[8] Mi trasformo in un labrador

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K e n d a l l

Il tipo tenebroso aiutò il suo raggio di sole a raggiungere le difese magiche del campo. Certo, zoppicare e contemporaneamente usare come sostegno Nico di Angelo non doveva essere affatto semplice. Tuttavia, Will non si lamentó.

Vagammo al buio per qualche minuto: Lou Ellen aveva esaurito tutte le sue energie e con esse se ne erano andati anche i suoi poteri.
Tra un colpo di tosse e l'altro, Will Splace ci annunció di aver raggiunto il confine e il suo ragazzo, per poco, non svenne dalla gioia.
Eravamo ancora tutti interi.
Feriti e spaesati, ma pur sempre vivi.

Vidi delle luci in lontananza: probabilmente Quyen era andata a cercare aiuto. Ero così stanco da non riuscire a mettere a fuoco le sagome in arrivo, ma stimai che si trattasse di una decina di persone. Così stanco, da non aver notato la differenza del tempo atmosferico. I capelli, i vestiti, la pelle, ogni angolo del mio corpo era fradicio. Il ciuffo blu era ricaduto in avanti, appiattito sulla fronte.
Mi augurai che i soccorsi, sempre che lo fossero, si sbrigassero a portarci in infermeria.
Come per confermare la mia teoria, la voce stridente di Amanda Knox risuonó in tutta la valle: -RAGAZZI! STATE BENE?!-

Mi lasciai cadere sull'erba e Lou fece altrettanto, appoggiandosi di peso con le braccia in avanti per evitare di picchiare la testa sul suolo.
Forse era un effetto collaterale dei suoi incantesimi o forse era solo stanchezza, fatto sta che la figlia di Ecate fu scossa da una serie di spasmi che non erano intenzionati a cessare.
-LOU!- Amanda le corse incontro senza degnarci di uno sguardo.

La figlia di Efesto distanzió gli altri campisti e ci raggiunse con il fiatone, gettando poi le braccia al collo dell'amica ferita. Lou non la riconobbe nemmeno, da quanto era sfinita.
-Hey, hey, Lou!- Amanda le sistemó dietro l'orecchio una ciocca nera che si era incollata sulla sua guancia. -Lou, guardami! È tutto finito!-
La figlia di Ecate incroció gli occhi della ragazza e sul suo viso comparve un debole sorriso.

-È tutto finito, okay?- Ripeté Amanda, accarezzandole amorevolmente il viso.
Lou tuffó il viso nel petto della semidea e, nonostante il buio, riuscii ad immaginare perfettamente il colore delle guance di Amanda.
La ragazza avrebbe benissimo potuto fare da torcia umana.
-Umh, aH-eMh, L-LoU...-
Sentii la figlia di Ecate ridacchiare sotto quel brusio imbarazzato.

Involontariamente, ridacchai assieme a lei; la mia espressione, però, tramutó non appena riconobbi Chirone ai piedi della collina Mezzosangue.
Il centauro galoppó nella nostra direzione, affiancato dai pochi semidei rimasti al Campo seguiti a ruota da Quyen. La poveretta, non appena mi vide, tiró un sospiro di sollievo e si portò una mano al cuore.

-Ho fatto più in fretta che ho potuto.- Si giustificó, nascondendo dietro la schiena la sua katana in bronzo celeste.
-State tutti bene?- Chiese Chirone, passando in rassegna i feriti.
Will, che non si era ancora ripreso del tutto, scosse la testa.
-Portarelo in infermeria.- Ordinó allora il centauro e Katie Gardner, aiutata da Austin Lake, prese il ragazzo sottobraccio.

Nico di Angelo fece per alzarsi, ma Chirone lo trattenne: -Aspetta. Devi raccontarci cos'è successo.-
-Ma...-
-Will starà bene.- Lo interruppe l'uomo, con cautela.
Nico distolse lo sguardo e, contrariato, accettò di seguire il centauro.
Max, rimasto in disparte per tutto il tempo, mi fissó a lungo in attesa di una reazione.
Non avendo la forza di punzecchiarlo con qualche battua sarcastica, mi limitai ad alzare il pollice.
Lui fece altrettanto: "Okay."
In fondo, non avevamo bisogno di tante parole.

Connor Stoll, d'altro canto, mi squadró senza aprire bocca.
Era ancora arrabbiato con me.
Mi attribuiva la colpa di aver lasciato che la sua migliore amica firmasse una condanna negli Inferi.
Come se io lo avessi mai desiderato.
La parte meno orgogliosa di me, però, non riusciva a dargli torto. E il senso di colpa mi stava divorando da giorni.
Mi riscossi da quei pensieri e mi alzai: la schiena mi faceva male per il colpo contro l'albero, ma il dolore era sopportabile.

A Lie Can Kill (3) IN PAUSA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora