INFINE SI GIRA!

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Le schegge di vetro si disseminano sul pavimento. Noi ci guardiamo in cagnesco, noi, maschio e femmina, zampettando in circolo, ciascuno in attesa di un assalto dell'altro, ciascuno schiavo dei suoi propri fantasmi. Chi sarà il primo, alla fine?

Maledetto sia l'uomo che ha saputo e ha taciuto. Bisognerebbe avere il coraggio della verità. Bisognerebbe imparare l'amore, o farsi servi della propria solitudine. Vivere o morire. Noi, invece, siamo l'ultima declinazione della sopravvivenza. Noi mangiamo, mangiamo, mangiamo, voraci, svuotiamo le credenze e divoriamo poi noi stessi. Noi vediamo, vediamo, vediamo, penetriamo il mondo fino a renderlo inumano; esso è ora in mano nostra, e che ne faremo? Un dio qualunque ci venda un orizzonte.

"Posa per me, Ada. Ancora una volta. Ti prego. Sono disposto a riaccoglierti. Ma tu devi aiutarmi. Non capisci che il prossimo è il principio definitivo? Dopo, sarà il Nulla ed il Tutto. Dopo sarà l'idea. Non lo volevi, un mondo nuovo? Tuo fratello potrà tornare. I tuoi sogni potranno tornare. Nessuno potrà più andar via. Saremo completi".

"Posa per me, Walter. Ancora una volta, ti prego. Sono disposta a riamarti. E ti aiuterò in questo. Non capisci che il prossimo è il principio definitivo? Dopo, sarà il Nulla e il Tutto. Dopo sarà l'idea. Non lo volevi un mondo nuovo? I tuoi cari non torneranno mai più. I tuoi sogni saranno polvere. Ogni cosa scivolerà via. Saremo completi..."

Le voltai le spalle e fissai lo sguardo sui moti del fuoco.

"Sei una delusione. Ti ha corrotta. Ti ha messa contro di me. E' evidente. Ti odio con tutto il cuore. Eppure, mi servi ancora. E farai ciò che ti chiedo".

Ora mi guardava con un'espressione di sdegno e pietà incisa sul volto; scuoteva il capo in segno di diniego, le labbra corrucciate.

"Sei stato tu a lasciarmi in mano sua. Sapevi a cosa saresti andato incontro. Finalmente ho ripreso coscienza, dopo un incubo durato anni. E tu? Ti ostini nella tua follia? Lascia questo attico maledetto alla sua rovina, andiamocene, ho la vecchia casa in Italia, possiamo sparire e ricominciare da capo".

L'espressione sul suo viso tradisce una sincerità purissima, eppure non so ripulire la memoria dagli occhi che mi predavano un attimo fa, quegli occhi affamati di distruzione. Mi vedo già tradito e annientato, la vedo ridere tra le braccia del nemico mentre marcisco sotto le macerie del mio ideale.

"Silenzio". Ho estratto la pistola dalla tasca e gliel'ho puntata in mezzo agli occhi, mentre coi passi descrivo ampie spire attorno a un corpo ormai piegato.

"Di là, con me".

ADA- Bozze di un AnonimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora