Elena
Mi sveglio ancora stanca e con un gran mal di testa, direi che mi sono sfogata abbastanza ieri sera. Guardo il telefono, sono le cinque del mattino. Lui è steso sul suo letto e dorme profondamente, ogni tanto si gira tra le lenzuola e riesco a vedere la sua faccia, si vede che è stato male, che ha passato tanto tempo infelice, il suo viso non è mai rilassato.
Decido di andare a farmi un po' di caffè, poi esco nel giardino per dare un'occhiata. Trovo una panchina e mi ci siedo con il mio caffè, iniziando a sentire il sole del mattino sulla mia pelle.
Nonostante avessimo litigato, nonostante la distanza, nonostante la differenza di età non ho mai smesso di amare Martín. Quegli occhi azzurri, dio i suoi occhi mi sono mancati in una maniera inimmaginabile. Me li sognavo ogni notte in ogni città e ogni notte mi maledicevo per quello che continuavo a fare, è colpa mia se le cose sono andate così.
Non ce la faccio più. Ho bisogno di lui. Non sono una persona che si affeziona, non mi piace mostrare la persona che sono davvero, non mi piace mostrarmi debole e tutto questo non l'ho mai fatto con nessuno. Mi fingo forte anche con me stessa.
Tranne che con lui.
Con lui ridevo, piangevo e andavo fuori di testa. Lo amo e non so cosa cazzo fare.
Martín
Apro gli occhi svogliatamente, rimarrei a dormire altre due ore ma devo fare tante cose e preparare l'aula perchè domani io e Sergio faremo la prima lezione.Elena non è in camera, immagino sia fuori. Mi faccio una doccia veloce, mi infilo un paio di jeans scuri e una camicia nera e decido di respirare un po' d'aria in giardino.
Appena esco la vedo seduta su una panchina con una tazza di caffè in mano. Oggi è vestita in modo molto più comodo e semplice, ha dei jeans stretti e un po'strappati, una maglia oversize nera, è scalza e si vedono le unghie colorate di nero come quelle delle mani. Finisce di bere il caffè e appoggia la tazza sulla panchina.
Mi siedo vicino a lei che d'istinto appoggia la testa sulla mia spalla.
"Come stai?"
"Non lo so, credo bene. Se ci sei tu sto bene". Mi ha preso abbastanza di sorpresa, ma è stata male. La prendo e la metto sulle mie gambe e lei mette la testa nel mio incavo del collo e con la mano mi accarezza dietro la testa mentre le accarezzo la schiena da sotto la maglia.
"Mi sei mancata".
Le sto accarezzando i capelli quando alza la testa e posa le sue labbra sulle mie.
Un bacio morbido e innocente che mi permette di sentire finalmente che sta bene. All'improvviso si stacca senza neanche lasciarmi il tempo di dire una parola.
"Merda scusa. Non volevo Martín scusa davvero"
Fa per alzarsi in piedi ma la prendo per un braccio e la tiro sopra di me. Mai avrei pensato che sarei arrivato a questo con lei. Ma in questo momento voglio questo.
Questa volta la bacio io,senza pensare a nient'altro che a lei, è un bacio travolgente di quelli che ti risvegliano completamente, mette le mani in mezzo ai mie capelli mentre io la tengo per i fianchi e continuiamo così per non so quanto tempo.Mi morde le labbra, e poi mi accarezza la lingua con la sua fino a quando non abbiamo più fiato. E poi ricominciamo di nuovo perchè è come se non riuscissi più a staccarmi da lei.
So che sono in paradiso e che starei così tutta la vita, non lo so come andrà avanti, forse me ne pentirò, ma non è questo il momento di pensare.
Una voce ci fa sussultare ed Elena si stacca subito da me.
"Martín cosa cazzo succede"
Dio mio Sergio. Trovi sempre il modo di mettere in difficoltà le persone, sempre.
Spazio autrice 🤍
E niente, di sera mi piace scrivere quindi ecco il terzo capitolo! Devo abituarmi a scrivere un po' di più ma latino mi ha stressata tutto il giorno e quindi oggi va così🖤. Spero vi sia piaciuto il capitolo, fatemi sapere!
-Sofi
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Ho bisogno di te||Palermo
FanfictionPalermo e il professore decidono dopo la morte di Andrés di mettere in atto il loro piano della Banca di Spagna, ma ad insaputa di Palermo, il professore chiama nella banda anche una persona molto importante per l'argentino, una loro conoscenza che...