Da Mamma

364 20 5
                                    

Sentendo quelle parole Allison rimase paralizzata per qualche secondo.

Allison: Suo... Suo figlio?

Sarah si rende subito conto di quello che aveva appena detto, vorrebbe ritirare tutto ma ormai è troppo tardi.

Sarah: Si... Ero troppo giovane per essere una madre. Ho avuto una relazione con suo padre, che è qualche anno più grande di me, e sono rimasta incinta. Dopo aver partorito l'ho scaricato a casa sua praticamente come un pacco postale.  Se solo potessi tornare indietro... 
Allison: Esatto, ma non puó e mi sembra che lui stia benissimo senza di lei. Scusi, ma poi perchè proprio io? Per esempio Amy o Valerie lo conoscono da sempre.
Sarah: Sei l'ultima arrivata e loro si rifiuterebbero, sono troppo legate a lui.
Allison: Ascolti, mi dispiace tanto per quello che le è successo, ma, detto francamente, non sono affari miei.

Fa per tornare ad allenarsi.

Sarah: Se non mi aiuti sei fuori dalla squadra.

Allison rabbrividisce. Era il suo primo giorno in squadra e già ha ricevuto una minaccia di espulsione.
Si gira lentamente.

Allison: Va bene, la aiuterò, ma a modo mio. L'ha perso 16 anni fa, non può ripiombare nella sua vita da un giorno all'altro. Se vorrà incontrarla sarà una sua scelta. Può scrivere una lettera ed io farò in modo di fargliela avere.
Sarah: Lo farò, ti ringrazio.
Allison: Per cosa? Non avevo mica scelta.

Sarah si ritira nel suo ufficio per scrivere e ordina alla capo cheerleader di dirigere l'allenamento al posto suo. Alla fine consegna la lettera nelle mani di Allison e lei esce dalla palestra.

Jenn: Che cos'è?

Allison's pov
So che dovrebbe essere un segreto, ma i suoi occhi incuriositi mi convincono. Così le dico tutto.

Jenn: E tu hai accettato?!
Allison: Non avevo scelta!
Jenn: Povero Evan, se davvero ci tenesse a lui lo lascerebbe stare.
Allison: Anzi, sono riuscita a trovare un compromesso. Così potrà scegliere se vederla o no...

Le ragazze vedono Evan con Liam davanti al suo armadietto aperto.

Allison: Ok vado...

Jennifer ci pensa un secondo, poi prende per il braccio Allison impedendole di proseguire.

Jenn: Aspetta, ti aiuto.
Allison: Non entrare in questi casini anche tu.
Jenn: È a questo che servono gli amici.
Allison: Beh, allora Evan è fortunato.
Jenn: Non sto parlando di Evan.

Allison sorride e insieme si avvicinano ai ragazzi.

Jenn: Ragazzi! La mia coppia preferita, come state?

La guardano perplessi mentre Allison infila lentamente la lettera nell'armadietto.

Jenn: Bene... Ci vediamo al glee club!

Fa il sorriso più dolce che Allison abbia mai visto e insieme si allontanano. È incredibile come il suo sorriso assomigli a quello di Marley.

aula di canto

Evan aveva riunito lì Liam e Chanel e girava intorno alla stanza con la lettera stretta nelle mani tremanti.

Chanel: Allora, vuoi dirvi che succede?
Evan: Vi ho chiamati qui perché siete le due persone di cui mi fido di più al mondo. È successa una cosa assurda.
Liam: ...Cioè?

Evan solleva lentamente la busta ancora chiusa con su scritto: "da mamma"

Chanel: Oh mamma mia...
Liam: Sicuro che non sia uno scherzo? Come c'è arrivata tua madre al tuo armadietto?
Evan: Non lo so, avrà mandato qualcuno.
Chanel: Non l'hai ancora aperta?

Evan fa cenno di no con la testa.

Liam: Vieni qui.

Lo fa sedere in mezzo a lui e Chanel, gli scosta il ciuffo biondo dagli occhi e gli mette un braccio intorno alle spalle per farlo smettere di tremare.

Liam: Se vuoi aprirla con noi, siamo qui. Se vuoi stare da solo ce ne andiamo. 
Evan: Restate.

Evan apre lentamente la busta e vi esce un foglio piegato in tre lo apre e inizia a leggere.

"Ciao piccolo mio,
So che non ho il diritto di chiamarti così, perché non sei più piccolo e soprattutto non sei più mio. So di averti perso, 16 anni fa, quando ti ho abbandonato. Ai tempi ti vedevo pensavo solo che fossi un errore, adesso mi pento ogni singolo giorno di quello che ho fatto, ma... Voglio essere nella tua vita d'ora in poi, se me lo permetterai. Voglio rimediare al tempo perso e ai miei errori. Non ho mai smesso di pensarti in questi anni. Mi chiedevo com'eri, se tuo padre ti aveva mai parlato di me, se tu chiedevi di me, ma non ho mai avuto il coraggio di scoprirlo da sola. Ti aspetterò oggi alle 18:30 davanti al Bel Grissino, indosserò una maglietta rossa, se non verrai ti lascerò in pace per sempre. Spero che darai una possibilità.

Da Mamma"

Evan chiunque la lettera trattenendo a fatica le lacrime.

Evan: Perché l'ha fatto... Stavo bene, stavo bene senza di lei!
Liam: E adesso?
Evan: E adesso vorrei soltanto correre in quello stupido ristorante e vederla, anche solo per dirle quanto mi ha fatto male!
Chanel: Non sei costretto ad andarci se non vuoi.
Evan: Di mia spontanea volontà non l'avrei mai cercata, ma... Ci andrò. Solo per una volta e poi uscirà per sempre dalla mia vita.
Liam: Lo dirai a tuo padre?
Evan: No... Almeno non ora.
Chanel: Vuoi che ti accompagniamo?
Evan: No, grazie... Questa è una cosa che devo fare da solo.

Evan esce dalla stanza e accidentalmente va a sbattere contro la coach Sarah. Appena lo vede le si illuminano gli occhi.

Evan: Mi scusi, ero sovrappensiero.
Sarah: No-non preoccuparti, è tutto ok.

Bel Grissino - 18:00

Appena Evan arriva al Bel Grissino vede una donna di spalle e riconosce subito la maglietta rossa. È seduta da sola, quindi capisce che è proprio lei. Si blocca. Stava per vedere sua madre per la prima volta dopo 16 anni. Fa un respiro profondo e si avvicina, appena vede il volto di Sarah non riesce a credere ai suoi occhi.

Evan: C-coach?
Sarah: Si... Ciao, come stai?
Evan: Come sto? Male, malissimo. Stavo bene prima che decidessi di ripiombare nella mia vita.
Sarah: Hai ragione ad essere arrabbiato con me, ma ti prego lasciami spiegare.

Evan si siede tentando di restare calmo.

Evan: Va bene...
Sarah: Avevo solo 22 anni e non mi sentivo pronta ad essere una madre... Dovevo vivere la mia vita e credevo che tu me l'avresti rubata...
Evan: Così mi hai scaricato come un pacco Amazon a papà, perché la sua vita la potevo rubare.
Sarah: Si, ma me ne sono pentita subito dopo. Appena ti ho visto nei corridoi ho capito che non potevi essere tu... Sei uguale a tuo padre, non mi assomigli per niente.

Sarah tenta di accarezzargli il viso, ma lui la respinge.

Evan: Non sei mia madre, sei la mia coach, non puoi toccarmi... Ascolta, sono venuto per darti la possibilità di conoscermi per farti uscire dalla mia vita per sempre. Capisco che ti sei pentita, ma è davvero troppo tardi. Una madre non è chi ti da la vita, ma chi ti insegna a viverla, ed io ce l'ho già una madre, ma non sei tu. Sei giovane, puoi avere altri figli. Non aggrapparti al passato, non puoi cambiarlo, ma puoi iniziare il tuo futuro.

Sarah inizia a piangere, ma si rende conto che Evan ha ragione.

Sarah: Hai ragione, ma... Posso abbracciarti? Solo una volta e poi non mi vedrai mai più.
Evan: Certo.

Si alzano e si abbracciano a lungo poi Sarah fa per andarsene. Si gira un'ultima volta.

Sarah: Sam ha fatto un gran lavoro con te, sei un ragazzo splendido.

Evan non la rivedrà più.




Spazio autrice:
Una piccola storyline dedicata ad Evan. Grazie mille perché la storia ha superato le mille letture, per me è davvero molto.

Glee - New GenerationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora