Capitolo Ottavo

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King si svegliò nella sua amaca, era di nuovo mattina. Le bende erano nuovamente candide, come se fossero appena state cambiate.
Ancora una volta si vestí a fatica e scese le scale. Sul bancone c'era una fetta del dolce della sera prima e del succo, con un biglietto che diceva «su, mangia, gli altri staranno fuori per l'intera giornata, mentre io sarò di ritorno in un paio d'ore... Ho una sorpresa per te», firmato da Ban. "U-una... Sorpresa... Per me?" Arrossì violentemente a quelle parole, respirò profondamente e poi mangiò la torta, con calma, contrastando il leggero senso di nausea.

Andò nuovamente a sdraiarsi, perché il dolore all'addome stava diventando troppo forte. Dopo diverso tempo sentí la porta aprirsi. Ban entrò nella taverna, e vide che la colazione da lui preparata era sparita. Sul suo volto si allargò un ghigno mentre si dirigeva verso le scale con una borsa rossa in mano. La porta era socchiusa, così decise di entrare. "Eccomi, questa è la tua sorpresa" disse porgendogli il regalo.

Dalla confezione uscì una felpa enorme, che sarebbe tranquillamente entrata anche alla volpe. Era blu come la notte. Una piccola scintilla si accese negli occhi del più piccolo.
"Grazie" disse semplicemente, con l'entusiasmo di un bimbo in un negozio di caramelle.

Ban lo guardò negli occhi, e ci si perse. In quel preciso istante, capì che era lui. Era lui che amava, era lui che voleva, e fu un secondo,  un battito di ciglia, non resistette a quel sorriso e baciò la sua fronte. King si sentì bruciare a quel contatto, e usò quella felpa per coprire il rossore che gli era comparso sugli zigomi.

Abbassò lo sguardo mentre nella sua mente si faceva strada il senso di colpa che gli stritolava lo stomaco e il cuore. Non meritava tutto questo. Quando era salito dopo la colazione si era cambiato, optando per una t-shirt scura, ma ora, con le finestre aperte, iniziava ad avere freddo. Si infilò quella felpa, che gli era appena stata donata.

Era dannatamente comoda, calda e profumava di Ban... Al caldo iniziava a sentire la stanchezza, non si era ancora ripreso e le ferite erano ancora vive e doloranti. "Scusa Ban, ma ora... Io vorrei dormire un po'..." Disse con un filo di voce, prima di afferrare Chastiefol e stringerlo sdraiandosi sulla sua amaca. Il più alto però non era d'accordo, alzò di peso la fata e lo portò nella sua stanza, mettendolo sul suo letto.

Il piccolo re arrossì di botto. 'È incredibilmente adorabile quando fa così' pensò il grigio mentre un tenero sorriso si faceva strada sul suo volto. Si sdraiò di fianco a lui, tenendolo per la vita con una mano, mentre con l'altra gli accarezzava i morbidi capelli perennemente scompigliati. Il corpo di Ban emetteva un calore confortante, il suo profumo lo avvolgeva e lo calmava.
"Ehi, King?" Sussurrò con tono dolce. "Si?"

ban x king 【yaoi】- diario di sangue Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora