Una volta in bagno, si chiuse la porta alle spalle e si sciacquò il viso con acqua fredda. Le venne in mente la testa di Stan e corse a vomitare in un cubicolo. Poi dovette di nuovo sciacquarsi la bocca.
Aggrappata ai bordi del lavandino, sollevò la testa e fissò il proprio riflesso nello specchio. Aveva gli occhi scuri ed enormi nella faccia bianca. Cos'aveva fatto? Cosa stava facendo? Doveva smetterla subito con quella farsa. Doveva parlare immediatamente con Mike e dirgli tutta la verità. Lui si sarebbe arrabbiato, ma poi avrebbe saputo cosa fare. Lui avrebbe...
Dal piano di sotto, Mike urlò.
Pennywise!
Lily stava correndo fuori dal bagno e giù per le scale prima ancora di rendersene conto. Irruppe in biblioteca e rimase senza fiato. Non era Pennywise.
In mezzo a una devastazione di sedie rovesciate, scaffali sventrati e libri aperti come uccelli morti sul pavimento, Mike era sdraiato a pancia in su e tendeva le mani insanguinate in un gesto protettivo, mentre un uomo incombeva su di lui brandendo un coltello.
Lily lo vedeva di schiena e non lo riconobbe. Vide scarpe da ginnastica logore e fili scoloriti che pendevano sulle caviglie scalze. Aveva spalle curve e capelli incolti. Era grasso e flaccido, con la pelle giallastra. C'erano macchie verdi sui suoi vestiti, come se avesse strisciato nell'erba.
-...Voci – stava dicendo l'uomo. – Ti capita mai di sentire voci, negro? Quelle che vengono dalla Luna. Sai cosa mi ha detto l'uomo della Luna, negro?
Mike aveva visto Lily, ma ebbe il buonsenso di riportare subito lo sguardo sul pazzo, che non si girò e non scoprì Lily intenta a sollevare una sedia e ad avvicinarglisi in punta di piedi.
-Aspetta, Henry -. Mike blaterava per prendere tempo. – Se It vuole noi, vuole anche te.
- No.
- Sì. It non fa favoritismi.
- Piantala! – urlò Henry, e cercò di lanciarsi su Mike, ma Lily fu più veloce.
La sedia si abbatté con forza sulla testa di Henry, che cadde in avanti sulle vecchie piastrelle consunte, e sbatté contro una gamba del tavolo. Rimase immobile, stordito, col coltello in mano. Poi girò la testa e Lily scoprì di aver appena cercato di sfondare il cranio a Henry Bowers.
Avrebbe sperato che svenisse.
-Tu, brutta...- iniziò Henry, ma subito fu distratto da Mike che si era lanciato sul coltello.
Henry fece resistenza. – Vi credete così in gamba! – urlò, con la voce alterata dal naso rotto e sanguinante.
Lily cercò di mantenere un tono pacato. – Lascia il coltello, Henry.
Henry la ignorò completamente, urlò: - Sporco scimmione subumano! – e attaccò di nuovo Mike.
Lui si buttò all'indietro per allontanarsi, perse l'equilibrio e cadde sulla schiena. Henry urtò di nuovo il tavolo e rimbalzò. Lily afferrò la prima cosa che le capitò in mano e l'affondò nel braccio di Henry. Scoprì che era un tagliacarte.
Henry urlò, ruotò su se stesso e barcollò verso Lily. Mike cercò di afferrarlo e Henry gli piantò il coltello a serramanico per tutta la lunghezza della lama. Lily gli saltò addosso e lo sbilanciò.
Il coltello, ancora in mano a Henry, gli uscì dalla coscia con un rumore flaccido. Mike urlò e poi rantolò. C'era una pozza di sangue sotto di lui che si allargava a velocità allarmante.
Lily si reimpossessò del tagliacarte e affondò di nuovo, alla cieca. Gli strappò la camicia e gli aprì un taglio tra le costole.
- Lurida vigliacca! – gemette Henry.
- Lascia andare il coltello, Henry!
Improvvisamente, Lily sentì una risatina dietro di sé. Si sentì gelare. Con la coda dell'occhio, vide Pennywise che incombeva su di lei.
-Uccidilo, Lily! – strillò, ridendo. – Uccidilo, affettalo, uccidilo!
Lily si voltò di scatto per dirgli di levarsi di torno, ma Henry l'attaccò alle spalle. Lily cadde in avanti. Sentì la punta del coltello sfiorarle la nuca. Si girò sulla schiena vibrando alla cieca il tagliacarte. Uno schizzo di sangue la colpì in faccia. Lily sgranò gli occhi e vide il tagliacarte conficcato nello stomaco di Henry.
Lui lasciò cadere il coltello. Si portò le mani al ventre e guardò, incredulo, il sangue sgorgargli tra le dita. Si rialzò e barcollò verso la porta. Urtò una poltrona e rovesciò una rastrelliera di giornali. Arrivò all'uscita, spinse i battenti cadendoci contro e sparì a capofitto nella notte.
Lily si alzò e corse da Mike. Scivolò sul suo sangue e cadde. Lo raggiunse carponi.
Mike stava perdendo i sensi. Lily si sfilò la cintura dai jeans con le dita gelide e intorpidite dalla paura. La strinse intorno alla coscia di Mike, sotto l'inguine, e cercò a tentoni il telefono.
Rispose la voce di Pennywise.
– Dimmi, prego!
-Libera la linea! – urlò Lily.
Pennywise eruppe in una risata che tintinnò come vetro rotto. – No. Cosa mi racconti? Come ti butta? Male, vero? Però hai sistemato Henry! Ti meriti un palloncino. Lo vuoi? Te lo regalo!
Lily gli disse cosa poteva fare col suo palloncino. – Fammi chiamare un'ambulanza!
- Come? Non ti sento. Sarà caduta la linea? Pronto? Pronto!
- Che stai facendo? – strillò Lily.
- Ti faccio perdere tempo a litigare con me al telefono mentre Mikey muore dissanguato – gridò allegramente Pennywise. – Maaa c'è una buona notizia. Quando sapranno che hai fatto, gli altri cinque non dubiteranno più di te.
Lily si sentì invadere dal terrore. – Hai mandato qui Henry e me l'hai fatto tramortire apposta?
-Sì! – strillò Pennywise. – Non è stata un'idea splendida? Ah, oh, aspetta. Hai una chiamata n attesa. Sarà meglio che tu risponda. Ciao ciao!
-Io ti...
Troppo tardi, Pennywise aveva riagganciato.
Lily imprecò e accettò la chiamata in attesa. – Che c'è?!
- L-L-Lily? – le rispose la voce sorpresa di Bill.
- Bill! -. Lily quasi urlò per il sollievo. – Bill! Mike è stato aggredito! È ferito!
- C-c-cosa?
- È arrivato qui Henry...Henry Bowers...Ci ha aggredito...Io l'ho pugnalato con un tagliacarte...È uscito, non so se...
-Lily, Henry è v-v-venuto qui. Ha a-a-assalito Eddie e lui...i-i-insomma, Henry è...è...è morto.
-È morto?
Henry. Henry che le aveva dato il suo primo bacio. Henry che si era messo in mezzo per permetterle di scappare da Patrick. Henry che le infilava le spighe di grano nella maglietta. Henry che aveva cercato di ucciderla. E che lei aveva appena pugnalato con un tagliacarte...
-Lily? Lily, ci sei?
Lily si riscosse. – Scusa...Cosa?
- Quant'è grave l-l-la f-f-ferita?
- Di...Henry?
- Di Mike!
- Ah, oh, è grave. Dovete chiamare un'ambulanza.
- Perché non la c-c-chiami tu?
- Perché...Perché Pennywise ha occupato la linea.
- C-c-come?
- It. Ha occupato la linea.
- In c-c-che senso?
- Ho cercato di chiamare il 911 e mi ha risposto lui!
- Cosa t-t-ti ha detto?
Perché continuava a farle domande mentre Mike moriva dissanguato sul pavimento dietro di lei? - Che importa! Le solite scemenze! Adesso chiamate l'ambulanza – urlò Lily.
STAI LEGGENDO
Ventisette anni dopo
FanficSeguito de "Il patto". Sono passati ventisette anni da quando il club dei Perdenti ha sconfitto It. Ma ora, lui è tornato e ha preso la figlia di Lily, Catkin, instaurando con lei lo stesso legame che aveva con Lily. Lei e Mike, rimasti a Derry, con...