ban x king 【yaoi】- diario di sangue

Capitolo Quarto

"Beh capitano, io ci ho provato" Ban se ne stava appoggiato allo stipite della porta che collega il corridoio alla cucina. "Davvero ti ha detto che non ha nulla? Io credo che menta" disse Elizabeth, attirando su di sé gli sguardi di tutti "È ovvio che mente!" Sbottò Diane, con sguardo arrabbiato. "Forse dovrei parlarci io, magari con me si apre un po'" il capitano non era mai stato così serio, e a Merlin non poteva assolutamente sfuggire quel particolare. "Capitano, credo di conoscere una ragazza molto più adatta di noi, è una vecchia conoscenza, ma so che lei e King vanno molto d'accordo... L'unico problema sarà poi ottenere da lei le informazioni, ma questo è un problema a cui devo pensare io...." Gli occhi di tutti si posarono ora su di lei, che con sguardo fiero tentava di contattare la ragazza in questione. Era un incrocio di una fata e un demone, lei e Harlequin erano cresciuti insieme, lo conosceva più di chiunque altro. Purtroppo però mentre cercava di connettersi a lei, capì ogni cosa...
Merlin andò di sopra senza dire nulla ed entrò nella stanza di King. "Mi dispiace, per lei... Cosa le è successo?" Lo sguardo del più piccolo si incupì di più, ma non disse una parola. Mosse due dita e il suo cuscino si tramutò in una miriade di piccoli kunai che diedero forma ad una parola. «Suicide». Merlin lasciò la stanza, capendo di doverlo lasciare solo, ora. Tornò di sotto, un po'scossa, portò da parte Ban e gli spiegò la situazione. "Ti prego stagli vicino" concluse la donna per poi sparire nel corridoio. Ban si maledì per il modo in cui lo aveva trattato e tornò da lui, trovandolo rannicchiato a piangere stretto al suo cuscino. Non disse mezza parola, si sedette di fianco a lui e lo abbracciò. Portando lentamente la testa del più piccolo sul proprio petto. Iniziò ad accarezzare i suoi capelli mentre i singhiozzi dell'altro si facevano sempre più forti.

Piccolo angolo autrice
La ragazza di cui si parla non c'è né nell'anime, né nel manga, è un personaggio inserito da me