Capitolo 9

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Passavano i giorni, passavano le giornate, tra scuola, studio, e le mie "lezioni private" di danza. Si avvicinava sempre di più il giorno in cui avrei presentato a Jennifer la mia più grande sorpresa che avessi mai fatto nella mia vita.

Gli errori nelle prove c'erano e ciò faceva crescere la tipica "ansia da prestazione". Dorothy si rivelò più di una migliore amica, ogni qual volta che commettevo un errore e, ogni tanto, perdevo le speranze, lei mi rialzava emotivamente, mi spronava, quasi fosse importante per lei quanto lo fosse per me.

Quel periodo capitò che Jennifer mi chiedesse di vederci qualche volta, per bere qualcosa, per fare una passeggiata, per vederci un film ecc ma, seppur a malincuore, rifiutai i suoi inviti... ci tenevo tanto ad allenarmi in quello strappo di tempo libero che mi rimaneva, ed ogni volta sentivo il suo tono rattristarti...

Come quel giorno a scuola. Ricreazione, seduta sul mio solito gradino al lato del campo di football dove si svolgevano quelle piccole partite di calcio della squadra maschile dell'Accademia. Musica, occhiali da sole e sandwich. Una presenza attirò la mia attenzione, non era ovviamente che lei.

"Keira scusa, per caso mi daresti il numero della tua segretaria? Vorrei fissare un appuntamento per avere una consulenza con te!" disse ironica, il che mi fece scoppiare a ridere.

"La farò richiamare il prima possibile professoressa Lopez!"

Si mise a ridere. "Come stai? Ultimamente è davvero difficile vederti o parlarti..." disse, sedendosi accanto a me.

"Hai ragione... ti chiedo davvero scusa. Ma ho davvero tantissime cose da fare, alcune le sto ancora svolgendo, ma ti prometto che te ne parlerò. Devo solo sistemarle."

Mi ascoltò con attenzione "Keira non devi giustificarti con me, è solo che mi preoccupo. E dai, mi piacerebbe che anche solo una sera la passassimo insieme! Non so uscire per una passeggiata, farci un giro da qualche parte..."

"Ti prometto che non c'è assolutamente nulla di cui preoccuparsi! Questo te lo prometto." Le sorrisi, come lei, ma in modo decisamente malinconico. "Ok allora, ti prometto anche che domani ci vediamo ok?"

Il viso le si illuminò di botto, un grande sorriso comparve sul suo volto "Benissimo! Passo a prenderti io alle 5:00 pm, ti porto a fare shopping!"

La guardai con gli occhi sbarrati, c'era una sottile differenza tra il mio e il suo shopping, quindi una "sottile" differenza tra H&M e D&G. "Ehm, si va bene...farai shopping solo tu allora" dissi ridendo

"Oh avanti mai tornare a casa senza buste!" disse ironica, mentre si alzava dal gradino. "Ora vado, il dovere chiama anche me! Ci vediamo domani allora!"

"Va bene" dissi sorridendo, felicissima di averle risollevato l'umore. Si inchinò, donandomi un piccolo bacio sulla testa. Sorrisi, guardandola dileguarsi all'interno della scuola.

Il giorno dopo arrivò in grande rapidità, soprattutto dopo l'ennesima estrema prova di ballo con Dorothy il giorno precedente. Era sabato e ne approfittai per darmi un giorno di tregua da tutto e, quindi, dedicarmi a Jennifer.

Arrivò puntuale alle 05:00 pm per poi dirigerci nella parte ricca di Hollywood. Una delle cose che mi colpivano di più di Jennifer erano i look totalmente casual, capelli sempre ritirati, coda o crocchia, tute da ginnastica molto particolari o jeans e magliette. Era proprio vero quello che ha sempre detto la gente, questa donna è senza età. Il giorno indossava dei RayBan non tanto scuri, un lungo cappotto beige, dei jeans a vita bassa e un maglione bianco a collo alto, capelli sciolti e lisci.

 Il giorno indossava dei RayBan non tanto scuri, un lungo cappotto beige, dei jeans a vita bassa e un maglione bianco a collo alto, capelli sciolti e lisci

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