K e n d a l l
-Chi è l'idiota che si è messo ad urlare alle quattro del mattino?-
La luce della luna creava dei riflessi più chiari sui capelli neri di Lou Ellen, raccolti nella sua tipica coda di cavallo. La ragazza indossava una vestaglia scura sopra il pigiama, ma sembrava comunque infreddolita.
Incroció le braccia e allargó le gambe, mettendosi quasi in posa per guardarci con soggezione.
Quella sì che mi faceva paura.-Tu sei...la figlia di Ecate!- Esclamó Quyen, che ancora doveva imparare tutti i nomi dei campisti.
Lou Ellen non la degnó di uno sguardo, concentrandosi su di me: -Sai che le Arpie non aspettano altro che sbranarti, vero?-
-Permetteresti che ci riuscissero?-
-Sai che lo farei.-
-Posso sempre contare su di te.-
Lou nascose un sorrisetto divertito.-Dunque.- La figlia di Ecate si accorse finalmente della presenza di Quyen. -Hai deciso di fare compagnia a Mr. Depressione?-
La vietnamita alzó le spalle con apparente indifferenza. -Non la smetteva di chiacchierare.-
-Siete davvero insopportabili.- Constatai, quasi divertito. Se non altro, Lou Ellen era riuscita a distrarmi dal litigio con Quyen.
La semidea si tenne comunque a debita distanza. Sapevo che non era portata per le relazioni sociali.-Tu, invece? Che ci fai qui?- Le domandó Quyen.
Lou Ellen mi lanció un'occhiataccia carica d'odio: -Sfortunatamente, la mi cabina è quella più vicina al laghetto. E, sfortunatamente, qualcuno non è in grado di controllare il tono della propria voce.-
-Credo stia parlando di te.- Feci, indicando Quyen.
La figlia di Ecate roteó gli occhi al cielo. -Ti sei ripreso alla grande.-Una folata di vento gelido smosse le chiome degli alberi.
-Uhh, aria di tempesta.- previde Quyen.
Le grandi nuvole temporalesche che si avvicinavano dalla baia le diedero ragione.
Subito dopo, il forte boato di un tuono risuonó in tutto il Campo.
Ma notai subito qualcosa di strano.
Per quanto il rimbombo fosse stato vicino, non avevo visto nessun fulmine squarciare il cielo.
Anche Quyen si era messa sull'attenti: -Avete sentito anche voi?-Lou Ellen puntó la testa alla sua destra: -Veniva dal bosco del Pino di Talia.-
Ci scambiammo un'occhiata di intesa e, contemporaneamente, ci avventurammo per la collina. Non mi ero portato dietro nessuna arma ma, all'interno dei confini magici del Campo, ero libero di usare a pieno il mio potere, proprio come Lou. Nessun semidio potente correva il rischio di attirare mostri, lì dentro. Certo, forse nessuno dei tre risultava poi così minaccioso in pigiama.Raggirammo la grotta dell'Oracolo e partimmo in direzione dell'Athena Parthenos. Una volta in cima alla Collina Mezzosangue, facemmo attenzione a non svegliare il drago Peleo che sorvegliava il Vello d'Oro (Ahh, che ricordi) e raggiungemmo l'ingresso di pietra che segnava il confine delle difese magiche. Al di fuori della struttura, regnava un silenzio spettrale, interrotto solo dal ticchettio della pioggia sul terreno. Di mostri, neanche l'ombra.
Dopo un paio di minuti, rilassai le spalle: -Probabilmente era solo un albero che cadeva.-
Né Lou né Quyen abbassarono la guardia.Visto che la maggior parte dei semidei aveva già evacuato il Campo, eravamo rimasti a corto di sentinelle per la sorveglianza dell'ingresso.
Sbadigliai, forse perché mi stavo annoiando, forse perché non chiudevo occhio da due notti consecutive: -Torniamo alle cabine? Perché sto mettendo le radici proprio come il pino...di....Talia....- Mi bloccai, accorgendomi di non essere stato l'unico a notare un movimento tra gli alberi.
La pioggia fuori dai confini, però, si stava intensificando ed era diventato molto più difficile distinguere le figure. E il buio non aiutava.-Lou...prova a fare un po' di luce...- Le intimai, avvicinandomi al limite del Campo Mezzosangue.
La figlia di Ecate mi affiancó e schioccó le dita, usando la sua magia per materializzare una piccola palla infuocata che fluttuó sopra le nostre teste. Era delle dimensioni di una pallina da tennis, ma i suoi raggi verdastri erano abbastanza potenti da rischiarare fino a dieci metri di distanza. -Ti ringrazio, Malefica.-
-Occhio, che il fuso dell'arcolaio te lo infilo da qualche altra parte.- Minacció lei.Successivamente, tornó a regnare il silenzio.
Stavamo per tornare sui nostri passi, quando un ruggito improvviso fece tremare il terreno sotto i nostri piedi.
Il rumore di passi pesanti si fece sempre più vicino e tremai al solo pensiero di quale mostro potesse essere.
-AIUTO!- Gridó una voce maschile oltre i confini.
La pioggia fitta mi impedì di capire chi stesse urlando.
Strinsi i denti: -Resta qui, Quyen!-
La mora, a corto di armi, non poté fare altro che guardare me e Lou tuffarsi nel bosco.Corsi come un fossennato alla ricerca della creatura, cercando di non inciampare grazie alla luce generata dalla magia di Lou.
La figlia di Ecate mi stava appresso, controllando che non sopraggiungesse nessuno alle nostre spalle. La palla di fuoco non si era spenta nemmeno con tutta la pioggia che stava venendo giù e che ci aveva già inzuppato fino al midollo.
Mi bloccai solo quando, a pochi metri di distanza, non distinsi delle figure in movimento sotto gli alberi.La palla fluttuante illuminó prima il volto ferito e sfiancato di Nico di Angelo e poi quello svenuto di Will Solace. Il figlio di Ade stava facendo uno sforzo sovrumano per portarsi in spalla il fidanzato, ormai del tutto incosciente. Il sangue fresco del secondo era riuscito a macchiare la maglia nera del primo.
-AIUTATEMI!- Ripeté Nico, in grado di sorreggere a malapena il compagno ma trascinandosi avanti ugualmente.
Era così stanco da traballare e intuii fosse colpa del viaggio d'ombra che avevano appena affrontato.
Dietro di loro, un mostro deforme li aveva quasi raggiunti.A differenza dei draghi medievali, quelli greci non avevano né gambe né ali e non erano in grado di sputare fuoco. Si trattava spesso di grandi serpenti che sputavano veleno o facevano spuntare qualche testa di troppo.
L'Idra di Lerna, per esempio, era descritta come un drago-fluviale e conosciuta per i suoi nove capi, capaci di rincresce al posto della testa mozzata. Oppure Ladone, attorcigliato attorno all'albero del Giardino delle Esperidi. Ma il drago che avevamo davanti, aveva un aspetto completamente diverso.Innanzitutto, aveva una forma umanoide dalla testa fino al torso e a seguire una coda rettiliforme.
Il primo nome che mi venne in mente fu quello di Tifone, ma quando il drago fu più vicino mi accorsi che si trattava di una donna e che, conoscendo le follie della mitologia greca, poteva tranquillamente essere sua figlia. Che brutti scherzi che ci giocavano i Greci.Le squame verdognole si arrampicavano e andavano diminuendo fino al collo, l'unico tratto completamente liscio assieme alla testa e alle braccia.
Il viso era dello stesso colore del muschio secco, incrostato e contorto in un'espressione crudele. Gli occhi incavati erano quelli gialli di un rettile. Non aveva capelli e le zanne superiori fuoriuscivano minacciose dalla bocca.
"Ma che cazzo si sono inventati questi maledetti " Pensai.-VI PREGO, QUALCUNO- Nico inciampó su una radice e collassó al suolo, portandosi dietro Will. Il figlio di Apollo precipitó poco più avanti a faccia in giù.
Death Boy graffió il terreno nel vano tentativo di rialzarsi, ma le forze lo stavano abbandonando del tutto.
-Will...- Sussurró con un filo di voce -Vi prego...salvate...Will...-
Il drago gli fu addosso prima che potesse rialzarsi.La mano del rettile sfioró il suo collo di pochi centimetri ma, prima che la creatura potesse agguantarlo, il semidio fu avvolto da una strana luce verde smeraldo. L'aura di magia coprì ogni centimetro del suo corpo e lo sollevó dal suolo.
Lou Ellen imitó con il braccio il gesto di scagliare qualcosa verso l'alto e così Nico si ritrovò a fluttuare al sicuro, almeno a cinque metri d'altezza.
Non pareva particolarmente presente con la testa.La ragazza tenne la mano sollevata verso di Nico e mi fece un cenno con il mento. -Penso io a salvarli. È il tuo momento.-
Non me lo feci ripetere due volte. Dopotutto, potevo sempre contare sulle doti telecinetiche di Lou.
E, in fondo, avevo bisogno di sfogare la mia rabbia verso qualcuno.
Partii alla carica del mostro bagnato fradicio, in pigiama e a corto di una spada.
-D'accordo, sottospecie di tagliatella gigante. Da adesso in poi dovrai vedertela con il sottoscritto.-~spazio autrice~
Finalmente un po' di avventura yey.
Come ogni venerdì ho aggiornato verso le 21.00, almeno così riesco ad essere puntuale.
Btw, è uscito il nuovo episodio di Haikyuu in inglese quindi volo~
~Rae🌙
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A Lie Can Kill (3) IN PAUSA
Fanfiction1 #friendship 30/12/20 Kendall ha visto sparire la persona che più amava senza poter muovere un muscolo. Scarlett ha fatto una scelta che le è costata tutto. Kendall dovrà combattere per la salvezza dei Mezzosangue, sapendo che Scarlett non sarà al...