Prologo 00

14.2K 356 12
                                    

<<Cristo Santo ma ti pagano per venire a frequentare questa scuola?!>> la voce di Nancy McRive fa appiattire di più il giovane Omega contro il suo armadietto mentre cerca di non farsi venire gli occhi lucidi.
<<Omega spostati!>> sente gridare quelle parole con rabbia e seccatura ma le ignora infilando i libri nello zaino prendendo a camminare in fretta tra i corridoi nascondendosi nell'enorme felpa che si è messo. La High School of McRive è piena di Beta e Omega. E che diritti può avere la figlia del preside per non insultare? C'è anche qualche Alpha ma sono rari nella cittadina e nell'edificio scolastico sono tutti giocatori di football. Louis li invidia un po'; sono molto seri e piegati ai loro doveri. Sono tutti di famiglie ricche che si aspettano solo il meglio da loro per questo i giovani Alpha sono esonerati dai gruppi che si formano nelle classi. Loro non si siedono nemmeno al tavolo degli sportivi, stanno tra di loro e sono perfettamente vergini. Aspettano di unirsi alla persona amata, al proprio compagno e Louis li invidia così tanto perché alcuni hanno già trovato la propria Beta o Omega mentre lui... Be' lui è solo. Si può contare su una mano i ragazzi che non hanno un compagno in quella scuola e Louis Tomlinson è uno di questi.
Persino il suo migliore amico Liam ha avuto il contatto con uno degli Alpha muti e silenziosi, dal cognome Malik. Louis sa perfettamente che questo è un genio e stravede per il suo amico però... Liam ha sempre avuto questa parlantina e a volte pensa che a Zayn non piaccia davvero. In ogni caso non si deve essere necessariamente casti, se le cose andassero male un Alpha di certo non verrebbe scartato perché non vergine.
Tutto viene messo a soqquadro quella mattina stessa quando un Liam tutto pimpante entra in aula sedendosi di fianco a lui con un sorrisone.
<<Ascolto>> mormora solo Louis con il suo tono troppo acuto mentre scarabocchia il quaderno. Liam ha gli occhi talmente sognanti mentre parla troppo e di cose superflue che Louis deve iniziare a fare su e giù con la gamba per placcare il nervosismo.
<<-E abbiamo fatto l'amore>> Louis si blocca. Sente qualcosa spezzarsi dentro di sé quando voltandosi vede benissimo il marchio dietro l'orecchio di Liam. Anche lui l'ha fatto, anche lui ha la persona che ama per l'eterno. L'Omega si morde il labbro guardando il Beta al suo fianco. Si sono conosciuti alle elementari e Louis è stato restio a fidarsi i giorni dopo ma ha capito che i Beta non sono tutti così schizzinosi e sciatti come altri. Certo, Liam e Zayn stanno insieme da circa due anni quindi l'anno fatto dopo un anno però fa sempre male saperlo...
<<E'- è grandioso Lì, sono felice per voi>> sussurra sorridendo lievemente prima di prestare attenzione alla lezione e cercare di trattenere quel magone dentro di sé.
Perché Louis non ha un compagno? Lui odia uscire. Proprio non gli piace sentire quegli sguardi languidi o schifati degli altri su di se. Louis odia le persone e sarebbe morto vergine piuttosto che accoppiarsi e sfornare bambini. Sì, gli Omega solo potevano fare piccoli cucciolotti e per quanto Louis ami l'idea di essere ingravidato non crede che qualcuno ne avrebbe il coraggio. Sa di avere delle curve nei punti giusto ma odia tutta quella frustrazione che prova quando arrivava il suo calore perché gli sguardi della gente sembrano fissarsi solo su queste. Questo infatti dovrebbe arrivare tra un paio di giorni ma quel venerdì Louis si sente davvero malissimo. Lo stomaco è attorcigliato e sente la nausea salire. Accade alla quarta ora che deve chiedere, avvampando come non mai, di uscire perché sta male. Il professore d'inglese lo saluta mentre la classe lo ignora e sorpassa in fretta il corridoio mandando un breve messaggio a Liam per dirgli che torna a casa.
Sua madre è a lavoro e il treno di Holmes Chapel è fuori discussione. E' losco e con troppi tipi strani. Essendo Omega può uscire anche senza essere maggiorenne ma nel caso abbia un compagno è lui che deve obbligatoriamente venire a prenderlo. La scuola non vuole problemi.
Decide di aspettare il pullman e vuole svenire quando alzandosi sentì i pantaloni bagnati e qualcosa colare tra le gambe. Spera che a quell'ora di pranzo non ci sia nessuno in pullman ed è più che soddisfatto di notarlo tranquillo così prende posto nei sedili di mezzo aspettando.
Nonostante questo l'imbarazzo è palpabile. Non sta succedendo davvero, prova a convincersi. Louis deglutisce guardandosi intorno nervoso mentre fa su e giù con la gamba peggiorando la situazione. Il sedile blu del pullman è scomodo e ringrazia ci sia poca gente. Principalmente tutti vecchietti troppo anziani per guidare e l'Omega distingue alcuni marchi sui loro colli quindi non possono fargli del male.
Sente i suoi umori macchiargli gli skinny neri e ha una gran voglia di piangere mentre tira su con il naso silenziosamente e tiene lo sguardo alle fermate. Si accorge che mancano solo più due fermate prima della sua e poi sarà a casa, al sicuro. Sente la voglia di farsi riempire fin nelle viscere e cerca di scacciare quella sensazione muovendosi a disagio sul sedile per alleviare la sensazione. E' imbarazzante volere certe cose...Loro Omega sembrano sempre così ninfomani...
E' talmente frustrato che non fa caso alle porte che si aprono lasciando passare un po' del vento che scorre fuori. Quando però sente qualcuno fermarsi proprio al suo fianco s'irrigidisce. L'odore dello sconosciuto è qualcosa d'improponibile. Muschio, pino, vaniglia; un odore selvaggio che lo fa boccheggiare e affondare i denti nella carne fragile del suo labbro per non gemere. Il pullman riprende la sua corsa e adesso l'uomo è seduto dall'altra parte del mezzo, proprio nella stessa fila, e Louis maledice quello sguardo che gli brucia la spalla. Non ce la fa a resistere quando l'uomo sistema la sciarpa e tutto il profumo mascolino del tipo vola alle sue narici facendolo guaire leggermente. Le sue guance si colorano mentre si gira per la curva presa dal pullman e incontra due sfere verdi accese e che lo fissano curiose. Una scarica di brividi lo percorre e nota che lo sconosciuto ha una bocca a cuore rosso ciliegia e se la mordicchia mentre tiene un lungo cappotto nero a coprirgli il corpo se non per le gambe chilometriche stese sul pavimento del pullman. Porta degli stivaletti e una sciarpa bordeaux e ha dei particolari ricci che arrivavano sotto le orecchie che Louis strattonerebbe volentieri.
Solo quando si accorge dei suoi pensieri e che lo sta fissando da troppo tempo avvampa voltandosi riprendendo a fare su e giù con la gamba nervosamente.
Quegli occhi. Quegli occhi coperti totalmente da una pupilla dilatata e bramosa e quell'odore, Louis non se li dimenticherà troppo presto. Quegli occhi, sono gli occhi di un Alpha.



Sono tornata!!
Spero che vi piacerà come ha emozionato me, ma eccoci al proologo in cui tutto accade.
Come reagirà il misterioso Alpha?

My Beautifull AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora