Mi levai dalla poltrona e andai allo specchio; vi trovai finalmente Ada. Mi fissava col suo ben noto sorriso di sfida e sarcastica compassione. Mi diceva, nel suo silenzio, che non l'avrei avuta mai, che sempre ci sarebbe stato il terzo, che il destino dell'umano è una croce vuota, che lo specchio è inganno e ogni ricerca è follia. Piansi lacrime amare, mi disperai di fronte a quel riflesso che si manteneva composto nella sua crudeltà, mi contorsi per giorni ai suoi piedi senza mangiare né bere, consumato dal dolore. Poi, finalmente mi parlò.
"Umano, ridicolo Walt. Che vuoi da me? Potevi scegliere. Mi chiedi se torneremo? Oh, se torneremo...sarò per sempre la tua maledizione. Ma per adesso i tuoi capricci infantili mi hanno annoiata. Facciamola finita, finalmente". Ammirai per l'ultima volta l'enigma che abitava quell'occhio potente, velato dai colori del Nulla.
Poi sollevai l'arma, e feci fuoco.
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ADA- Bozze di un Anonimo
General Fiction"Che è la vita? Una frenesia. Che è la vita? Un'illusione, un'ombra, una finzione. E il più grande dei beni è poca cosa, perché tutta la vita è sogno, e i sogni sono sogni [...]Che confuso labirinto è questo, di cui il pensiero non può rintracciare...