Capitolo 6

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I giorni passavano e la mia salute sembrò stabilizzarsi nella norma, come d'altronde le ferite facciali e la caduta che non mi creò nulla di grave tranne qualche piccolo livido.

Jennifer come promesso mi portò a fare la visita medica per riscontrare se ci fossero fratture causate dalla rissa a scuola ma per mia fortuna non ci fu nulla di grave a parte qualche ematoma esteriore. Me la cavai con degli antidolorifici e qualche pomata.

Il rapporto tra me e Jennifer si fece sempre più bello e speciale, ma senza mai oltrepassare di troppo la linea alunna/insegnante.

Poche settimane dopo tutto quell'insieme di eventi straordinari, mi ritrovai davanti ad una situazione familiare. Io, i miei compagni e la lezione di danza.

Ovviamente non ebbi molto modo di "ripassare" quei passi di danza visti i miei trascorsi, ma diciamo che mi ero arrangiata guardando qualche suo video e cercare di imitare i suoi movimenti (e anche quella fu una impresa ardua).

Mi trovavo seduta nel pavimento di quella grande sala che veniva usata per l'appunto per le lezioni di ballo, assieme a tutti gli altri miei compagni. Quel giorno Jennifer non mi prese per prima però, mi venne quasi l'impressione che volesse "mostrarmi" le lezioni prima di mettermi di nuovo in gioco.

"Keira, te la senti?"

Stavolta l'ansia c'era, ma era più lieve e questo mi rasserenò molto. Così mi alzai e andai di fronte a lei.

"Professoressa non so se riesco a fare molto..."

"Non ti preoccupare, fa quello che riesci"

La canzone che mise fu sempre la stessa della scorsa volta.... Ain't It Funny. Proprio così, una delle tracce che mi mise Jennifer sul CD.

Non fu facile, specialmente a causa dei ormai lievi ma sentiti dolori che avevo, ma quella volta cercai in ogni modo di non andare completamente nel panico, di concentrarmi su quello che facevo, come se nella sala ci fossi solo io e la musica, nient'altro. Cercai di concentrarmi su qualcosa che mi rasserenava, così mi ritornarono alcuni dei bei momenti che trascorsi nella mia vita... L'America, Dorothy, la mia famiglia..... Jennifer. In tutto quel frattempo misi in pratica i movimenti che memorizzai tra il video musicale e la lezione orale della volta precedente, fino al momento in cui associai Jennifer tra i momenti più belli. Sentii gli occhi puntati su di me, specialmente quelli di Jennifer. Cercai di non concentrarmi sul fatto che ero sotto gli occhi di tutti ma all'improvviso la stanza divenne buia. Mi bloccai.

"Cos'è successo???"

"È andata via la luce??"

Si chiesero tutti, inclusa me. Me l'ero diciamo "scampata" bene.

"Prof ma non successe anche durante il suo tour della luce che sparì?"

"Si ma col cavolo che vi rimando a casa, qui ci rimanete fino a che non torna la luce!"

Mi misi a ridere, non sapevo di questo fatto. Non osai immaginare quanto lei ci soffrì...

Dopo pochi minuti all'interno della sala entrò la preside Walker, con una torcia per illuminare la stanza.

"Ragazzi c'è stato un blackout in tutta la zona, vi chiedo gentilmente di evacuare dall'edificio a dirigervi all'esterno presso i giardini, in qual caso fra un'ora non fosse ancora tornata la corrente potrete ritornare alle vostre case."

La preside uscì e, con quel poco di luce che vi era all'interno della sala, tutti noi guardammo Jennifer con sguardo ironico.

"Che c'è? Non è colpa mia se salta la corrente!"

Tutti noi ridemmo e ci dirigemmo verso l'uscita della sala a passo lento. Una mano mi prese delicatamente il braccio da dietro, era lei.

"Vieni passa da qui, porta direttamente al giardino."

"Non è il caso di avvisare anche gli altri?"

"Gli altri sono più agili di te in questo momento, tu meno fai sforzi meglio è."

Mi fece sorridere, anche dopo tutta quella vicenda si preoccupava per me. Non lo aveva mai fatto nessuno dopo i miei genitori. Percorremmo un corridoio più buio, iniziai ad avere più paura...

"Jen..."

"Mh?"

"Ehm io... qui... cioè.. non si vede nulla"

"Ohh, hai paura del buio?"

"Dai non prendermi in giro.... è una fobia da quando ero piccola"

Mi prese per una mano e con l'altra mi accinse la vita, iniziò a rallentare il passo.

"Come fai ad andare a passo così spedito?"

"Backstage, corridoi stretti... Solo così una cantante può arrivare a destinazione senza farsi vedere"

Dannazione aveva ragione, di certo era abituata a percorrere scorciatoie e corridoi durante i suoi concerti... mi misi a ridere.

"Era vera la storia del blackout durante un tuo concerto?"

"Si! Tour per i miei 50 anni, New York. Un blackout in tutta la ottava Avenue di Manhattan."

"E che successe?"

"Concerto cancellato"

"Cazzo.... non oso immaginare il tuo stato d'animo e quello del pubblico"

"Già... giornata da dimenticare... Per quello dicevo che dove tocco piede salta la luce" disse ridendo

Ridacchiai anche io, notando un senso di malinconia nel suo tono "Beh, sei la dimostrazione che anche la luce non regge la tua bellezza."

Sentii il suo sguardo su di me, mi pareva di vedere il suo sorriso. "Scusa..."

"È il complimento più bello che qualcuno mi abbia mai fatto".

Feci un sorrisone per quella frase... ogni minuto che passavo con lei diventava sempre più speciale, più bello, più emozionante... ma tutto ciò mi spaventava, mi spaventava la felicità che mi provocava... continuammo a camminare attaccate l'una all'altra. Iniziai a vedere la porta che portava al giardino.

"Quindi? Come sono andata con l'esibizione?"

Non sapevo perché ma sentii come se quella domanda l'avesse messa a disagio...

"Ehm.. ecco..."

"Che c'è?"

"Beh... sai è andata via la luce... non penso di riuscire a giudicarti del tutto.... capisci...?

Non mi convinceva la sua risposta ma non volevo insistere, mi accontentai.

"Ok certo..."

Raggiungemmo la porta e appena uscite ci ritrovammo mezza scuola che ci fissava.

Dorothy e un'altra mia compagna di classe, Susan, ci raggiunsero preoccupate.

"Keira, prof, ci siamo preoccupati! Dov'eravate finite?"

Guardai Jennifer in preda al panico.

"In realtà vi abbiamo perso di vista! Lo sapete che Keira negli ultimi giorni ha delle difficoltà fisiche e voi ve ne siete usciti fuori dalla scuola senza aspettarla! Abbiamo usato un'altra strada, più corta, e se ci aveste aspettati l'avreste fatta anche voi! Sono davvero delusa dal vostro comportamento!"

Vidi la mia classe abbassare il capo per la severa ripresa di Jennifer, la quale, in un momento di distrazione, mi fece l'occhiolino.

Adoro questa donna.

"Ain't It Funny?"( A Jennifer Lopez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora