A Lie Can Kill (3) IN PAUSA

[6] Piovono arcobaleni

K e n d a l l

Davvero, nulla da togliere ai figli di Apollo.
Credo che loro padre sia davvero un gran figo.
Era anche simpatico, fino a quando non si è fatto trasformare in un goffo poppante di nome Lester.
Quindi sì, consideravo Will un ragazzo d'oro.
Ma cavoli se pesava.

"Desiderei proprio che riprendesse conoscenza" Espressi, sperando che qualche dio fosse in ascolto. Ma effettivamente, le ultime divinità con cui avevo avuto a che fare mi odiavano per i soprannomi che avevo affiliato loro, quindi c'era ben poco a cui auspicare.
Mi toccava interpretare un principe Disney fino a quando non sarebbe risanato.

Lou Ellen puntó l'indice contro una roccia poco distante: quella prese a roteare su se stessa e, distaccatasi dal terreno, seguì il movimento della figlia di Ecate e colpì Delfine in testa, provocandole il terzo trauma cranico della serata.
Il mostro si riprese subito e Lou fu costretta a ripetere l'azione in punti diversi ancora, ancora e ancora, fino a quando non scalfì la pelle sotto le squame.
Ma non era neanche lontanamente sufficiente a fermarla.

La poveretta aveva il fiatone per lo sforzo e pareva sul punto di accasciarsi da un momento all'altro.
-Lou!- Sussurrai tra i denti, non sapendo come aiutarla.
-Posso...ancora...farcela...- Annaspó lei, scostandosi i ciuffi bagnati che erano usciti dalla coda. -Tu...devi...avviciarti...-
Stava creando l'occasione perfetta perché potessi intervenire.

-Sei sicura di...- Mi guardai attorno alla ricerca di un posto sicuro dove abbandonare il biondino. Se me lo fossi portato appresso sarebbe stato d'intralcio, ma se Delfine fosse riuscita a sfuggirci, si sarebbe sicuramente fiondata su di lui e allora non saremmo potuti intervenire in tempo. Lou, d'altro canto, stava per esaurire la sua magia e non sarebbe stata in grado di proteggerlo.
-OH, FANCULO!- Esplosi, caricandomi Will in spalla come un sacco di patate e assicurandomi che la presa sui piedi fosse salda. -Tienila impegnata.-
-SBRIGATI.- Intimó Lou.

La figlia di Ecate continuó a sfruttare la sua magia per colpire ripetutamente il mostro con la stessa pietra, causandole ferite anche profonde. Quando Delfine era sul punto di attaccare, Lou indietreggiava di un passo e le scagliava contro il masso, rallentando la sua avanzata.
L'aura telecinetica attorno alla roccia però stava vacillando e presto si sarebbe interrotta.
Mi nascosi dietro gli alberi e raggiunsi la coda del mostro di soppiatto.
Anche a me erano rimaste poche energie. Non potevo sbagliare.

La coda era tale e quale a quella di un cane allegro: si muoveva a destra e a sinistra, spostando con sé rami e terra. Ecco, forse le dimensioni corrispondevano a quelle di un cane infernale.
-KENDAAALL!-
Ormai Delfine l'aveva raggiunta.
Lou Ellen non molló la presa su Nico neanche in pericolo di vita.
Concentrai tutta la mia rabbia sul palmo della mano libera e sbucai fuori dal nascondiglio.

Feci in tempo ad incastrare le unghie tra le squame del mostro che la coda si mosse agitata.
Piccoli cristalli di ghiaccio iniziarono a fuoriuscire dalle mie dita e ad espandersi oltre la zona della presa.
Ce l'abbiamo fatta.
Delfine concentró la forza esorbitante nella coda che, come una frusta, mi spiattelló contro il primo albero dietro di lei. Prima di schiantarmi, tirai Will per i piedi lo sostenni per il busto, in modo che la sua testa si salvasse dallo sfracellamento.
In compenso, la mia schiena divenne lo scudo e il contraccolpo fu così potente da farmi praticamente sputare sangue.

Precipitammo entrambi lungo il tronco fino a toccare terra.
La mia vista si era appannata e sospettai non fosse causato dalla pioggia.
Pian piano anche i rumori del mondo si fecero ovattati e la voce di Lou risuonó distante e irraggiungibile.
"Devo aver picchiato la testa" Pensai.
"Sì, devo aver senz'altro...senz'altro picchiato...la testa..."
Mi venne quasi da sorridere al pensiero.
"Ah, Scarlett...se solo tu fossi qui..."