1- Volo 713.

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Aprii gli occhi all'ennesimo incubo, non faceva altro che perseguitarmi, giorno e notte

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Aprii gli occhi all'ennesimo incubo, non faceva altro che perseguitarmi, giorno e notte.

Ogni giorno mi ripetevo che mi ci voleva del tempo, forse troppo per dimenticare il tutto, ma il fatto era che non avrei mai dimenticato una cosa così grave. Mi avrebbe perseguitata per sempre, facendomi vivere nell'ansia costante e il dramma era che ne ero consapevole.

Mi alzai dal letto sbadigliando sonoramente camminando verso il bagno, osservai la mia figura allo specchio, vidi i miei occhi inumidirsi alla vista di quel segno indelebile che solcava la mia pelle ma non avrei pianto, non più.

Mi sciacquai il viso e sospirai, con una mano mi spostai i capelli scrutando la cicatrice proprio accanto il mio sopracciglio sinistro.

Traccia incancellabile che avrei portato con me, ovunque mi fossi rifugiata.

La nascosi nuovamente con una ciocca di capelli ed uscii dal bagno.

"Madison la colazione!" Mi richiamò mia madre per l'ennesima volta.

"Arrivo, arrivo!"

Mi appoggiai alla scrivania sospirando lentamente, proprio su di essa era poggiato il mio biglietto, l'unica cosa che riusciva a tirarmi su di morale in mezzo a tutto quello schifo.


-Ryanair-

Manchester - Palma De Maiorca

Data: 7 luglio 2020

Ore: 3 pm

Numero volo: 713

Passeggera: Madison Dowson


Era la millesima volta che lo rileggevo, lo stringevo forte tra le mie mani quasi incurante che si sarebbe potuto sgualcire. Ancora non riuscivo a crederci, un intero mese in Spagna, precisamente Palma de Maiorca, con la mia migliore amica, lontana da tutto e tutti, ne avevo bisogno.

"Lo programmavamo da tempo, sin da quando eravamo alle superiori. I primi lavori, le prime borse di studio, tutto pagato grazie al duro impegno e dedizione", sussurrai, ripetendo il copione da dire a qualunque persona mi avesse chiesto la motivazione di quel viaggio.

Lontana da tutto e da tutti, persino da quel rompiscatole di mio fratello Chase.

Viaggiava molto più di me, essendo anche il maggiore. Ogni estate era lì che partiva per una meta da sogno con la sua ragazza, scatenando molta gelosia da parte mia e non per lei, ma per il posto che avrebbe visitato.

Ma quella volta gli era andata male, il lavoro lo teneva impegnato più del solito.

Sorrisi un'ultima volta prima di posare il biglietto al suo posto, cioè in un cassetto, sotto alcuni miei vestiti, quasi a volerlo proteggere. Era pur sempre il mio primo viaggio all'estero, il più importante.

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