5x06 - Lo sbranatore

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Theo Pérez stava sicuramente cercando di evadere e nella mia mente giravano paure ingiustificate.

Ai tempi non avevo avuto nessun rapporto con lui tanto meno problemi.

Charlie non avrebbe mai fatto il mio nome e non mi avrebbe mai esposto a gente del genere, ma purtroppo si era portato tutto nella tomba.

Era il giorno.

Percorrevo i corridoi che portavano alla sala incontri con la paura e l'adrenalina che mi pompava il sangue nelle vene.

Detenuta 451, Mary Kate Dalton.

La osservavo seduto al tavolo arrivare scortata dal'agente.

Mi vide e iniziò a sorridere.

Un vetro ci separava e una cornetta del telefono ci univa in quella che sarebbe potuta essere la svolta o l'ennesima presa per il culo da parte sua.

Era cambiata, la sua instabilità mentale adesso si vedeva ad occhio nudo.

-Ti sono mancata?

-Sarò diretto Mary, non abbiamo molto tempo...

-Non ho ucciso il tuo amico Drake e questo lo sai anche tu

-Tu eri li, sull'arma ci sono le tue impronte come puoi dire di essere innocente?

-Io non lo dico, ma tu lo sai, quante cose non riesci a spiegarti, perché non puoi, e logicamente vieni QUI DA ME SPERANDO CHE TI DICA CHE COSA PRECISAMENTE? EH? NON HO NULLA DA PERDERE ADESSO, la mia vita è finita, il tuo amico me l'ha portata via per sempre, proprio come ha fatto con la tua.

-Le foto, le foto di me e Jane con la droga, dicesti che mostrandole alla polizia eri stata bloccata dai federali, in che senso? Perché il governo era interessato a quella situazione tanto da non fermarla?

-Perché non lo chiedi al tuo amico?

-Quale amico?

-Tu credi nei fantasmi Drake?

-Cosa vuoi dire?

-Ci siamo quasi amore, la fine è vicina, perso qualche familiare nel terremoto? Qualche amico, amica?

-Godi anche delle tragedie adesso?

-Tragedia? Davvero credi sia tutto un caso?

_Il tempo per le visite è scaduto_

-Collega il puzzle Drake è tutto davanti ai tuoi occhi e continui a non vederlo, ma una cosa posso dirtela, lui sta arrivando, ed è affamato, tanto tanto affamato...

L'agente la portava via mentre sorrideva di fronte a ciò che non mi aveva detto.

D'altronde cosa mi aspettavo di sapere?

Erano passati quasi 3 anni e continuava a non ammettere la sua colpevolezza.

Mentre uscivo dal penitenziario decine di poliziotti si dirigevano verso le auto, persino le squadre d'assalto erano pronte a partire, era successo qualcosa di grosso.

Per strada una folla di persone era accalcata di fronte ad un negozio di elettronica, il televisore esposto dava il notiziario.

Il convoglio che trasferiva Pérez da Riverfront a South Woods State era stato assaltato.

Lo sbranatore era in libertà...

Il mio cellulare squillava mentre paralizzato assimilavo quanto era successo.

-Drake devi venire subito a casa...

-Che succede?

-Ellie è in ospedale forse ci sono problemi con il bambino...

-Lui è affamato...

-Cosa? Di che stai parlando?

-Niente mamma arrivo subito

Era stata Mary, era lei sin dall'inizio, sapeva che lo avrebbero fatto evadere e dopo aver fatto fuori Charlie avrebbe fatto fuori anche me.

Sapevo che Pérez sarebbe venuto a cercare me e la mia famiglia e non potevo assolutamente permettergli di fargli del male.

Arrivai di corsa a casa e presi la pistola che avevo nascosto dopo di che ci avviammo verso l'ospedale.

Una volta arrivati tutti quanti erano già lì ad attendere informazioni dal medico.

-Signori salve, sono il Dottor Howard Keller

-Che sta succedendo dottore _chiese Janine_

-Molto probabilmente dovremo attuare un parto prematuro

-Oh mio dio, ci sono rischi per il bambino?

-Ci sarebbero rischi se non intervenissimo, da quanto ne so questa è la seconda emorragia

-Ci faccia sapere

-Senz'altro

Restammo per svariate ore ad attendere notizie quando ad un tratto il mio cellulare iniziò a vibrare.

-Pronto

-Ciao Drake, voltati alla tua destra senza allertare nessuno de tuoi parenti, nemmeno un segno dato che sono molto vicino a loro e tu non vuoi che gli accada nulla di male.

-Chi sei?

-Lo scoprirai a breve ora fa quello che ti dico, alla tua destra c'è una porta gialla dove solo il personale autorizzato può entrare ma tu magicamente la troverai aperta, ti aspetto li...

Non sapevo minimamente chi diavolo fosse, ma feci ciò che mi aveva detto.

Mi alzai e mi diressi velocemente verso la porta.

Una volta dentro quello che mi attendeva era terribile.

Una donna morta giaceva sul pavimento, volevo uscire ma la porta si chiuse con la misura di sicurezza del personale.

Presi la pistola e avanzavo dritto fino a quando non arrivai alla sala operatoria dove Ellie giaceva in una pozza di sangue.

-Tranquillo è ancora viva e il bambino sta bene

-Dottor keller!

-Si sono anche un medico e sono anche piuttosto bravo, ma in questo caso sono il tuo incubo peggiore Drake

-Cosa vuoi?

-Innanzitutto smettila di puntarmi questa cerbottana addosso

Con uno scatto imprevedibile mi disarmò facendomi schiantare per terra

-Come seconda cosa tu verrai con me e farai ciò che ti dico e posso prometterti che ai tuoi cari non accadrà nulla.

Mi afferrò dai capelli e disse...

-Guarda la tua povera cuginetta, morirà dissanguata se non le richiudo il pancino quindi vieni con me si o no?

-Si verrò con te ma, dovrai rispettare la tua promessa, qualsiasi cosa io abbia fatto è colpa mia, loro non sanno nulla.

-Drake, te l'ho chiesto solo per aumentare la suspense del momento, saresti venuto con me comunque, ora buonanotte.

Il suono del dardo, il suo volto sfocato e Blackout.

⁓FINE CAPITOLO⁓                                                     

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