5x12 - Washington

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Washington.

Non avevo mai visto Charlie in quel modo.

Aveva il volto annegato nella rabbia e nella paura.

Appena scesi dal jet, ci attendeva una scorta che ci avrebbe accompagnati a casa di Nancy e della figlia.

-Mitchell prova a contattare la squadra di sorveglianza _disse Charlie_

-Squadra 815 qui Mitchell mi ricevete?

Nessuna risposta.

-Provo io, Squadra 815 qui Black Rock mi ricevete? Squadra 815 a rapporto... CAZZO!

-Charlie cerca di mantenere il controllo...

-Hai ragione, Mitchell devi farmi un'ultimo favore, cerca tutto quello che sai su Philip Wilson, abitazione e impiego, tutto...

Arrivammo a destinazione e nel vialetto c'era già qualcosa che non avremmo voluto vedere...

L'auto della squadra di sorveglianza vuota.

-Drake tu resta qui _disse caricando una pistola_

-Non esiste, ti seguirò fino alla fine, e poi, cosa me l'hai data a fare questa? _dissi mostrando la pistola che mia aveva lasciato_

Entrammo nel cortile e poco davanti all'entrata vi era un agente immerso nel suo stesso sangue, il collo dilaniato e le braccia quasi smembrate.

Ci facevamo strada e lungo l'entrata c'erano gli altri due, stesso trattamento più o meno, massacrati come delle bestie.

Charlie proseguiva, lento e inesorabile, come se già sapesse che aveva fallito, il sangue era sparso per tutta la casa.

Trovammo prima la sorella, la ragazzina giaceva inerme per terra nel suo stesso sangue, la gola recisa, braccia e mani martoriate tra colpi di arma da taglio e veri e propri morsi.

Non dimenticherò mai la faccia di Charlie che si spegneva sempre di più, in ginocchio di fronte al corpo, il suo pianto mi stringe la gola ancora oggi, mentre sto raccontando.

Ma non era ancora finita...

-Miller devi uscire da qui... _disse Mitchell_

-No, cosa c'è li dentro?

-Charles devi andartene... _continuava a ripetere_

Invano, Charlie andò nell'altra stanza e li c'era la madre.

Aveva ricevuto il trattamento peggiore...

Marchiato a fuoco nella mia mente, il modus operandi delle gang cubane, le vittime venivano legate da vive molto spesso in una parete e i piedi venivano recisi dalle caviglie, il corpo appeso accellerava il dissanguamento.

Era morta soffrendo.

Arrivarono i soccorsi, Charlie era chiuso in auto, era completamente sotto shock.

-Charlie, dimmi cosa vuoi che faccia e io lo faccio

-Ellenburg, Walnut street...

-Cosa?

-Jane vive li, la stanno tenendo d'occhio, sta bene

-Grande notizia, se ne occupano loro quindi?

-No ce ne occupiamo noi...

-Charlie non stai bene, non puoi nasconderlo, non davanti a quello che è appena successo

This is my life 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora