Capitolo 14

2.2K 74 82
                                    

Scendo dalla macchina con il cuore che batte all'impazzata nelle gabbia toracica.

Sento di star sbagliando a fidarmi di quel pazzo, ma allo stesso tempo mi sembra cosi giusto da darmi la spinta per entrare lì dentro.

Lì in quel edificio abbandonato dall'aria inquietante, con le mura scavate dal tempo e l'esperienza.

"Devo dire che mi sbagliavo -sorride Dustin- questo potrebbe diventare il parco giochi di mio figlio" batte le mani ironicamente.

"Se tuo figlio è un piccolo assassino o psicopatico in fase di crescita perché no" alza le spalle Xavier.

"Se ha preso da te, non mi stupirei che lo fosse" borbotta Jose.

Lui è quello poco convinto tra di noi, è sicuro che sia una trappola, ma per la sua immensa bontà d'animo non poteva lasciare i suoi polli andare al macello da soli, parole sue eh.

"Entriamo o ci prendiamo il tè con vista sull'inferno" ci supera papà incamminadosi all'entrata.

"Se hai così fretta di morire potevi dirmelo, ti avrei ucciso a suon di ciabbattate stamattina, non ti ho ancora perdonato per avermi svegliato così presto lurida merda" gli urla dietro Dustin seguendolo.

"No ma fai pure, vuoi pure il megafono?" alza gli occhi al cielo Jose camminando annoiato.

Mi sbatto una mano sulla fronte e comincio a seguirli.

Un gruppo di rincoglioniti.

Appena metto piede all'interno aggrotto le sopracciglia confuso.

"Papà -lo richiamo facendolo girare verso di me- siamo sicuri che il maniaco con la dentiera sia qui?
No perché ha veramente dei gusti architettonici...particolari"

"Per non dire di merda" mi asseconda Xavier.

"Lui non è qui, è nei sotterranei.
Questo manicomio è abbandonato da tre anni circa dopo la strage dei multipli omicidi" mi risponde papà.

"Ehi Tecna dei poveri, tu non hai accennato nulla di questi multipli omicidi.
Devo fare un reclamo alle Winx, ci hanno dato quella più cogliona" sorride Dustin riferendosi a Jose.

Lui lo ignora girandosi verso di me.
"Circa otto  anni fa gli infermieri di questo manicomi hanno cominciato a trovare cadaveri sparsi per l'edificio, a volte nascosti in modo ironico, ma facilmente trovabili.
E circa tre anni fa quando un 68% dei malati erano stati sterminati, hanno deciso di chiuderlo lasciando qui solo Lui."

Continuo a camminare dietro di loro pensando.

Se questi omicidi sono iniziati circa otto anni fa, significa è partito tutto...

"Dall'arrivo del Jolly" sgrano gli occhi.

"Parla più forte principessa, che qui con i lamenti di Jose non sento un cazzo" Urla Xavier.

"Il Jolly! -supero i ragazzi affiancando mio padre che si guarda intorno annoiato- Gli omicidi sono casualmente iniziati dall'arrivo del Jolly" ripeto.

"So cosa pensi Kyle -scuote la testa papà- non può essere stato lui.
È sempre stato nella cella di isolamento, e quella camera è a prova di fuga."

"Per qualche strana ragione continuo a pensare che lui è sempre stato quello con le carte in mano" sussurro ma mi blocco quando mi rendo conto che siamo arrivati.

Davanti a noi si erge una porta di metallo alta 4 metri, larga 2.
Al suo fianco vi è un pannello di controllo, suppondo quello che controlla la porta e le telecamere.
Sul fianco di ogni lato vi sono 2 guardie che guardano costantemente davanti a sé.

𝙎𝙞𝙡𝙚𝙣𝙘𝙚 𝙞𝙨 𝙉𝙤𝙞𝙨𝙮 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora