[5] Alla ricerca della Valle Incantata (o quasi)

107 12 12
                                    

S c a r l e t t

-PUAHAHAHAHAH!-
Per poco Sam non precipitó giù dal divano.
-Esilarante.- Commentai, senza nascondere un sorriso.
Quando mi ero vista allo specchio, effettivamente, anche io ero scoppiata a ridere: i jeans lunghi di Sam, con qualche risvoltino, mi calzavano a pennello, ma non si poteva dire lo stesso della maglia.
-Praticamente è diventata un vestito.- Disse la figlia di Ares.

Ero rimasta sotto il getto caldo della doccia per tipo mezz'ora. Avevo sperato che l'acqua lavasse via anche tutti i miei pensieri negativi, ma i brutti ricordi non facevano che assillarmi la mente. Alla fine ero uscita dalla vasca, mi ero cambiata i vestiti ed ero rimasta a pettinarmi i capelli per un'eternità. Più mi ero guardata allo specchio e più avevo notato dei cambiamenti nel mio corpo: gli occhi mi erano sembrati quasi più scuri e le occhiaie più evidenti. La pelle era diventata di un bianco cadaverico e i capelli meno mossi e molto più lunghi, tanto che ormai mi superavano le spalle.

Sam scomparve dietro la porta che dava sul corridoio e tornó qualche minuto dopo, in mano un fagotto lilla pastello. Srotoló il tessuto che andò a formare un abito a maniche lunghe, stretto con una fascia blu in vita e corto quasi fino alle ginocchia. Mi stupii che una strampalata del genere possedesse un abito tanto grazioso.
-Indossa questo.- Mi intimó dopo aver lanciato il fagotto verso di me. -Assieme a questo, se non desideri morire di ipotermia una volta tornata nel mondo esterno.- E mi passó poco delicatamente una felpa grigia con la zip e il cappuccio.

Scrollai le spalle e mi sedetti sul divano accanto al suo, osservando il salotto: era abbasstanza ampio e illuminato, arredato con un tavolino centrale e un lampadario di vetro che pendeva dal soffitto. Non mancava lo spazio per una piccola televisione, incastrata tra due scaffali dell'enorme libreria sulla parete.
Mi domandai quali programmi fossero consentiti nell'Elisio, o se l'antenna raggiungesse anche l'EfestoTV.
-Ho provato a lavarti il vestito, ma è ridotto ad uno straccio. Per non parlare del cappotto beige. Ora sono stesi ad asciugare.-
-Grazie infinite, Sam.-

La ragazza liquidó velocemente la faccenda: -Allora principessina, come va tra te e Kendall?-
-Direi che... un momento.- La guardai in modo strano -Come facevi a sapere che stavamo assieme?-
Lei mi rispose con un ghigno beffardo: -Oh, ma fammi un piacere, sapevo fin da subito come sarebbe finita. Gli unici che non l'avevano ancora capito eravate voi due idioti.-
-All'epoca mi piaceva Max, però.-
-Tch. Nei tuoi sogni, forse.- Si chinó in avanti e io mi schiacciai contro il cuscino del divano. -I tuoi stupidi occhietti dicevano ben altro.-

Quando Sam si fu tirata indietro, ripresi il discorso: -Kendall si è rivelato un traditore e per colpa sua siamo stati attaccati da Chione. Alla fine si è fatto perdonare.-
La figlia di Ares annuì: -Quel simpaticone di Malcom me ne ha parlato. Conosco quasi tutti i dettagli.-
Malcom.
Altro tuffo al cuore.
-Come va la vita qui?-
-Un mortorio.-
-Ti prego, Sam. Mi libero delle battute di Kendall e incominci a farle tu?-
Però stavo ridendo.

Samantha si stiracchió e sbadiglió contemporaneamente: -Non mi lamento. Posso svegliarmi quando mi pare, fare tutto il giorno quello che voglio e saltare il pranzo in eterno senza soffrire la fame.- Si rabbuió subito -Cosa che ovviamente non mi sogno di sperimentare, visto il ben di Dio che servono i ghoul ai ristoranti.-
È da parecchio, in effetti, che non metto qualcosa sotto i denti.
Ultimamente avevo pensato solo a scappare da mostri assassini, e il tempo per una pausa pranzo era scarseggiato.

-Sam.- La guardai negli occhi, seria.
La semidea sospiró affranta: -Non è forse quello che avresti preferito sentire?-
Puntai il mento verso il tappeto e attesi qualche istante, prima di riformulare la domanda: -Stai veramente bene?-
Sam si morse il labbro inferiore.
-Buffo, se ponessi la questione agli altri morti ti risponderebbero tutti allo stesso modo.- Sorrise, senza nascondere una punta di tristezza nello sguardo -È una bella vita. Ma non è vita.-

A Lie Can Kill (3) IN PAUSA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora