Insane.

Chapter Twelve.

Ciao tesorine!
Non è che ho deciso di smettere di commentare i capitoli alla fine.. Però, penso che lo farò all'inizio, perchè trovo che "rompano" la suspence (?)

Non so, cerco spesso di concluderli un po' "ad effetto" per invogliarvi ad andare avanti, per cui..

Feste finite, è andato tutto bene? Un bacione e buona lettura :3

“Questa valigia è davvero troppo piccola.” Sbuffo, sedendomi di fianco a essa, a terra. Non è facile portarsi dietro roba per due mesi, lasciando spazio per eventuali nuovi acquisti. In più, ho sempre odiato fare le valigie.

Annoiata, mi avvicino alla finestra e la apro. Inspiro a pieni polmoni l’aria fresca della sera. Mancano solo tre giorni alla partenza. Solo tre, inutili, giorni mi separano da Harry. Improvvisamente, mi rendo conto che non so come dovrei reagire, quando lo vedrò. Cosa si fa, di solito, quando sei innamorata di una persona che sta dall’altra parte del mondo e ti confessa di ricambiare per telefono? Dovrei salutarlo.. Come? Dandogli un bacio? O quando saremo là, tenteremo di uscire come una coppia.. Normale? Guardo la luna, chiedendole consiglio. Mi sembra, di nuovo, di poter immaginare le labbra di Harry che mi si posano addosso e il solo pensiero mi stritola lo stomaco e mi fa bruciare dalla voglia di stare con lui. Ora lo so. So che sarò sicura di cosa fare, solo quando me lo troverò davanti. Tutto verrà da sé. Perché lui è me; perché io sono lui.

Improvvisamente, sento un profondo senso di inquietudine che mi costringe ad uscire di casa per una passeggiata.

Dottor Payne’s POV

Il telefono squilla tre volte, prima che io riceva una risposta:

“Pronto?”

“Pronto, signora Campbell? Sono il dottor Payne, mi sento terribilmente in colpa per contattarla a quest’ora, ma è necessario che parliamo, di nuovo. C’era qualcosa che mi confondeva nel comportamento di sua figlia e credo di sapere il perché, ora. Forse sarà necessario che ci incontriamo di nuovo. Però voglio parlargliene a voce, anche perché al momento sono molto impegnato. Potrebbe passare domani, un’ora prima del colloquio con sua figlia? Lei, o suo marito, se lei è impegnata.”

“Oh.. Certo, dottore. E’ successo qualcosa di grave?” le trema la voce.

“Non lo definirei grave, ma comunque da controllare.” Devo controllare anche me stesso perché la mia voce non tremi. Ciò che ho scoperto in realtà mi spaventa, ma non posso parlare di questo alla signora al telefono.

“E’ un problema, per lei, passare?” chiedo di nuovo.

“Oh… Certo che no. Sarò lì per le 2, se a lei va bene, prima di andare a lavoro. Grazie mille per l’interessamento che sta dimostrando per mia figlia, gliene sono estremamente grata.”

“Non si preoccupi, davvero. Allora a domani. Mi scusi se la lascio, ma sto aspettando una persona e..”

“Oh capisco” ridacchia lei “A domani, dottore. Buona serata”

“Altrettanto” rispondo, e riattacco.

Mi siedo sul divano a guardare un po’ di televisione, aspettando Sophia. Non riesco davvero a pensare a ciò che ho trovato nei registri dell’ospedale. E’ stato davvero un bene che io lavori ancora lì, in modo da aver accesso alle documentazioni.

Decido di andare a farmi una doccia mentre la aspetto, manca ancora mezz’ora.

Quando esco dal box doccia, mi avvolgo un asciugamano intorno alla vita e prendo la schiuma da barba. E’ finita. Dannazione, dovrò andare nel ripostiglio a prenderla. Sento un rumore, la porta che si chiude. Sophia è già arrivata, allora.

“Sophia, amore, mi andresti a prendere la schiuma da barba nuova nel ripostiglio, per favore?”

Nessuna risposta.

“Sophia?”

Evidentemente non mi sente.

Apro la porta per recuperarla da solo e raggiungo il ripostiglio. Quando mi giro con in mano la bomboletta nuova, essa mi cade dalle mani.

“Cristo”

Buio.