5x05 - Psicofarmaci

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Quello che era successo era terribile.

Max aveva scelto di porre fine alla sua vita.

Salì sul ponte e poco prima di lasciarsi andare fu trattenuto da un passante.

Le parole dell'uomo erano agghiaccianti, Max non rispondeva a nessuno stimolo, richiami o domande varie.

Sembrava come stordito, quasi drogato quando io e mia madre arrivammo sul posto.

Stava seduto nella macchina della polizia con lo sguardo fisso nel vuoto.

Si dice che una persona su quattro urli di terrore mentre precipita in un suicidio.

Chi come me venne salvato dalla paura in quel momento e chi viene spinto dalla voglia di fuggire da tutto anche se la prova.

Fu trasferito nel reparto di psichiatria dell'ospedale per circa una settimana.

Dopo il terzo giorno ci venne permesso di andare a trovarlo.

Janine si fece avanti per prima.

-Hey, entro io _dissi_

-Cosa?

-Non credo voglia vederti...

-Sono sua madre

-Ed anche il suo principale carnefice, fagli un favore e resta qui

-Samantha, sono stanca di sentirmi parlare in questo modo da tuo figlio, fa la madre e dagli uno schiaffone, ne hai ricevuti troppo pochi _disse infine rivolgendosi a me_

-Non sono mai serviti _risposi_

-No, il problema è che non ti hanno mai saputo insegnare l'educazione...

-Janine smettila _intervenne mia madre_

-No mamma tranquilla, vuoi iniziare ad insegnarmela tu? Coraggio, colpiscimi e ti giuro che sarà l'ultima cosa che farai...

-DRAKE! Stai esagerando _ disse mia madre_

-Già stai esagerando...

-Posso vantare di essere cresciuto senza cicatrici e senza odiare mia madre, i tuoi figli possono dire altrettanto?

-DRAKE BASTA! _urlò stavolta mia madre_

Mentre la miglior mamma del mondo usciva dal reparto con il suo classico fare offeso.

Si fotta, era quello che volevo ottenere.

Entrai per primo.

Era li seduto, sembrava tranquillissimo e mentre mi avvicinavo cercavo di elaborare un discorso adeguato alla situazione.

-Hey, Max come va?

-Bene, dopo molto tempo aggiungerei

-Posso chiedere cosa è successo?

-Qualcosa che succede tutti i giorni Drake, succede quando non hai più nulla su cui aggrapparti, c'è chi lo fa per colpa dei soldi, per paura, e chi per la solitudine. A piccoli passi, inizi pensandoci, poi scopri che tua sorella è incinta e pensi, cazzo, forse qualcosa di buono Dio l'ha tenuta per me, ma poi, quando sei da solo, e rivedi le tue priorità che scopri non esserci, rivedi la tua vita dentro un confine piccolo quanto la tua casa rendendoti conto che non avrai mai nulla di ciò che desideri, un susseguirsi di delusioni, una famiglia scomposta come un puzzle dove alcuni pezzi si sono persi...beh, la consapevolezza che i tuoi problemi non ti rendono possibili alcune professioni, non potrò mai guidare, e lo so che sembra una stronzata ma per me non lo è...

-Max...

Lo fermai, non volevo ripercoresse con la mente tutto ciò che lo aveva spinto nel baratro.

-Ascoltami, tu sei ancora qui, e vedo che sei consapevole dei tuoi limiti, ma c'è sempre una soluzione. Proveremo ad informarci riguardo al tuo problema, mio padre conosce una sacco di medici, gli spiegheremo ogni cosa. Credi che questo ti aiuterebbe a sentirti più sicuro di te?

-Assolutamente si

Gli furono prescritti un pugno di psicofarmaci diversi, è la prassi per chi compie certi atti, ma lui era lucido, ero certo che anche senza non avrebbe mai più fatto qualcosa di simile.

Le sedute dallo psicologo dell'ospedale lo fecero fiorire come un tempo.

Sembra una cazzata.

Ma una delle cose che mi mancavano di più di Jess era il modo in cui riuscivo ad aprirmi con lei.

Parlare con chiunque e non tenere tutto dentro è la cosa migliore che si possa fare.

La propria testa incasina solo le cose.

La sera stessa, mentre cenavamo e il notiziario scorreva in TV una notizia attirò la mia attenzione...

-Il Penitenziario Riverfront proprio in queste ore è stato luogo di una scena da film dell'orrore, il detenuto Theo Pérez durante un interrogatorio ha aggredito a morsi una delle guardie recidendogli la giugulare, l'uomo è morto in pochi minuti prima dell'arrivo dei soccorsi, ad aggravare la posizione del detenuto sono degli attrezzi da lavoro ritrovati nella sua cella che l'uomo sembra stesse utilizzando per creare un varco per la fuga.

Theo Pérez, il tizio della bancarella...

⁓FINE CAPITOLO⁓                                                     

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