercò di uscire, ma le mani la trattennero.

Lily si raggomitolò sul sedile e strillò insieme con l'illusione che somigliava a sua madre. Pianse e urlò finché Pennywise non decise che poteva bastare e la tirò fuori.

Lily non disobbedì mai più a un ordine di It. 

Ventisette anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora