FILE 4: LA QUETE- ORACOLO

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Qualcosa si ruppe nel petto. Avevo quasi raggiunto l'altra riva ed ero gonfio di un presentimento ostile. Un' immagine del tradimento, che lievita e va in schegge dietro al muro del cuore. Attraccai e presi a salire la scalinata a passo svelto, in fuga dai fantasmi che succhiavano gli ultimi sgoccioli della mia passione. Man mano che salivo l'aria si faceva più rarefatta e la nebbia si addensava attorno alle mangrovie. Il cielo irraggiato, poi, s' apriva vasto agli occhi e li feriva; tagliava le nubi, lasciando la via niente affatto rischiarata, ma ancora più oscura dalla troppa luce.

Come sostenere la visione tutta intera in un corpo solo? C'era da giungere al confine.

E l'occhio posò sulla spiaggia, fusosi con l'irraggiamento che trapelava dai pini. A passi lenti venni all'antica scalinata azteca e salii, confuso col verde.

"Tu vieni qui per sapere".

"Sì".

"Ebbene, perché vuoi sapere?"

"Per il sapere".

"Dunque, è il potere che tu cerchi"

"Il sapere cerco".

"Non saprai".

Tra gli aghi di pino dormono perfette sfere d'ambra, cave, modellate dal canto delle ragazze del bosco. Se penetri l'occhio a fondo in una di queste pupille dell'humus , vedrai una donna che si lava alla fonte. Dice che la donna canta dal mattino alla notte fonda, e attende l'uomo e la sua domanda, e intanto si lava alla fonte.

"Dove è Arianna?"

"Perché chiedi ad altri ciò che tu stesso conosci? Perché ti ostini a nasconderti la verità, e vai senza meta, compiaciuto nell'ignoranza dei bugiardi? Tu sai, uomo. Sarà lei a venire a te, se solo ti risolverai a riaccogliere il vero tra le piaghe, se soltanto vorrai far strada al chiodo ancora una volta. Sarà lei a venire a te, ma tu non l'avrai. Mai".

La donna carezzava il pelo dell'acqua come quello di una gatta addormentata, il profilo nudo abbandonato tra le spire della treccia, l'occhio acceso da un'ironia feroce. Poi, un canto sprigionò dal baratro a ottundere la sfera. Prima lieve, poi sempre più roco e affannoso, mescolato agli scossoni del sottosuolo in rivolta; fu il dolore. Il verde, il giallo, il viola, l'odore dei fiori, le forme di femmina, il sussurrare dell'acqua: il tutto ascese, penetrato nella gloria della devastazione.

La visione evaporare come oceani alla ragione.

ADA- Bozze di un AnonimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora