Io potrei spaccare tutto in questo momento.
Saranno passati 7 anni dall'ultima volta che ho visto mia cugina. L'ultima volta mi era venuta a trovare qui a Firenze, quando mi ero da poco trasferito con Andrés.
Fin da quando aveva 18 anni ruba nelle gioiellerie più belle, lussuose e costose di tutto il mondo, è un'esperta soprattutto nell'aprire casseforti, ed erano anni che cercavo di proteggerla e di farla smettere, proprio per questo un giorno abbiamo litigato e non ci siamo sentiti per molto tempo e a me questa cosa non è mai andata giù. Sono una persona orgogliosa e testarda, ma le voglio troppo bene e mi sono sempre chiesto se e quando l'avrei rivista.
"Elena stai zitta. Non è un gioco questo, puoi farti male cazzo!"
Elena è visibilmente incazzata, vedo che si allontana imprecando e si accende una sigaretta.
"Martín stai esagerando, ha 26 anni e non 16, lei rimane qui questione chiusa."
"Cosa vuol dire questione chiusa? Ma mi prendi per il culo?"
"Ascolta.."
"No ascolta un cazzo! Si può fare male!"
"Basta. Ho detto che non se ne parla più, discorso chiuso. Ah, vi ho dato la stessa stanza, non ne erano rimaste altre"
"Vaffanculo Sergio."
Lascio Sergio da solo che mi guarda con apprensione mentre ne ne vado e sferro un pugno alla parete, entro nella mia stanza e metto un po' in ordine per cercare di calmarmi.
Apro un cassetto e trovo una foto.Dio non me la ricordavo neanche, è bellissima.Non mi rendo conto che sto piangendo fino a quando una lacrima cade sulla foto.
Ce l'ha scattata Sergio in giardino, io e Andrés stavamo bevendo un calice di vino bianco mentre guardavamo le stelle e parlavamo. Devo prendere una boccata d'aria,continua a tormentarmi, sempre,credevo che mi sarebbe passata prima o poi cazzo.
Prendo le mappe che ho portato per metterle nella stanza dove si farà lezione, faccio per aprire la porta ma lo fa lei da fuori.
"Martín ho bisogno di stare qui, ti prego.Smettila di farmi sentire uno schifo, tu non ne hai idea di quanto sono stata male cazzo, non lo sai quanto mi manchi" ora sta anche piangendo, mi sento una merda, volevo solo proteggerla.
Lascio cadere tutto a terra e la abbraccio forte, le accarezzo i capelli, lei si stringe a me e rimaniamo così per pochi secondi che sembrano un'eternità.
Dio se mi mancava.
Ora che ce l'ho tra le braccia capisco che mi mancava tutto di lei, i suoi capelli, il suo profumo i suoi occhi... e il suo sorriso. Non la vedo sorridere da una vita.
Non smette di piangere, così la prendo mi siedo sul letto con lei ancora sopra di me che mi abbraccia.
"Elena calmati, mi fai stare male così"
"Non ce la faccio, dimmi che non sei ancora incazzato con me, ho bisogno di te Martín e voglio stare qui"
Parla a fatica, respira irregolarmente e ha la faccia rigata dalle lacrime.
"Va tutto bene, rilassati ti prego"
La sento respirare sempre più piano fino a quando non capisco che si è addormentata, resto ad ascoltarla respirare per cinque minuti, poi la lascio dormire sul letto ed esco.
Spazio autrice🖤
Heyy, avevo voglia di pubblicare il secondo capitolo quindi eccolo qui! Scusatemi se anche questo è corto, è che sono abbastanza impegnata con i compiti delle vacanze, cercherò in futuro di scriverli più lunghi.
Fatemi sapere se vi è piaciuto lo stesso!🤍
-Sofi
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Ho bisogno di te||Palermo
FanficPalermo e il professore decidono dopo la morte di Andrés di mettere in atto il loro piano della Banca di Spagna, ma ad insaputa di Palermo, il professore chiama nella banda anche una persona molto importante per l'argentino, una loro conoscenza che...