DAL TACCUINO DI W: PAGINA 4

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"Walter...",

ed è finita. Per oggi, chiuso.

So che bevo troppo, so che l'alcool, piuttosto che irromantichirmi, mi dà un'aria ancora più caricaturale, vi assicuro che lo so da me. Stamattina me ne stavo al computer a lavorare e, quando se n'è uscita con la solita cantilena, le avrei volentieri allungato un ceffone. Sa benissimo che detesto d' essere interrotto, quando scrivo. Che se ne vada a divertirsi in giro, come è sua abitudine. Lei non sa che io so, certo. Non sospetta che l'abbia scoperta, ecco perché si concede quell'espressione ingenua, incorrotta, quasi infantile. E' mia la colpa? "Avresti dovuto prenderti cura di lei". Può darsi che abbia ragione. Mio padre lo diceva che nella vita avrei fatto il fallito. E' che le ho provate davvero tutte per mandare avanti la baracca, ma sul serio non so fare altro. E lasciatemelo fare bene, maledizione.

"Walter"

"Non chiedermelo...Io...Un giorno saprai tutto"

"Veramente...volevo solo dirti che ho trovato un vecchio revolver, giù in garage. So che tuo padre ne aveva uno, insomma. E' che in realtà mi chiedo se..."

"Mh?"

"Walter, finirai per perderti"

"Sciocchezze. Lasciami lavorare. Ada...ascoltami. Tu non devi legarti a lui. Qualsiasi cosa accada, devi promettermi che non farai domande, non gli darai da mangiare o da bere, non ti butterai ai suoi piedi in lacrime, ferita dal silenzio. Non deve sapere per nessuna ragione".

"Ma tu...o, Walter, sei completamente fuori..."

"Fai come ti dico e tutto andrà bene. Lui è la chiave"

ADA- Bozze di un AnonimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora