La risata di Richie

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La testa di Mike fece capolino mentre Lily tossiva, ansimava e sputava acqua.

- State tutti bene? – chiese.

- Mike! – urlò Catkin, ma prima che Mike potesse reagire, la testa di quest'ultimo sparì.

-È qui – sussurrò Lily.

Lei, Bill e Catkin corsero fuori dal cunicolo, e videro Pennywise, adesso alto tre metri, che aveva afferrato Mike per il bavero e l'aveva sbattuto contro il muro, all'altezza della propria faccia.

- Ti sono mancato? – sghignazzò Pennywise.

- Non mi fai paura! – rantolò Mike. – Questa volta non ci fermeremo finché non ti avremo ucciso!

Pennywise rise. – L'altra volta avevate la Tartaruga dalla vostra, ma lei non vi può più aiutare. È morta qualche anno fa, quella vecchia imbecille. L'altra volta mi avete sorpreso, lo ammetto, mi avete fatto male. Ma se pensi che permetterò che accada di nuovo, sei un povero pazz...Ahia!

Un sasso l'aveva appena colpito al lato della testa. Pennywise si voltò di scatto. Richie era su una sporgenza a dieci metri di distanza e, incredibilmente, rideva.

La risata di Richie parve far infuriare e atterrire Pennywise. Aveva creduto che solo Bill, Lily e Mike avessero potere sufficiente per affrontarlo, e invece quest'altro che rideva come un cretino si metteva a tirargli sassi. Mollò Mike e si gettò su Richie. Lui scese dalla sporgenza e gli andò incontro, inseguito da Ben e Beverly che cercavano disperatamente di fermarlo.

Pennywise atterrò Richie proprio mentre lui stava per gettargli un altro sasso e spalancò le fauci.

La luce livida dei pozzi neri si riversò in faccia a Richie, i cui occhi si rovesciarono. Pennywise si scostò e inclinò la testa all'indietro. Richie iniziò a sollevarsi da terra, inerte, proprio come Beverly ventisette anni prima...

Eddie spuntò dal nulla con un urlo di guerra. Prese la rincorsa a balzi e lanciò un lungo pezzo di metallo appuntito, simile alla picca usata da Beverly la volta precedente, dritta verso Pennywise. L'asta volò fin dentro l'enorme bocca di Pennywise e si conficcò dietro al palato, sotto la nuca.

La testa di Pennywise scattò indietro. Lily gemette e Catkin strillò, portandosi le mani sotto il mento, condividendo in pieno il dolore di Pennywise.

Lui lanciò un ruggito di terrore, rabbia e dolore e cadde all'indietro. Guaiva e mugolava, con una voce stridula e rabbiosa, per nulla umana, carica d'odio. Urlava di collera, ma anche paura e dolore.

Richie precipitò da tre metri di altezza, atterrò pesantemente e si girò su un fianco, tossendo.

-Porca vacca – disse Eddie, fissando Pennywise che si contorceva e sputava.

Catkin scattò in avanti.

-Catkin, no! – urlò Lily, ma lei non l'ascoltò. Sfrecciò tra Beverly e Mike, nessuno dei quali riuscì a prenderla, e corse fino a Pennywise. Quasi gli crollò addosso, accecata dal dolore. Afferrò l'asta che gli spuntava dalla bocca e la tirò via. Poi si accasciò sulla schiena, cercando di riprendere fiato. Pennywise, al suo fianco, rotolò sul fianco e vomitò.

Eddie era chino su Richie. – Richie! Richie! Stai...

Un aculeo color ferro gli spuntò dallo stomaco.

Ventisette anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora